Ricordo di Ettore Majorana
24 Aprile 2023Johannes Gutenberg
28 Aprile 2023Ragazzo negro di Richard Wright, il cui titolo originale è Black Boy, è un romanzo autobiografico di Richard Wright, un nero americano che racconta la sua difficile adolescenza ai tempi della piena segregazione dei neri.
Perché rileggo “Ragazzo negro” dopo decine di anni
La risposta è semplice: per fare memoria dei libri che ci assegnavano i nostri docenti, e che rischiano di essere messi nel dimenticatoio.
La nostra generazione è cresciuta nella rabbia e sdegno contro le ingiustizie della società.
Uno dei torti e delle disuguaglianze contro le quali lottare, per costruire un mondo nuovo, in quegli anni era la discriminazione contro i neri d’America.
A quei tempi ragionavamo sulle iniziative e sui testi di Martin Luther King, soprattutto, e di Malcom X, anche se in realtà di quest’ultimo si parlava molto meno.
A quanto pare, però, questi problemi sono attuali ancora oggi, pensando all’ omicidio di George Floyd, da parte di un poliziotto bianco, per futili motivi.
Il romanzo che meglio descriveva la condizione dei ragazzi neri, anche più o meno della nostra età, era “Ragazzo negro” di Richard Wright.
L’autore Richard Wright
Richard Wright, nato in una piantagione vicino a Natchez, Mississippi, il 4 settembre 1908, era figlio di un mezzadro che abbandonò la sua famiglia quando Wright aveva appena 5 anni.
Sua madre si ammalò e la famiglia si trasferì a Jackson, nel Mississippi, con la nonna, che però cercò in tutti i modi di impedire a Richard di scrivere e fece di tutto per mortificare la sua immaginazione.
Wright e suo fratello vissero anche per un breve periodo in un orfanotrofio a causa dei complessi problemi familiari.
Richard ricorda la sua infanzia come un “tempo di fame, di privazione«, perché gli mancava non cibo, ma anche, e soprattutto, affetto,
comprensione e cura.
Sebbene fosse un ottimo studente, Wright non si diplomò al liceo, e riuscì poi solo a costo di grandi sacrifici, a diventare scrittore come aveva sempre desiderato, dopo essere stato costretto a fare almeno una decina di altri lavori, spesso umilianti.
Introduzione a Ragazzo negro di Richard Wright
Black Boy segna il culmine del periodo più noto di Richard Wright, il cosiddetto periodo marxista. Come tale, deve essere trattato separatamente dai libri che seguirono. Sebbene sia possibile che abbia scritto questa autobiografia della sua infanzia allo stesso modo molti anni dopo, è probabile che il suo punto di vista sia stato alterato dai cambiamenti nella sua filosofia politica. Allo stato attuale, Black Boy è tanto profondamente americano quanto una cronaca decisamente nera.
Scritto quando Wright era un fervente comunista, il libro esplora la teoria del comportamento umano determinato dall’ambiente. Tuttavia, innata nel suo fatalismo è l’ultima fuga dell’autore-narratore da un rigido insieme di regole per la sopravvivenza. Nella fanciullezza di Wright, non c’era praticamente alcuna possibilità per una personalità come la sua di svilupparsi liberamente. Tutto cospirava contro la libertà personale, non solo la struttura sociale bianca, ma anche quella nera. È stato trattato brutalmente e tirannicamente a casa per evitare che fosse trattato allo stesso modo o peggio fuori casa. I suoi genitori, zie, zii e nonni hanno imposto il codice di condotta dato loro dalla struttura del potere bianco: i bambini neri non devono mai sforzarsi di essere qualcosa di più dei bambini bianchi; se lo fanno, non solo subiranno un destino terribile, ma anche le loro famiglie. Questo stile di vita porta a un tipo di società che è stato definito “segregazionista”.
La segregazione era imposta dai bianchi, soprattutto del Sud, ai neri. Per esempio, i bianchi distinguevano le persone in base alla razza. Il risultato fu che gli individui del gruppo oppresso divennero invisibili, di fatto inesistenti sul piano socio-politico; tutto ciò che restava era una massa di persone senza volto. Tuttavia gli effetti degradanti di questa divisione non si limitano agli oppressori. All’interno della comunità oppressa, la trasgressione è considerata pericolosa; fin dalla più tenera età, un bambino viene addestrato a comportarsi secondo il punto di vista dell’oppressore. Se non obbedisce, non sarà il solo a pagarne le conseguenze. Tutta la sua comunità sarà in pericolo. Questo stato esisteva in particolare tra i neri liberati solo di recente dalla schiavitù. Sebbene il suo effetto principale fosse negativo, lo si giustificava perché consentiva ai neri di sopravvivere come unità, con legami insolitamente stretti tra loro. La migrazione nei centri urbani e nel Nord, tuttavia, distrusse questo effetto positivo poiché per alcuni neri la qualità repressiva della vita in casa era intollerabile.
Richard Wright non poteva, però, fin dai suoi primi anni di vita, tollerare questa repressione, e Black Boy è la cronaca della sua alienazione, non solo dalla società bianca, ma dalla sua stessa gente. La sua protesta scaturisce da quello che lo scrittore spagnolo Unamuno chiama “il senso tragico della vita”; cioè, è più di una registrazione di abusi personali. In Black Boy, la protesta è sia personale che metafisica, un grido di angoscia di fronte alla propria condizione. La tragedia è ciò che deriva dagli sforzi di un individuo per superare la condizione umana. Questo è lo spirito con cui è stato scritto Black Boy con un senso di tragedia, ma non si ferma qui.
Ciò che conferisce al libro il suo posto unico nella letteratura americana è il suo tono, in contrasto con il suo contenuto o la sua struttura. Il suo tono è quello del blues, lirico e ironico, la musica che esprime la realtà della pura tragedia.
Il blues rappresenta fedelmente tutto ciò che accade, e crea arte dal dolore della sofferenza. Ralph Ellison ha scritto che “come forma, il Blues è una cronaca autobiografica di una catastrofe personale espressa nei testi”. Non potrebbe esserci modo migliore per descrivere Black Boy e la sua voce unica nella letteratura americane.
I personaggi di Ragazzo negro di Richard Wright
Richard Wright, l’autore-narratore, il “ragazzo nero” del titolo.
La madre di Richard, Ella Wright, che si ammala di un morbo che le impedisce di prendersi cura di se stessa e dei suoi figli.
Nathaniel Wright, il padre di Richard, vittima della Grande Migrazione, che lascia la sua famiglia all’inizio della vita di Richard.
Il fratello di Richard, Alan Wright, che, per la maggior parte della sua vita, vive a Detroit con zia Maggie.
Il nonno materno di Richard, un veterano disabile dell’esercito dell’Unione, che non ha ricevuto nemmeno la pensione di invalidità che sli era dovuta.
La nonna materna, un’avventista del settimo giorno con cui Richard ed Alan trascorrono la maggior parte della loro infanzia.
La zia Addie, sorella di Ella Wright; è l’insegnante di Richard in una scuola religiosa; a casa, è l’arcinemica di Richard.
Zia Maggie, una delle poche persone amate da Richard, per la sua simpatia e indipendenza.
Zio Hoskins, il marito di zia Maggie, che viene ucciso dai bianchi.
Il professor Matthews, secondo marito di zia Maggie, che viene cacciato dalla città dai bianchi, e non si sa perché.
Zio Clark, un uomo freddo e senza figli che porta Richard a vivere con lui a Greenwood.
Zia Jody, la moglie di zio Clark, il cui carattere severo ripugna a Richard.
Zio Thomas, che rappresenta tutto ciò che Richard trova debole e ipocrita negli uomini di colore.
Miss Simon, direttrice dell’orfanotrofio che Richard frequenta brevemente. Lei cerca e non riesce a conquistare la sua fiducia.
Griggs, un compagno di classe di Richard i cui atteggiamenti sono rappresentativi di molti ragazzi neri che incontra.
Reynolds e Pease, due colleghi razzisti bianchi.
Mr. Crane, un datore di lavoro yankee bianco di Richard che gli consiglia di andare a nord.
La signora Moss, la padrona dell casa di Richard, una donna calorosa ma soffocante.
Bess, figlia della signora Moss, che vuole che Richard la sposi.
Shorty, un operaio amico di Richard, che però è disposto a tutto pur di ottenere qualche penny dai bianchi.
Mr. Olin Il caposquadra di una azienda, che provoca la rissa tra Richard e Harrison.
Harrison, Impiegato di colore di una azienda rivale, che viene strumentalizzato e indotto a lottare con Richard.
Mr. Falk, un collega cattolico irlandese di Richard, che lo aiuta a prendere i libri dalla biblioteca, anche se teoricamente avrebbe dovuto impedire ai neri di leggere i libri riservati ai bianchi.
La trama del romanzo (Riassunto)
Black Boy, un’autobiografia dei primi anni di vita di Richard Wright, esamina gli anni tormentati di Richard nel sud segregazionista al tempo delle leggi Jim Crow.
L’arco di tempo del romanzo copre gli anni dal 1912 al 1927.
In ogni capitolo, Richard racconta ricordi dolorosi e confusi che portano a una migliore comprensione degli uomini neri del sud.
Sebbene il Richard narratore sia un adulto (aveva 37 anni al tempo della pubblicazione del romanzo) per tutta la storia, ogni capitolo è raccontato dalla prospettiva e dal punto di vista che poteva possedere un bambino.
Tuttavia, poiché la narrazione è raccontata con forza e onestà, l’attendibilità dei ricordi di Richard non viene mai messa in discussione.
Alla fine della storia, però, quando Richard diventa maggiorenne, la voce del narratore e quella del giovane, che è diventato ormai diciannovenne, si fondono in una cosa sola.
La storia inizia quando Richard, di quattro anni, dà fuoco alla casa di sua nonna a Jackson, Mississippi, e, come punizione, viene quasi picchiato a morte dalla madre.
Richard si riprende a fatica, e la brutale punizione dimostra che lui ha la capacità di sopravvivere a qualsiasi circostanza. La famiglia si trasferisce quindi a Memphis, nel Tennessee, dove il padre di Richard alla fine abbandona la famiglia. A Memphis, Richard viene a conoscenza del razzismo sia da ciò che osserva nel mondo sia da come i membri della sua famiglia si umiliano di fronte ai bianchi. È anche qui che Richard non crede più in Dio, e si allontana dalla fede cristiana, sviluppando al suo posto un duro e concreto materialismo.
Man mano che Richard cresce, inizia a vedere con quanta facilità lui esso potrebbe cadere negli stessi errori che hanno intrappolato gli uomini di colore per generazioni. Quando sua madre si ammala, tuttavia, Richard si trasferisce di nuovo a Jackson per vivere con la sua opprimente nonna. Lui cerca un’opportunità per uscire dal suo destino di emarginazione ed evitare di rimanervi intrappolato. Riconosce anche come la religione possa unire le persone di diverso colore della pelle. La preghiera porta anche un valore aggiunto:
sebbene Richard non sia in grado di parlare con Dio quando prega, trova idee per storie, iniziando così le sue prime esperienze di scrittore.
All’età di 12 anni, Richard è in contrasto con la maggior parte della sua famiglia, il che rafforza il suo ruolo di “figlio del diavolo”, un ruolo che in seguito scoprirà essere condiviso da molti scrittori americani. Negli anni successivi eccelle a scuola, ma si sente distaccato dai suoi compagni di classe; fa anche alcuni lavori part-time, ma si sente alienato dai suoi superiori e colleghi. Poiché Richard si comporta in modo diverso rispetto agli altri bambini neri, la comunità cerca di farlo pentire pubblicamente, cosa che lui rifiuta.
All’età di 16 anni, Richard è determinato a diventare uno scrittore, ma è consapevole dei pericoli di un giovane nero che ha quell’aspirazione mentre vive nel sud, quindi sogna di andarsene al nord.
Dopo la laurea e un altro periodo di lavoro fallito, Richard ruba i soldi per andare al nord. È inorridito dal suo crimine perché sembra dimostrare i pregiudizi che la sua famiglia nutre per lui. Riconosce anche che il crimine produce ulteriore sofferenza nel mondo, e Richard vuole far parte di chi fa bene agli altri, non il male.
Comunque, con i soldi rubati, Richard è in grado di trasferirsi un po’ più a nord, tornando a Memphis, dove, però, la vita non è poi così diversa da quella di Jackson.
Dopo un incidente particolarmente degradante sul posto di lavoro, Richard si lancia nella lettura di romanzi e altre opere di scrittori americani ed europei. Progetta di diventare uno scrittore e presto fugge a Chicago. Sa che il Sud sarà sempre una parte di lui, ma è determinato a prosperare nella sua nuova vita, lasciandosi alle spalle un modo di vivere retrogrado.
L’autobiografia di Richard continua in “American Hunger”, pubblicato quasi due decenni dopo la sua morte nel 1960.
Black Boy e American Hunger furono pubblicati insieme per la prima volta nel 1991, come due parti di uno stesso testo.