La libertà d’insegnamento non è solo un diritto
17 Settembre 2023L’addio al Presidente Napolitano: le Sue attestazioni a Ondina Peteani
23 Settembre 2023Mi è capitato di vedere in rete video molto interessanti di un professore che propone riflessioni sulla filosofia di registi, come Pasolini, Hitchcock, Fellini, Woody Allen, Christopher Nolan, Stanley Kubrick, Martin Scorsese e perfino un video su Spider-Man tra Kant e Hegel.
Trovo molto interessante questo approccio, perché aiuta a capire che la filosofia non è una scienza per specialisti, ma è un percorso dell’umanità alla ricerca di un senso e di un grimaldello per interpretare tutto quello che ci riguarda, dalla politica, all’arte.
Come sapete, c’è una forma d’arte che mi affascina particolarmente, ed è la musica.
Mi sono imbattuto in un libro che vi consiglio, che aiuta a leggere l’opera di un cantautore, non come semplice messa in musica di sensazioni ed esperienze, ma come un modo di pensare la vita come una cammino da fare, nel corso del quale privilegiare alcuni aspetti fondamentali, quali la meraviglia e i legami.
Si tratta del libro “Lo sguardo di meraviglia nell’arte di Baglioni” del professor Sandro De Bonis.
Ci sono singolari convergenze fra i testi di Baglioni e quanto afferma il filosofo Petrosino nel suo libro “Lo stupore”.
Ci sono fatti, incontri, avvenimenti che non ci possono lasciare indifferenti, ma che risvegliano in noi un nuovo inizio, un istinto ad “amare”, che è un moltiplicatore di fascino e pienezza.
Sandro De Bonis ci accompagna così a riscoprire nei testi di Baglioni perle di umanità, citando filosofi come Heidegger, Carlo Sini, Emanuele Severino, Remo Bodei e Massimo Donà.
Il viaggio attraverso le parole di Claudio conduce a una scoperta importante, per citare il testo di De Bonis; ” la vocazione della musica è quella di essere la voce di tutte le vite, per questo possiamo affermare che la musica è voce comune, voce di ognuno e di tutti”
Luigi Gaudio