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3 Maggio 2023Georg Trakl è un importante poeta lirico nella letteratura tedesca dell’inizio del XX secolo. I critici associano il suo lavoro a vari movimenti artistici moderni, ed è considerato uno dei principali scrittori a dare il tono oscuro e introspettivo che in seguito influenzò il corso dell’espressionismo tedesco.
Le affinità con il simbolismo, invece, sono dovute anche allo stile sorprendentemente visivo di Trakl. Inoltre, il flusso onirico delle immagini nelle sue poesie ha indicato ad alcuni commentatori un metodo compositivo simile alla scrittura automatica dei surrealisti, con i quali Trakl condivideva anche la preoccupazione per la violenza, la perversione e la morte. La più forte affiliazione letteraria di Trakl, tuttavia, è con i simbolisti francesi del XIX secolo, principalmente Arthur Rimbaud, il cui genio disordinato e pieno di conflitti si dice sia incarnato nel poeta austriaco.
Di grande importanza nella prima vita familiare di Trakl a Salisburgo furono i suoi stretti rapporti con sua sorella Grete. I critici spesso la identificano come l’ispirazione per “la sorella”, una figura simbolica poliedrica nelle poesie.
Trakl frequentò una scuola elementare cattolica, ma ricevette essenzialmente un’istruzione religiosa protestante; era uno studente senza successo e alla fine abbandonò la scuola. In seguito, tuttavia, entrò all’Università di Vienna per formarsi come farmacista, una vocazione che ha facilitato il suo uso di droghe per tutta la vita.
Subito dopo aver lasciato l’università fu arruolato nell’esercito austriaco e assegnato al corpo medico. Tornato alla vita civile, Trakl trovò lavoro in una farmacia, ma non riuscì ad adattarsi alla routine della vita lavorativa e si arruolò nuovamente nell’esercito.
Nel 1912, mentre era di stanza a Innsbruck, incontrò Ludwig von Ficker, editore di Der Brenner. Ficker divenne amico e mentore di Trakl per i restanti anni della sua breve vita, pubblicando regolarmente il lavoro del poeta nel suo diario letterario. Trakl morì per overdose di droga autosomministrata, anche se forse accidentalmente, in un ospedale polacco mentre si stava riprendendo dalla sua esperienza traumatica al fronte, durante la prima guerra mondiale.
Poetica
I critici concordano sul fatto che, sebbene Trakl scrivesse poesie sin dalla tenera età, i suoi migliori lavori risalgono agli ultimi due anni della sua vita, mostrando un notevole sviluppo rispetto ai testi anteriori al 1912.
Il tormento personale e un senso di orrore e disintegrazione dominavano senza sollievo le poesie precedenti.
Il tono delle poesie successive di Trakl, invece, è più impersonale e ambiguo. In queste opere Trakl trascende l’estrema soggettività del suo precedente io poetico per universalizzare la sua visione esistenziale. Alcuni critici descrivono questa nuova qualità nelle poesie mature di Trakl come un’oggettività mitica, mentre evidenziano il paradosso che, comunque, il mondo di questo poeta è essenzialmente privato, simile a quello di una persona schizofrenica.
L’analisi critica dell’opera di Trakl ne ha rivelato la natura disgiunta e frammentaria, riassumendola come una raccolta di simboli e motivi spesso ripetuti, volutamente senza un significato coerente. Alle sue poesie, tuttavia, viene attribuito un costante umore e atteggiamento psicologico, che le unifica in modo essenziale, sebbene non razionale. In sostanza, costituiscono la protesta del poeta contro la condizione corrotta e decaduta dell’umanità.
Tra il 1912 e il 1914, in soli due anni, Trakl è riuscito a produrre le poesie che lo collocano tra i poeti più importanti e originali della lingua tedesca. Il suo linguaggio era semplice e chiaro, anche nella traduzione, simile al lavoro di Friedrich Hölderlin, con immagini forti e precise, sensibilità oscuramente minacciose e un abile senso del colore.
Ha scritto di morte, decadimento e destino, nascondendosi nella trasposizione lirica e nell’ambiguità delle sue immagini.
Trakl ha visto il mondo crollare intorno a lui e trascinarlo con sé; e mentre la sua poesia è prevalentemente negativa, i critici vi trovano paradossalmente una positività.
L’ analisi delle poesie e delle dichiarazioni fatte da Trakl hanno indicato a molti commentatori che non aveva del tutto dimenticato le sue radici cristiane, o almeno ha dato nuova voce alla letteratura cristiana, bilanciando così le sue visioni di dannazione con la possibilità della redenzione definitiva.
Trakl ha descritto la poesia come “penitenza imperfetta” per una “colpa irrisolta”.
Altri critici, invece, vedono in questo lato più positivo del suo lavoro l’influenza delle visioni panteistiche acquisite da Hölderlin.
Herbert Lindenberger ha scritto di Georg Trakl: “La posizione elevata, la portata cosmica e la musica inquietante della poesia di Trakl lo segnano, con Rilke, come forse l’ultimo grande rappresentante di quella che potrebbe essere definita la tradizione sublime della letteratura tedesca”.