Introduzione alla filosofia di Georg Wilhelm Friedrich Hegel e suoi primi scritti
16 Novembre 2024La logica hegeliana
16 Novembre 2024La “Fenomenologia dello spirito” è un’opera fondamentale di Hegel, scritta durante il suo periodo a Jena, che rappresenta un’intensa riflessione filosofica.
Il termine “fenomenologia” è stato precedentemente utilizzato da Johann Heinrich Lambert e Kant, ma Hegel lo reinterpreta per descrivere un processo attraverso il quale lo spirito evolve da forme di sapere apparente a un sapere vero, culminando nel sapere assoluto. Il soggetto di questo processo è lo spirito, che si conosce attraverso diverse forme di consapevolezza e attività umane.
Ogni forma di conoscenza è considerata provvisoria e si rivela tale man mano che lo spirito avanza nel suo percorso verso la verità. Hegel sottolinea che la verità deve essere vista come un processo dinamico piuttosto che come uno stato statico, affermando che “la sostanza si è fatta soggetto” e che “il vero è l’intero”, evidenziando l’importanza della connessione sistematica tra le parti.
L’opera è strutturata in vari “momenti”, tra cui Coscienza, Autocoscienza, Ragione, Spirito, Religione e Sapere Assoluto. Ogni momento si articola in figure esemplificative, sia ideali che storiche, che rappresentano tappe nel cammino dello spirito. In particolare, il termine “spirito” ha due significati: indica sia il soggetto che vive il processo verso il sapere assoluto sia un momento specifico del processo stesso. In sintesi, la “Fenomenologia dello spirito” esplora come lo spirito si sviluppi attraverso una serie di stadi dialettici, passando dalla coscienza individuale all’universalità del sapere assoluto, integrando esperienze e conoscenze in un percorso complesso e interconnesso.
Punti fondamentali della Fenomenologia dello spirito di Hegel
- La “Fenomenologia dello spirito” di Hegel si sviluppa attraverso un percorso articolato su diversi piani, in cui si incontrano vari elementi come forme di coscienza, posizioni filosofiche, tipi di società e fasi storiche. Il cammino inizia dalla “coscienza sensibile” e culmina nel sapere assoluto.
- Hegel definisce il processo della coscienza come “la via del dubbio” o “la via della disperazione”, dove il metodo espositivo illustra il susseguirsi di momenti e figure. Ogni forma di sapere è mostrata come insufficiente, portando a una necessità di passare a una figura successiva. Qui, lo scetticismo gioca un ruolo cruciale: mentre nega, produce solo il nulla; Hegel, al contrario, utilizza la negazione in modo produttivo, creando nuove figure che conservano tracce di quelle precedenti.
- Il motore del processo è la dialettica, che opera attraverso la negazione determinata. La coscienza naturale inizialmente percepisce la negazione come assoluta e indeterminata, ma man mano che avanza nel percorso, diventa consapevole del suo valore positivo. La narrazione filosofica guida questo processo, permettendo alla coscienza di governare il proprio sviluppo. Inoltre, il percorso non è lineare; la coscienza individuale evolve attraverso fasi di maturazione (Coscienza, Autocoscienza e Ragione) per poi integrarsi in una coscienza collettiva che riflette la storia. La struttura complessa dell’opera include digressioni ed esempi che arricchiscono l’analisi e la comprensione del cammino verso il sapere assoluto.
La “Fenomenologia dello spirito” di Hegel inizia con il primo momento, la coscienza, che si articola in tre figure: certezza sensibile, percezione e intelletto. Questo momento si concentra sulla dimensione conoscitiva.
- Certezza sensibile: La coscienza percepisce oggetti “qui e adesso”, ma questa forma di conoscenza è limitata e indeterminata, poiché ogni oggetto è unico e cambia nel tempo e nello spazio.
- Percezione: Qui emerge la contraddizione tra l’unicità di un oggetto e la molteplicità delle sue qualità. Ad esempio, una mela ha molte caratteristiche (colore, forma) che la rendono complessa.
- Intelletto: In questa fase, l’oggetto non è più visto come immediato, ma come fenomeno, una manifestazione di forze che seguono leggi. La legge diventa il fondamento unitario, spostando l’attenzione dal mondo esterno al soggetto che formula queste leggi.
Dopo la coscienza, Hegel passa all’autocoscienza, che rappresenta un momento cruciale in cui il soggetto cerca la certezza di sé attraverso il riconoscimento intersoggettivo. L’autocoscienza si sviluppa attraverso una “lotta per il riconoscimento”, dove il soggetto deve essere riconosciuto da un altro per affermare la propria libertà. Questo porta a un conflitto tra signore e servo: il signore afferma la sua libertà, mentre il servo, attraverso il lavoro, diventa consapevole della propria indipendenza. La lotta culmina in una dinamica in cui il servo, riconoscendo la propria capacità di trasformare la realtà attraverso il lavoro, supera il signore, capovolgendo le relazioni di potere. Hegel esplora anche le figure dello stoicismo e dello scetticismo come tentativi di liberazione che però non raggiungono una vera indipendenza dalla realtà. Infine, la figura della coscienza infelice emerge quando lo scetticismo non riesce a risolvere le contraddizioni interne e proietta l’assoluto in un aldilà irraggiungibile, creando una separazione tra l’uomo e Dio. Questa scissione rappresenta una condizione di infelicità per l’autocoscienza che cerca verità al di fuori della propria esistenza concreta.
Il momento della ragione nella “Fenomenologia dello spirito” di Hegel rappresenta un passaggio cruciale, in cui la coscienza cerca l’Assoluto non in un aldilà, ma all’interno di sé stessa, riconoscendo la ragione come fonte di verità. Hegel inizia con la ragione osservativa, che tenta di affermare la propria presenza nella realtà attraverso leggi logiche e naturali. Tuttavia, questa ragione si scontra con il mondo pratico, dove i tentativi di realizzazione dell’autocoscienza risultano spesso velleitari e destinati al fallimento, come esemplificato dal personaggio di Faust di Goethe. Successivamente, Hegel introduce il concetto di spirito, che segna il passaggio da figure della coscienza a vere e proprie figure storiche. Qui si delinea una filosofia della storia che attraversa diverse tappe:
- Eticità: Rappresenta la vita comune dell’antica Grecia, in cui l’individuo è armonicamente integrato nella comunità. La figura di Antigone simboleggia la frattura tra le leggi divine e quelle statali, segnando l’inizio della crisi dell’eticità.
- Cultura: Si sviluppa dal mondo romano fino all’Illuminismo, caratterizzato da una crescente estraneazione e frammentazione. L’Illuminismo critica la fede e lo Stato, culminando nella Rivoluzione francese, che Hegel riconosce come un evento storico significativo, pur evidenziando le sue conseguenze negative.
- Moralità: Con la Rivoluzione francese emerge una nuova forma di libertà, che Hegel considera una conquista del mondo moderno. La moralità è vista come una volontà universale e viene confrontata criticamente con le etiche kantiane e preromantiche.
Infine, Hegel esplora la religione, considerata la prima manifestazione dell’Assoluto all’uomo. La religione si articola in tre forme:
- Religione naturale: Rappresenta le credenze dei popoli orientali e degli egizi, legate a elementi naturali.
- Religione artistica: Rappresenta la civiltà greca attraverso l’arte e il pensiero razionale.
- Religione rivelata: Si concretizza nel cristianesimo, centrato sull’incarnazione e sulla “morte di Dio”, che segna l’ultima figura rappresentativa dell’Assoluto prima del passaggio al sapere assoluto.
In sintesi, Hegel delinea un percorso evolutivo dalla coscienza alla ragione, fino a giungere allo spirito e alla religione, evidenziando come ogni fase contribuisca alla comprensione dell’Assoluto e della verità.
Il sapere assoluto rappresenta il culmine del percorso fenomenologico di Hegel, in cui lo spirito conosce se stesso e comprende la necessità e la funzione di tutte le figure precedenti. Questo sapere è caratterizzato da un dinamismo processuale che include la storia e supera le contrapposizioni tra soggettività e oggettività. Nel sapere assoluto, la certezza iniziale si trasforma nella verità dell’intero, che integra l’intero movimento dei momenti e delle figure esplorate fino a quel punto.
Dalla Fenomenologia al Sistema
La “Fenomenologia dello spirito” descrive il cammino necessario per raggiungere la conoscenza della totalità, articolato in tappe che rappresentano diverse manifestazioni dello spirito. Questa opera prepara il terreno per affrontare la struttura metafisica del pensiero e della realtà, trattata in modo più completo nella “Scienza della logica” e nell’Enciclopedia. Hegel distingue due approcci alla verità:
- Processo ascendente: dalla coscienza ingenua al sapere assoluto.
- Articolazione sistematica: delle diverse parti del sistema nella sua totalità.
Struttura del Sistema Filosofico
Hegel articola il suo sistema filosofico in tre momenti fondamentali, ognuno dei quali contiene ulteriori passaggi dialettici:
- Tesi: l’Idea in sé, ossia l’essere come puro pensiero.
- Antitesi: l’Idea fuori di sé, ossia l’essere come natura, considerata come pensiero alienato.
- Sintesi: l’Idea che ritorna in sé, ossia lo spirito, che riconosce la natura come una sua necessaria alienazione e si afferma come unità di pensiero e natura.
Questi momenti corrispondono a tre aspetti logico-gnoseologici:
- Logica: l’essere inteso come puro pensiero.
- Filosofia della natura: l’essere inteso come natura estesa.
- Filosofia dello spirito: l’essere inteso come unità di pensiero e natura.
Attraverso questi tre momenti, Hegel sviluppa la vita dialettica dell’Assoluto, enfatizzando l’importanza della totalità del processo. La filosofia, in quanto scienza dell’Assoluto, ha il compito di ricostruire questa totalità attraverso la comprensione dei molteplici passaggi dialettici interni.
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