Alfred Sisley
8 Giugno 2023Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma
13 Giugno 2023Il docente tutor e il docente orientatore, in attività dal prossimo anno scolastico, veicolano una visione di scuola stantia.
E’ un’iniziativa analoga a quella di una realizzazione edilizia in cui si focalizza l’attività dei muratori tralasciando la progettazione degli architetti e degli ingegneri.
L’origine della dispersione e della disaffezione, così come quella dei deludenti esiti delle rilevazioni internazionali e dell’Invalsi, è identificata negli studenti.
Eppure le scienze dell’amministrazione ammaestrano: la via da seguire è l’innovazione dei processi.
La scuola è un sistema la cui gestione richiede, per la conquista del traguardo, l’interazione di tutte le sue componenti.
L’efficacia dell’azione formativa e di quella educativa deriva dall’aspetto sinergico.
Il docente tutor e il docente orientatore sono figli di un procedere bottom-up: i problemi sono affrontati dai dati. Si tratta di una pratica utilizzabile in situazioni semplici, non in quelle complesse come quella scolastica, la cui dimensione problematica è molto, molto estesa.
E’ necessaria la progettazione top-down: definite le mete, in termini osservabili e misurabili, si scompone il problema in sottoproblemi e, per ognuno di essi, se non ulteriormente scomponibile, si specificano gli elementi in ingresso e in uscita e si indicano le modalità del monitoraggio.
Il legislatore, nel lontano 1974, ha ristrutturato l’organizzazione scolastica procedendo per approssimazioni successive: ha dato ai diversi organi collegiali il compito di governare uno specifico aspetto dell’attività educativa.
La legge non è mai stata sostanzialmente applicata: il governo, organo esecutivo dello Stato, dovrebbe trovare in tale trasgressione l’incipit della sua azione.