Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica
20 Ottobre 2024Corretta assegnazione dei compiti in classe
20 Ottobre 2024Il dirigente scolastico ha un ruolo centrale nella scelta di una modalità educativa nella sanzione nei confronti di un alunno che ha compiuto una grave scorrettezza.
Traccia di una prova scritta per Concorso dirigenti Scolastici
Il candidato evidenzi, in relazione al quadro normativo di riferimento e alle responsabilità dirigenziali, le principali azioni del Dirigente scolastico nel momento in cui uno studente viola il Regolamento di Istituto, e viene convocato un consiglio di classe straordinario per una eventuale sanzione nei suoi confronti.
Svolgimento
L’obiettivo dei procedimenti disciplinari verso gli alunni non è punire, ma educare, correggendo comportamenti che violano le regole della convivenza scolastica. Per un dirigente scolastico, gestire correttamente i procedimenti disciplinari significa rispettare il quadro normativo, garantire i diritti degli studenti e promuovere un contesto di responsabilità e crescita.
1. Quadro normativo di riferimento
Il quadro normativo che regola i procedimenti disciplinari verso gli studenti si fonda principalmente sul DPR 249/1998, lo Statuto delle studentesse e degli studenti, e le successive modifiche introdotte dal DPR 235/2007. Questi decreti stabiliscono i principi generali per la gestione dei comportamenti disciplinarmente rilevanti e le sanzioni applicabili, ponendo l’accento sul carattere educativo della sanzione e sulla necessità di proporre percorsi di recupero e responsabilizzazione.
Tra i principi chiave dello Statuto troviamo:
- Proporzionalità tra infrazione e sanzione;
- Diritto alla difesa dello studente;
- Possibilità di conversione delle sanzioni in attività di natura educativa, culturale o sociale;
- Coinvolgimento degli organi collegiali competenti nella gestione dei provvedimenti.
2. Responsabilità dirigenziali nella gestione dei procedimenti disciplinari
Il dirigente scolastico ha un ruolo cruciale nel garantire che i procedimenti disciplinari siano condotti in maniera corretta, trasparente e in linea con i principi normativi. Egli deve agire in modo equilibrato, tutelando sia il diritto all’istruzione degli studenti, sia il mantenimento dell’ordine scolastico. Le principali azioni che il dirigente deve intraprendere sono:
a) Prevenzione dei comportamenti disciplinarmente rilevanti
Il primo compito del dirigente scolastico è promuovere un ambiente scolastico positivo, in cui siano chiari i diritti e i doveri di ciascuno. Questo significa:
- Condivisione del regolamento d’istituto: Il regolamento scolastico, che disciplina i comportamenti e le relative sanzioni, deve essere condiviso all’inizio di ogni anno con studenti e famiglie. È fondamentale che gli alunni conoscano le regole della scuola e siano consapevoli delle conseguenze dei comportamenti scorretti.
- Attività di prevenzione: Il dirigente deve promuovere attività che favoriscano la riflessione sul rispetto delle regole, come progetti di educazione alla cittadinanza, incontri sulla convivenza civile e attività di mediazione dei conflitti. Questi interventi possono contribuire a ridurre i comportamenti problematici.
b) Attivazione del procedimento disciplinare
Quando si verificano comportamenti che violano il regolamento scolastico, il dirigente scolastico deve seguire una procedura disciplinare rigorosa, garantendo il diritto di difesa dello studente e il rispetto della proporzionalità della sanzione.
- Fase istruttoria: Il procedimento disciplinare inizia con una fase istruttoria in cui vengono raccolte informazioni sull’episodio disciplinarmente rilevante. Il dirigente deve accertare i fatti, ascoltare le diverse parti coinvolte e verificare se sussistano i presupposti per l’avvio di un’azione disciplinare.
- Diritto alla difesa: Lo Statuto delle studentesse e degli studenti garantisce agli alunni il diritto di esprimere la propria versione dei fatti. Prima di comminare una sanzione, il dirigente deve garantire allo studente la possibilità di difendersi, anche con il supporto della famiglia, che deve essere coinvolta nel procedimento.
c) Sanzioni disciplinari e proporzionalità
Lo Statuto stabilisce chiaramente che le sanzioni disciplinari devono essere proporzionate alla gravità dell’infrazione e devono avere un carattere educativo e riparatorio. Le sanzioni non possono mai compromettere il diritto dello studente alla frequenza scolastica e, nel caso delle sospensioni, devono essere limitate e motivate.
Sanzioni tipiche previste dallo Statuto:
- Richiamo verbale: È la sanzione più lieve e viene utilizzata per comportamenti non gravi, come mancanza di rispetto verso compagni o insegnanti.
- Nota disciplinare sul registro: Segue di norma il richiamo verbale in caso di reiterazione del comportamento scorretto.
- Sospensione dalle lezioni: La sospensione può essere fino a 15 giorni (per infrazioni più gravi) o fino alla fine dell’anno scolastico (per comportamenti particolarmente gravi). Tuttavia, la sospensione dovrebbe essere usata come ultima risorsa, e deve essere sempre accompagnata da percorsi di recupero.
- Conversione della sanzione: Lo Statuto prevede che le sanzioni più gravi, come la sospensione, possano essere convertite in attività a carattere educativo, culturale o sociale. Questo approccio mira a responsabilizzare lo studente, facendogli comprendere l’importanza del rispetto delle regole attraverso un impegno concreto a beneficio della comunità scolastica o locale.
d) Organi competenti e impugnazione
Le sanzioni disciplinari che riguardano la sospensione per un periodo superiore a 15 giorni devono essere deliberate dal Consiglio di Classe, che rappresenta l’organo collegiale competente per le sanzioni di una certa gravità.
- Organo di Garanzia: Per le sanzioni disciplinari, lo Statuto prevede la possibilità di impugnazione. Ogni istituto deve istituire un Organo di Garanzia, composto da rappresentanti di studenti, genitori e docenti, che ha il compito di esaminare i ricorsi presentati dagli studenti o dalle loro famiglie contro le sanzioni comminate. Il dirigente scolastico deve assicurarsi che questo organo funzioni correttamente, garantendo l’imparzialità e la trasparenza del processo.
e) Comunicazione e coinvolgimento della famiglia
Il dirigente scolastico deve coinvolgere attivamente la famiglia in tutto il processo disciplinare. Una comunicazione tempestiva e chiara con i genitori è essenziale per garantire il successo delle azioni educative. La famiglia deve essere informata sia della natura del comportamento scorretto sia delle modalità con cui la scuola intende intervenire.
3. Finalità educative e percorsi di recupero
Il procedimento disciplinare non deve essere visto come una semplice punizione, ma come un momento educativo. Il dirigente scolastico deve garantire che la sanzione abbia un impatto costruttivo sulla crescita dello studente. È fondamentale che, oltre alla sanzione, venga proposto un percorso di recupero che aiuti lo studente a riflettere sul proprio comportamento e a comprendere le conseguenze delle sue azioni.
Azioni possibili per il recupero educativo:
- Attività di mediazione dei conflitti: Coinvolgere lo studente in attività di mediazione dei conflitti o di supporto ai compagni può aiutarlo a sviluppare empatia e capacità relazionali.
- Progetti di educazione civica: Promuovere la partecipazione dello studente a progetti legati all’educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva o al volontariato può favorire un cambiamento positivo nel comportamento.
- Dialogo con il supporto psicopedagogico: In caso di comportamenti particolarmente problematici, il dirigente scolastico può coinvolgere lo psicologo scolastico o altre figure di supporto per aiutare lo studente a lavorare sulle proprie difficoltà.
4. Conclusione
La gestione dei procedimenti disciplinari richiede al dirigente scolastico di agire con equilibrio e giustizia, nel rispetto delle normative vigenti e con l’obiettivo di educare lo studente a una convivenza civile e rispettosa. È fondamentale che i procedimenti disciplinari siano sempre orientati a promuovere la crescita e il recupero dello studente, piuttosto che la punizione fine a sé stessa. Attraverso una corretta applicazione del regolamento e un coinvolgimento attivo della comunità scolastica e delle famiglie, il dirigente può trasformare ogni situazione problematica in un’occasione di apprendimento e miglioramento per lo studente.
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio
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