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27 Gennaio 2019Compito a casa sul libro Assassinio sull’Orient-Express di Agatha Christie, di Matteo Pirovano
TITOLO:
Assassinio sull’Orient Express
AUTORE:
Agatha Christie
EDIZIONE:
Mondadori, Milano, 1997
BIOGRAFIA
Agatha cresce in una famiglia borghese e, curiosamente, non frequenta nessuna scuola ma viene istruita dalla madre, Clara Boehmer, donna della buona società, dalla nonna e dalle governanti di casa. Il padre, Fred Miller, agente di cambio americano, muore nel 1901; Agatha trascorrerà l’adolescenza tra lo studio e la vita di società all’interno della famiglia. Nel frattempo si appassiona alla musica e, nel 1906, va a Parigi per studiare canto: vuole diventare una cantante lirica, ma gli studi non le danno molte soddisfazioni, probabilmente a causa della sua scarsa attitudine al canto, e decide così di tornare in Inghilterra. Conosce Archibald Christie, colonnello della Royal Flying Corps, con cui si fidanza. Durante la prima guerra mondiale, Agatha lavora presso un dispensario, l’ospedale di Torquay, e lì impara molto sui veleni e sui medicinali, cosa che le tornerà molto utile quando, ispirata da queste conoscenze, deciderà di scrivere romanzi gialli stimolata anche da una sorta di scommessa che aveva fatto con sua sorella la quale riteneva che non sarebbe riuscita a diventare una scrittrice di detective story. Il 24 dicembre 1914 si sposa con Archibald con una cerimonia semplice e da questo matrimonio nascerà nel 1919 la sua unica figlia, Rosalind. In pieno conflitto mondiale inizia a scrivere il suo primo romanzo, The Mysterious Affair at Styles (Poirot a Styles Court), che ha come ambientazione la prima guerra mondiale ma che verrà però pubblicato solo successivamente, nel 1920. L’ispirazione di inventare un personaggio da romanzo giallo venne alla Christie, oltre che dalla sua conoscenza sui veleni appresa al dispensario, dalla lettura dei libri che i degenti, rispediti al fronte, lasciavano in ospedale: libri che davano vita a personaggi ricchi di suggestione come l’Arsenio Lupin di Maurice Leblanc o il giornalista-investigatore Joseph Rouletabille, uscito dalla penna di Gaston Leroux. Le venne così l’idea di inventare a sua volta un personaggio che fosse abile come lo Sherlock Holmes di Conan Doyle ma che non lo imitasse troppo da vicino, sia nell’aspetto che nella conduzione delle indagini. Con un finanziamento del British Museum nel 1923 parte insieme al marito per un viaggio intorno al mondo; nello stesso anno firma un contratto con la rivista “Sketch” per scrivere dodici romanzi che abbiano come protagonista Hercule Poirot. Nel 1926 la vita della Christie è scossa da due eventi per certi versi traumatizzanti: muore sua madre e suo marito chiede il divorzio. Agatha improvvisamente scompare dalla sua casa, vagabondando in stato di amnesia (qualcuno però malignerà che potrebbe essersi trattato di una montatura pubblicitaria); il caso desta grande scalpore e dopo una decina di giorni Agatha, che viene ritrovata ad Harrogate, località termale dell’Inghilterra settentrionale, dove soggiornava in un albergo del posto registrata con il nome dell’amante del marito, non sa dare alcuna spiegazione al riguardo. Il suo biografo nel 2001 ha riscoperto un documento, secondo il quale la Christie scappò e si nascose nell’hotel dove venne poi ritrovata, nella speranza che il marito Archie venisse incolpato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della moglie; il tutto fatto perché Archie la tradiva con la sua segretaria. Nel 1949 si scopre che era l’autrice non solo di gialli ma, sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott, anche di altri romanzi biografici e sentimentali che però ebbero molta minor fortuna della serie gialla. La famosa scrittrice inglese invece muore il 12 gennaio 1976 a Willingford nella sua casa di campagna; verrà sepolta nel cimitero di Cholsey nello Oxfordshire. Nella sua stessa tomba due anni anni dopo verrà tumulata anche la salma del marito.
RIASSUNTO:
Poirot, un investigatore belga, si trova costretto ad indagare sull’assassinio di un uomo avvenuto sull’Orient Express, un treno su cui lui stesso sta viaggiando. La vittima è un certo Samuel Edward Ratchett, distinto americano con la passione dei viaggi. Un imprevisto meteorologico manderà all’aria i piani dell’omicida (una bufera di neve farà rimanere bloccato il treno per moltissimo tempo); in questo modo Poirot sarà costretto suo malgrado a dedurre che l’assassino è uno dei passeggeri il cui scompartimento è nella carrozza in cui si trovava quello del signor Ratchett. Grazie ad alcuni indizi si verrà a sapere che il vero nome della vittima era Cassetti, un rapitore americano, e questo omicidio era una vendetta per la piccola Daisy Armstrong, una bambina americana uccisa anni prima da lui stesso. Questo sarà l’inizio di una serie di interrogatori a tutti i passeggeri da cui inizialmente non si avrà alcuna informazione. Inoltre la presenza di un numero esagerato di indizi farà pensare ad un tentativo di far ricadere la colpa su determinate persone. Soltanto più tardi ci saranno una serie di colpi di scena che avvieranno alla soluzione del caso.
PERSONAGGI:
Il protagonista è Hercule Poirot, investigatore belga famoso per le sue grandi capacità deduttive. E un uomo molto determinato e sicuro di sé; nonostante ciò preferisce sempre non rivelare subito le sue ipotesi alle persone che collaborano con lui nelle indagini, ma aspettare di essere sicuro e di avere delle prove piuttosto che dare delle soluzioni troppo affrettate che potrebbero rivelarsi sbagliate; è uno dei più famosi detective che fa da protagonista nei racconti di Agatha Christie. Nelle sue indagini verrà aiutato dal signor Bouc, suo vecchio amico, direttore della Compagnia Internazionale dei Vagoni Letto, e dal dottor Constantine; il primo è un tipo che tende ad arrivare a conclusioni troppo affrettate e per questo Poirot dovrà sempre cercare di limitare il suo entusiasmo sminuendo le sue ipotesi. Fra i passeggeri ci sono Hector MacQueen, segretario del signor Ratchett, uomo molto intelligente e diligente nel suo lavoro; Edward Henry Masterman, cameriere del signor Ratchett; Caroline Martha Hubbard, una signora americana dai modi di fare molto spicci, ama parlare molto di sua figlia e si vanta del suo intuito di poter giudicare le persone a prima vista; Greta Ohlson, svedese, direttrice di una scuola missionaria presso Instanbul; Natalia Dragomiroff, anziana principessa russa, vedova e molto ricca; Hildegarde Schmidt, tedesca, cameriera della principessa russa; il conte e la contessa Andrenyi, ungheresi; il colonnello Arbuthnot, inglese; Cyrus Beltman Hardman, americano, investigatore; Antonio Foscarelli, italiano naturalizzato americano, rappresentante delle automobili Ford; Mary Hermione Debenham, inglese, istitutrice, è una ragazza molto intelligente e Poirot la definisce la tipica anglosassone che non prova emozioni. Personaggio che entrerà a far parte della storia sarà anche Pierre Michel, controllore dei vagoni letto della carrozza in cui è avvenuto l’omicidio.
COMMENTO:
Questo libro mi è piaciuto molto in quanto è scorrevole da leggere e non si sofferma troppo sulle descrizioni particolareggiate (ad esempio, di paesaggi); questa è una tecnica molto utile poiché permette al lettore di concentrarsi maggiormente sulla storia. Inoltre credo che questo racconto, come genere giallo, stimoli molto la fantasia del lettore il quale cerca di arrivare alla soluzione del caso prima che lo faccia il detective, utilizzando la gran quantità di indizi che la scrittrice dà. Attraverso la presenza di un narratore esterno viene mascherato un punto di vista limitato poiché il detective ama accennare ad alcune sue riflessioni senza però rivelarle; in questi momenti ci si identifica nel signor Bouc, impaziente, come il lettore, di arrivare alla soluzione del caso. Questa tecnica aumenta la voglia nel lettore di continuare a leggere per sapere cosa pensava il protagonista. Inoltre questo lascia anche molta libertà al lettore di ragionare sul caso personalmente e senza alcuna limitazione da parte del detective. Alcuni punti culminanti del racconto sono quelli in cui certi passeggeri non si mostrano sconvolti per ciò che è accaduto, ma rimpiangono persino di non essere stati loro stessi a compiere l’omicidio; inoltre ad avviare alla soluzione della vicenda è anche il secondo interrogatorio in cui si hanno delle rivelazioni molto interessanti sugli indiziati. Fa molto riflettere il comportamento di alcuni passeggeri, quasi scocciati a causa delle indagini. Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, il punto che più ha creato suspanse è stata la conversazione fra la signorina Debenham e il colonnello Arbuthnot prima di salire sull’Orient Express. Il momento storico in cui si svolge la vicenda non è importante, mentre lo è moltissimo il luogo; se il treno non fosse rimasto bloccato in una bufera il caso si sarebbe risolto subito, invece l’imprevisto ha rovinato i piani dell’assassino e ha reso difficili le indagini.
Matteo Pirovano