Il DS responsabile della comunicazione istituzionale della scuola
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30 Ottobre 2024Il dirigente scolastico ha un ruolo centrale nel garantire un comportamento corretto e rispettoso nei confronti degli alunni e del personale
Traccia di una prova scritta per Concorso dirigenti Scolastici
In un istituto di istruzione superiore, si verificano frequentemente episodi di bullismo, indisciplina e scarso rispetto delle regole di civile convivenza sia nei confronti dei compagni di scuola che verso il personale scolastico. Quali sono le procedure corrette da seguire per sanzionare i comportamenti inadeguati e quali azioni possono essere messe in campo dalla scuola, onde evitare il riproporsi di simili episodi?
Svolgimento
Il bullismo, l’indisciplina e la mancanza di rispetto delle regole di civile convivenza rappresentano problemi di rilievo in molte scuole, compromettendo il clima scolastico e il benessere di studenti e personale. Il Dirigente Scolastico (DS), in quanto garante della legalità e del buon funzionamento dell’istituzione scolastica, ha il dovere di adottare misure appropriate per sanzionare i comportamenti inadeguati e, soprattutto, mettere in atto strategie preventive per promuovere un ambiente scolastico sano e rispettoso. La gestione di questi episodi deve essere effettuata nel rispetto della normativa vigente, con una particolare attenzione alla funzione educativa delle sanzioni e al coinvolgimento degli organi collegiali.
Quadro normativo di riferimento
- D.P.R. 249/1998 (Statuto delle Studentesse e degli Studenti): Lo Statuto è il principale riferimento normativo per quanto riguarda la disciplina degli studenti. Esso definisce i diritti e i doveri degli studenti e stabilisce le procedure per l’adozione di sanzioni disciplinari. Le sanzioni devono essere proporzionate alla gravità dell’infrazione e avere una finalità educativa, oltre che punitiva.
- D.P.R. 235/2007: Questo decreto modifica lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, introducendo disposizioni specifiche in merito alle sanzioni per episodi gravi (es. atti di violenza, bullismo, vandalismo) e ai percorsi di rimediazione educativa, con l’obiettivo di responsabilizzare gli studenti autori di comportamenti inappropriati.
- Legge 71/2017 (Prevenzione e contrasto del cyberbullismo): Introduce misure di prevenzione e intervento specifiche per i fenomeni di cyberbullismo, un aspetto sempre più rilevante nelle scuole. La legge prevede azioni di educazione e sensibilizzazione, nonché procedure per la segnalazione e la sanzione di questi comportamenti.
- Legge 70/2024: La nuova legge prevede ulteriori misure di prevenzione e contrasto al bullismo e all’indisciplina nelle scuole, con un rafforzamento delle azioni formative e un coinvolgimento più ampio della comunità scolastica, comprese le famiglie. Viene inoltre introdotto un sistema di monitoraggio obbligatorio per valutare l’efficacia delle azioni messe in campo dalle scuole in merito alla prevenzione di tali fenomeni.
- D.Lgs. 297/1994 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione): Disciplina le competenze degli organi collegiali in materia di gestione disciplinare, con particolare riferimento al Consiglio di Classe e al Consiglio di Istituto.
Procedure per la gestione e sanzione dei comportamenti inadeguati
Il Dirigente Scolastico, di fronte a episodi di bullismo e indisciplina, deve adottare un approccio equilibrato, che preveda la corretta applicazione delle sanzioni disciplinari e, contemporaneamente, l’attivazione di percorsi educativi e di supporto per prevenire il ripetersi di tali episodi. Le principali procedure da seguire sono le seguenti:
1. Valutazione e gestione immediata dell’episodio
Di fronte a un episodio di bullismo o indisciplina, il Dirigente Scolastico e i docenti coinvolti devono:
- Raccogliere informazioni: È fondamentale raccogliere testimonianze e documentare l’accaduto per avere un quadro chiaro della situazione. Le informazioni possono essere raccolte da studenti, personale scolastico e, se necessario, mediante telecamere di sorveglianza (nel rispetto della normativa sulla privacy).
- Convocare i genitori e gli studenti: Il DS, in collaborazione con il docente coordinatore della classe o il Consiglio di Classe, deve convocare i genitori degli studenti coinvolti, sia vittime che autori, per comunicare l’accaduto e ascoltare le rispettive posizioni. È importante creare un dialogo aperto e collaborativo.
2. Applicazione delle sanzioni disciplinari
Le sanzioni devono essere adottate nel rispetto del D.P.R. 249/1998 e devono avere una funzione educativa:
- Sanzioni lievi: Per episodi di lieve entità, il Consiglio di Classe può disporre sanzioni temporanee come l’ammonizione, la sospensione temporanea dalle attività scolastiche o la partecipazione ad attività di riparazione educativa (es. lavori di gruppo, compiti educativi).
- Sanzioni più gravi: Per comportamenti gravi (es. atti di violenza, bullismo reiterato), è possibile prevedere sanzioni più severe come la sospensione fino a 15 giorni. In caso di episodi di particolare gravità, il Consiglio di Istituto può decidere la sospensione per un periodo superiore, fino all’esclusione dallo scrutinio finale o, nei casi estremi, l’esclusione dagli esami.
- Finalità educativa delle sanzioni: Le sanzioni devono sempre avere un carattere educativo e proporzionato, con l’obiettivo di responsabilizzare l’alunno e favorire la sua crescita personale. È possibile prevedere percorsi alternativi alla semplice sospensione, come l’obbligo di partecipare a progetti di mediazione o attività socialmente utili.
3. Coinvolgimento degli organi collegiali
Gli organi collegiali hanno un ruolo cruciale nella gestione della disciplina scolastica:
- Consiglio di Classe: Il Consiglio di Classe è competente per l’adozione delle sanzioni meno gravi (es. sospensioni brevi) e per la gestione quotidiana della disciplina in classe. Il Consiglio deve inoltre promuovere attività educative per il miglioramento del clima scolastico.
- Consiglio di Istituto: In caso di sanzioni disciplinari gravi, come la sospensione per più di 15 giorni, la decisione deve essere presa dal Consiglio di Istituto. Questo organo ha anche il compito di approvare il Regolamento di Disciplina della scuola, che disciplina i comportamenti inadeguati e le relative sanzioni.
Azioni preventive per evitare il ripetersi degli episodi
Il Dirigente Scolastico ha il dovere non solo di sanzionare i comportamenti scorretti, ma anche di attivare azioni preventive per promuovere un clima scolastico positivo e prevenire episodi di bullismo e indisciplina. Alcune delle principali azioni preventive sono:
1. Promozione del rispetto delle regole e della convivenza civile
- Progetti di educazione alla cittadinanza: Il DS può promuovere progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva, coinvolgendo associazioni locali, forze dell’ordine e esperti esterni. Tali progetti devono favorire il rispetto delle regole, la tolleranza e la gestione non violenta dei conflitti.
- Formazione specifica per il personale: Il DS deve garantire che i docenti e il personale scolastico siano formati su come riconoscere e gestire episodi di bullismo e indisciplina. È possibile organizzare corsi di aggiornamento su temi come la mediazione dei conflitti, il bullismo e il cyberbullismo.
2. Programmi di prevenzione contro il bullismo e il cyberbullismo
- Creazione di un Team Anti-bullismo: Il DS può istituire un team di prevenzione contro il bullismo, composto da docenti, studenti e genitori, che monitori il clima scolastico e promuova iniziative di sensibilizzazione.
- Sensibilizzazione e informazione: Organizzare incontri e campagne di sensibilizzazione per gli studenti sulle conseguenze del bullismo e del cyberbullismo, coinvolgendo esperti del settore e testimoni diretti.
3. Promozione di un clima inclusivo e di benessere
- Progetti di inclusione: Il DS può attivare progetti che promuovano l’inclusione sociale e il benessere emotivo degli studenti, creando spazi di ascolto e supporto psicologico. È possibile istituire uno sportello di ascolto psicologico per supportare studenti in difficoltà e intervenire precocemente in caso di disagio.
- Attività di peer education: Promuovere attività di peer education, in cui gli studenti più grandi o formati su temi specifici (es. cyberbullismo) forniscono supporto e sensibilizzazione ai compagni più giovani.
Conclusioni
Il Dirigente Scolastico ha un ruolo cruciale nella gestione e prevenzione di episodi di bullismo, indisciplina e mancanza di rispetto delle regole all’interno dell’istituto. Oltre all’applicazione delle sanzioni disciplinari previste dalla normativa, è fondamentale che il DS promuova una cultura del rispetto e della convivenza civile attraverso progetti educativi, programmi di prevenzione e il coinvolgimento attivo degli organi collegiali e della comunità scolastica. Solo attraverso un approccio integrato e preventivo è possibile creare un ambiente scolastico sicuro, inclusivo e rispettoso.
Fonti di riferimento:
- D.P.R. 249/1998 (Statuto delle Studentesse e degli Studenti)
- D.P.R. 235/2007 (Modifica dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti)
- Legge 71/2017 (Prevenzione e contrasto del cyberbullismo)
- Legge 70/2024 (Misure di prevenzione e contrasto al bullismo)
- D.Lgs. 297/1994 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione)
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio