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20 Ottobre 2024Il dirigente scolastico ha un ruolo centrale nella verifica dei requisiti di fronte a una richiesta di istruzione parentale
Traccia di una prova scritta per Concorso dirigenti Scolastici
Il candidato evidenzi, in relazione al quadro normativo di riferimento e alle responsabilità dirigenziali, le principali azioni del Dirigente scolastico a seguito di una dichiarazione di istruzione parentale da parte di una famiglia
Svolgimento
L’istruzione parentale (o homeschooling) è una modalità alternativa all’iscrizione a scuola, in cui i genitori decidono di provvedere direttamente all’istruzione dei propri figli, senza avvalersi di istituti scolastici. Questa scelta è garantita dalla Costituzione italiana e da un preciso quadro normativo, che stabilisce i diritti e i doveri dei genitori, dei figli e delle istituzioni scolastiche.
Vediamo nel dettaglio come funziona l’istruzione parentale, quali sono gli obblighi dei genitori, e come deve operare il dirigente scolastico per garantire il corretto svolgimento di questa scelta educativa.
1. Quadro normativo di riferimento
L’istruzione parentale è un diritto riconosciuto in Italia, ma sottoposto a specifiche condizioni e controlli. Il quadro normativo di riferimento include:
- Articolo 30 della Costituzione italiana: Stabilisce che è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli.
- Decreto legislativo 297/1994 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione): Definisce le norme generali del sistema educativo, compresa la possibilità di istruzione parentale, e indica che l’istruzione è obbligatoria fino ai 16 anni.
- Decreto legislativo 62/2017: Introduce nuove norme sulla valutazione, inclusi gli esami di idoneità per i ragazzi che seguono l’istruzione parentale.
- Legge 107/2015 (“Buona Scuola”): Conferma l’obbligo di istruzione, ma permette ai genitori di provvedere direttamente all’istruzione dei propri figli, purché ciò avvenga sotto determinate condizioni.
2. Obblighi dei genitori nell’istruzione parentale
I genitori che scelgono di avvalersi dell’istruzione parentale devono seguire un iter burocratico preciso e garantire che il percorso educativo sia in linea con quanto previsto dal sistema scolastico nazionale. Gli obblighi principali includono:
a) Dichiarazione di istruzione parentale
- I genitori devono presentare una dichiarazione di istruzione parentale presso il dirigente scolastico dell’istituto del territorio di residenza del bambino. Questa dichiarazione deve essere presentata annualmente entro i termini fissati per le iscrizioni scolastiche (generalmente a gennaio o febbraio).
- Nella dichiarazione, i genitori devono affermare di avere le competenze tecniche o di aver delegato a una persona con tali competenze la responsabilità dell’istruzione del figlio. Non è richiesto un titolo di studio specifico, ma i genitori devono dimostrare di poter garantire un’istruzione adeguata.
b) Assolvimento dell’obbligo scolastico
- I genitori che optano per l’istruzione parentale sono obbligati a garantire che il bambino riceva un’istruzione in linea con le indicazioni nazionali per il curriculum o con le linee guida per gli istituti tecnici e professionali, secondo il livello scolastico del bambino (primaria, secondaria di primo grado, ecc.).
- L’obbligo scolastico rimane in vigore fino al compimento del 16° anno di età.
c) Esami di idoneità
- Gli studenti che seguono l’istruzione parentale devono sostenere, annualmente, un esame di idoneità presso una scuola pubblica o paritaria per verificare il livello di apprendimento raggiunto. Questo esame serve a certificare che il bambino abbia acquisito le competenze previste per il livello di istruzione corrispondente.
- L’esame di idoneità è obbligatorio anche per accedere all’anno successivo, o per essere ammessi all’esame di stato (nel caso di passaggio dalla scuola media alla scuola superiore).
3. Responsabilità del dirigente scolastico
Il dirigente scolastico ha un ruolo fondamentale nel garantire che l’istruzione parentale venga attuata in conformità alla normativa vigente. Tra le sue principali responsabilità ci sono:
a) Ricezione della dichiarazione di istruzione parentale
- Il dirigente deve verificare che la dichiarazione di istruzione parentale presentata dai genitori sia conforme ai requisiti previsti dalla legge. Questo include il controllo delle competenze dichiarate dai genitori o dal tutor incaricato.
- È inoltre responsabilità del dirigente comunicare alle autorità competenti (come l’ufficio scolastico regionale o provinciale) le famiglie che scelgono questa modalità educativa, per garantire il monitoraggio del rispetto dell’obbligo scolastico.
b) Vigilanza e supporto
- Sebbene i genitori siano responsabili dell’istruzione quotidiana, il dirigente scolastico ha il compito di garantire che lo studente sia monitorato attraverso gli esami di idoneità annuali. In caso di esito negativo o di problemi riscontrati durante l’esame, il dirigente può avviare una procedura di verifica ulteriore.
- Il dirigente può anche fornire indicazioni ai genitori su come preparare al meglio lo studente per l’esame di idoneità, suggerendo materiali didattici o fornendo accesso a risorse scolastiche, se disponibili.
c) Organizzazione dell’esame di idoneità
- Il dirigente scolastico è responsabile dell’organizzazione degli esami di idoneità per gli studenti in istruzione parentale. Deve definire le modalità di svolgimento dell’esame, che possono includere prove scritte e orali su tutte le materie del curriculum.
- Dopo l’esame, è il dirigente a garantire che la certificazione del livello di istruzione raggiunto venga rilasciata. Se lo studente non supera l’esame, il dirigente deve discutere con la famiglia un eventuale piano di recupero o la possibilità di reintegrare il bambino nella scuola ordinaria.
4. Pro e contro dell’istruzione parentale
L’istruzione parentale offre notevoli vantaggi, ma presenta anche alcune sfide. Vediamo i principali pro e contro di questa modalità educativa.
Vantaggi:
- Personalizzazione dell’istruzione: I genitori possono adattare il percorso educativo alle esigenze specifiche del bambino, senza i vincoli di un programma scolastico uniforme.
- Flessibilità: L’istruzione parentale consente una maggiore flessibilità negli orari e nei metodi di insegnamento, permettendo di sviluppare un approccio educativo alternativo o innovativo.
- Maggiore controllo: I genitori possono monitorare da vicino l’apprendimento del figlio e scegliere gli argomenti e le attività educative da privilegiare.
Svantaggi:
- Isolamento sociale: Un potenziale svantaggio dell’istruzione parentale è la mancanza di interazione quotidiana con altri studenti, che potrebbe limitare lo sviluppo delle competenze sociali e relazionali del bambino.
- Maggior impegno per i genitori: Educare un figlio a casa richiede un impegno considerevole in termini di tempo e risorse. I genitori devono essere preparati a dedicare molte ore all’insegnamento e alla pianificazione delle attività educative.
- Rischio di lacune didattiche: Nonostante le buone intenzioni, i genitori potrebbero non avere le competenze necessarie per coprire tutte le aree del curriculum, il che potrebbe portare a lacune nel percorso educativo.
5. Conclusione
L’istruzione parentale rappresenta una scelta alternativa legittima, riconosciuta dal sistema scolastico italiano, che richiede però un impegno serio e una stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche. I genitori devono rispettare i requisiti normativi e garantire che i figli ricevano un’istruzione adeguata, monitorata attraverso esami di idoneità. Il dirigente scolastico gioca un ruolo chiave nell’assicurare che questa modalità educativa rispetti gli standard di qualità e gli obblighi di legge, garantendo al contempo il diritto dei ragazzi a una formazione completa e adeguata.
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio
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