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1. Normativa di riferimento per i BES
La gestione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) è un aspetto cruciale dell’inclusione scolastica, regolato da una serie di disposizioni normative. La Legge 170/2010 riconosce e tutela gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), mentre la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 amplia il concetto di BES, includendo anche alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. Il DPR 275/1999, sull’Autonomia Scolastica, permette alle scuole di adottare strategie personalizzate per il successo formativo di ogni studente.
Obblighi normativi per le scuole
Le scuole hanno l’obbligo di identificare gli alunni con BES attraverso segnalazioni degli insegnanti, delle famiglie e degli specialisti, seguite da un’analisi del Consiglio di Classe e, se necessario, dal coinvolgimento dell’Equipe Psicopedagogica. La stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP) è un altro obbligo fondamentale, che deve essere elaborato dai docenti, condiviso con la famiglia e contenere strategie didattiche, strumenti compensativi e misure dispensative. Infine, è essenziale il monitoraggio e la verifica periodica dell’efficacia delle strategie adottate, con eventuale revisione del PDP in base ai progressi dell’alunno.
2. Il ruolo del Dirigente Scolastico nella gestione dei BES
Il Dirigente Scolastico (DS) svolge un ruolo chiave nell’assicurare l’inclusione e l’attuazione delle misure di supporto per gli alunni con BES. Tra i suoi compiti principali vi sono il coordinamento e la supervisione delle attività didattiche, la gestione della comunicazione tra scuola, famiglia e servizi territoriali, la supervisione della redazione e attuazione del PDP, e la gestione delle risorse umane e materiali. Il DS deve garantire la corretta applicazione delle normative, promuovere la formazione dei docenti e favorire il raccordo con i servizi di neuropsichiatria infantile, assistenti sociali e altre istituzioni.
Principali compiti del DS
Il Dirigente Scolastico coordina e supervisiona le attività didattiche per gli alunni con BES, garantendo la corretta applicazione delle normative e promuovendo la formazione dei docenti sulle strategie inclusive. Inoltre, gestisce la comunicazione tra scuola, famiglia e servizi territoriali, organizzando incontri tra docenti, famiglie e specialisti e favorendo il raccordo con i servizi di neuropsichiatria infantile, assistenti sociali e altre istituzioni. Infine, supervisiona la redazione e attuazione del PDP, verificando che i docenti adottino strategie personalizzate e assicurando la coerenza tra le misure proposte e le esigenze dell’alunno.
3. Problematiche relative ai BES e dinamiche di classe
Gli alunni con BES possono incontrare difficoltà di inclusione che influenzano le dinamiche di classe. Tra le problematiche più frequenti vi sono le difficoltà di apprendimento, che richiedono l’adozione di strumenti compensativi e misure dispensative, e l’isolamento e le difficoltà relazionali, che possono portare a emarginazione o bullismo. Inoltre, alcuni alunni con BES possono manifestare comportamenti problematici, che richiedono un approccio basato sul supporto psicopedagogico, e possono esserci difficoltà nella collaborazione con le famiglie, che richiedono una comunicazione chiara e trasparente.
Difficoltà di apprendimento
Alcuni alunni con BES faticano a seguire il programma didattico tradizionale, necessitando di strumenti compensativi e misure dispensative. È fondamentale che i docenti siano formati per riconoscere e affrontare queste difficoltà, adottando strategie didattiche personalizzate e creando un ambiente di apprendimento inclusivo. L’obiettivo è garantire che ogni studente possa raggiungere il proprio potenziale, superando le barriere all’apprendimento.
Isolamento e difficoltà relazionali
Gli alunni con BES possono essere a rischio di emarginazione o bullismo, necessitando di strategie cooperative per favorire l’integrazione. È importante che la scuola promuova un clima di rispetto e inclusione, organizzando attività di gruppo e progetti che favoriscano la conoscenza reciproca e la collaborazione. I docenti possono svolgere un ruolo chiave nel mediare le relazioni e nel sensibilizzare gli studenti sull’importanza dell’inclusione.
Gestione dei comportamenti problematici
Alcuni alunni con BES possono manifestare comportamenti oppositivi o iperattività, richiedendo un approccio basato sul supporto psicopedagogico. È fondamentale che la scuola collabori con specialisti e servizi territoriali per comprendere le cause di questi comportamenti e adottare strategie di intervento efficaci. I docenti devono essere formati per gestire le situazioni di conflitto e per creare un ambiente di apprendimento sicuro e accogliente per tutti.
Difficoltà nella collaborazione con le famiglie
Alcuni genitori possono essere poco collaborativi o negare la necessità di un PDP, rendendo difficile la gestione dei BES. È fondamentale che la scuola instauri un dialogo aperto e trasparente con le famiglie, fornendo informazioni chiare e precise sui bisogni degli alunni e sulle strategie di supporto adottate. La collaborazione tra scuola e famiglia è essenziale per garantire il successo formativo degli studenti con BES.
4. Studio di caso: alunno con DSA e difficoltà di integrazione
Caso pratico
Un alunno di seconda media con diagnosi di dislessia e disortografia presenta difficoltà di apprendimento e manifesta atteggiamenti di chiusura nei confronti dei compagni. Alcuni studenti lo escludono dalle attività di gruppo, aumentando il suo senso di frustrazione. Questo caso richiede un intervento coordinato da parte della scuola, della famiglia e dei servizi territoriali per favorire l’inclusione e il successo formativo dell’alunno.
📌 Svolgimento dello studio di caso:
Intervento del DS
Il Dirigente Scolastico convoca un colloquio con il Consiglio di Classe per analizzare la situazione e le strategie didattiche già adottate, valutando l’efficacia degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Successivamente, organizza un incontro con la famiglia per condividere il percorso dell’alunno e le eventuali difficoltà, coinvolgendo la famiglia nel supporto scolastico a casa. Infine, interviene sulle dinamiche di classe, organizzando attività di peer tutoring e sensibilizzando gli studenti sui DSA e sulle strategie di supporto.
Monitoraggio e verifica
Dopo alcune settimane, il Dirigente Scolastico organizza un follow-up con il Consiglio di Classe per monitorare i progressi dell’alunno e valutare l’efficacia delle strategie adottate. In base ai risultati, il PDP e le strategie adottate possono essere aggiornati per rispondere meglio alle esigenze dell’alunno. Il monitoraggio e la verifica periodica sono essenziali per garantire il successo dell’intervento.
Conclusioni
La gestione degli alunni con BES richiede un approccio coordinato tra scuola, famiglia e servizi territoriali. Il Dirigente Scolastico deve assicurarsi che siano adottate strategie efficaci per favorire il successo formativo e l’integrazione di tutti gli studenti, migliorando così le dinamiche di classe e il clima scolastico. L’obiettivo è creare un ambiente di apprendimento inclusivo e accogliente, in cui ogni studente possa sentirsi valorizzato e supportato.
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio
Ascolta “Pedagogia e organizzazione della scuola” su Spreaker.
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