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27 Gennaio 2019Agatha Christie
Titolo originale: The Mousetrap
Autore: Agata Christie
Edizione: Arnaldo Mondadori Editore
Genere: teatro giallo
BIOGRAFIA (fonte: wikipedia)
Agatha Mary Clarissa Miller (1890 – 1976) più conosciuta come Agatha Christie, cresce in una famiglia borghese e, curiosamente, non frequenta nessuna scuola ma viene istruita dalla madre, Clara Boehmer, donna della buona società, dalla nonna e dalle governanti di casa. Agatha trascorrerà l’adolescenza tra lo studio e la vita di società all’interno della famiglia.
Nel frattempo si appassiona alla musica e, nel 1906, va a Parigi per studiare canto: vuole diventare una cantante lirica, ma gli studi non le danno molte soddisfazioni, probabilmente a causa della sua scarsa attitudine al canto, e decide così di tornare in Inghilterra. Conosce Archibald Christie, colonnello della Royal Flying Corps, con cui si fidanza.
Durante la prima guerra mondiale, Agatha lavora presso un dispensario, l’ospedale di Torquay, e lì impara molto sui veleni e sui medicinali, cosa che le tornerà molto utile quando, ispirata da queste conoscenze, deciderà di scrivere romanzi gialli stimolata anche da una sorta di scommessa che aveva fatto con sua sorella la quale riteneva che non sarebbe riuscita a diventare una scrittrice di detective story. Il 24 dicembre 1914 si sposa con Archibald con una cerimonia semplice e da questo matrimonio nascerà nel 1919 la sua unica figlia, Rosalind.
In pieno conflitto mondiale inizia a scrivere il suo primo romanzo, The Mysterious Affair at Styles (Poirot a Styles Court), che ha come ambientazione la prima guerra mondiale ma che verrà però pubblicato solo successivamente, nel 1920. L’ispirazione di inventare un personaggio da romanzo giallo venne alla Christie, oltre che dalla sua conoscenza sui veleni appresa al dispensario, dalla lettura dei libri che i degenti, rispediti al fronte, lasciavano in ospedale: libri che davano vita a personaggi ricchi di suggestione come l’Arsenio Lupin di Maurice Leblanc o il giornalista-investigatore Joseph Rouletabille, uscito dalla penna di Gaston Leroux. Le venne così l’idea di inventare a sua volta un personaggio che fosse abile come lo Sherlock Holmes di Conan Doyle ma che non lo imitasse troppo da vicino, sia nell’aspetto che nella conduzione delle indagini.
Con un finanziamento del British Museum nel 1923 parte insieme al marito per un viaggio intorno al mondo; nello stesso anno firma un contratto con la rivista “Sketch” per scrivere dodici romanzi che abbiano come protagonista Hercule Poirot.
Nel 1926 la vita della Christie è scossa da due eventi per certi versi traumatizzanti: muore sua madre e suo marito chiede il divorzio. Nei tre anni successivi scrive romanzi considerati di valore letterario inferiore rispetto alle opere a cui doveva il successo; poi, durante un viaggio in treno verso Bagdad, ha l’ispirazione per scrivere Assassinio sull’Orient Express. Lo stesso viaggio le fece conoscere l’archeologo Sir Max Mallowan, di molti anni più giovane, che sposerà poco tempo dopo (1930).
La Christie inizia anche a scrivere in quell’anno La morte nel villaggio, il suo primo romanzo che ha come protagonista Miss Marple, una vecchietta tranquilla e dotata di buon senso, che vive nel paese apparentemente tranquillo di St. Mary Mead, fragile di aspetto ma esperta di criminologia e natura umana, che alterna l’attività investigativa allo sferruzzare a maglia. Pare che la Christie abbia preso a modello per la figura di miss Marple la sua stessa nonna.
Nel 1949 si scopre che era l’autrice non solo di gialli ma, sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott, anche di altri romanzi biografici e sentimentali che però ebbero molta minor fortuna della serie gialla.
Dal 1952 viene ininterrottamente rappresentata in un teatro londinese una sua commedia, The Mousetrap (Trappola per topi), tratta dalla raccolta Three Blind Mice and Other Stories. La Christie ha scritto altri diciassette lavori teatrali.
Nel 1975, in prossimità del Natale, esce l’ultimo romanzo che ha come protagonista Hercule Poirot (Sipario); infatti in quel romanzo Agatha decide di far morire il famoso investigatore. La notizia della morte di Poirot era peraltro apparsa sulla prima pagina del Times il 6 agosto dello stesso anno.
La famosa scrittrice inglese invece muore il 12 gennaio 1976 a Willingford nella sua casa di campagna; verrà sepolta nel cimitero di Cholsey nello Oxfordshire.
RIASSUNTO
A Londra, in seguito ad un omicidio detto dei Tre topolini ciechi”, la polizia invia il sergente Trotter nella residenza di Castel del Frate, avendo scoperto il luogo dei due prossimi delitti. Qui Mollie e Giles Ralston, una giovane coppia di albergatori inesperti, ricevono i loro primi cinque ospiti, ma il tempo non li aiuta di sicuro: è in corso infatti una bruttissima bufera di neve. La sera stessa la radio trasmette la notizia di una omicidio avvenuto a Paddington, in Culver Street 24. La vittima è un’anziana donna e la polizia sembra brancolare nel buio. Nel frattempo nella locanda giungono strani clienti, ognuno dei quali sembra avere qualche cosa da nascondere, qualche segreto forse legato ad un fatto di sangue avvenuto molti anni prima. Ad un certo punto la locanda resta isolata a causa della tormenta ed anche il telefono viene isolato, ma prima che ciò avventa arriva alla pensione il Sergente Trotter della polizia di Scotland Yard, apparentemente in missione per proteggere ospiti ed albergatori da un oscuro assassino psicopatico intenzionato a colpire nuovamente. Poco dopo viene ucciso uno degli ospiti, la Signora Boyle. Nella locanda regna il panico, finché il sergente Trotter svela alla proprietaria di essere lomicida e cercando di ucciderla, viene però fermato dalla signorina Casewell, che avendo scoperto già dapprima la vera identità del sergente, era rimasta in agguato.
PERSONAGGI
Mollie Ralston: giovane graziosa, disinvolta, brava ed ottima cuoca, educata, cortese, sempre indaffarata.
Giles Ralston: giovanotto quadrata e serio, spavaldo, attraente, dotato di una gloriosa sicurezza.
Christopher Wren: giovane, nevrotico, artista frustrato dall’aria trasandata, che si intende un po di tutto, anche di antiquariato, fiducioso, quasi infantile ed insopportabile.
Signora Boyle: massiccia, imponente, spavalda, spesso di pessimo umore, strana. E unamante della rispettabilità ed esasperante scocciatrice, che scopre difetti in chiunque le capiti a tiro, ovviamente per nascondere a sé stessa il suo estremo squallore.
Signora Casewell: chiusa e non sempre accattivante, mascolina, disinvolta, abbastanza maleducata, giovane, fatta a modo suo.
Signor Parravicini: dal passo incerto e leggero, straniero, bruno, possiede un paio di baffi sensazionale, un po antipatico, non molto colto, problematico, con uno spirito cristiano molto sincero. Problematico ma estroverso.
Maggiore Metcalf: misterioso maggiore in pensione.
Sergente Trotter: giovane, cordiale, piuttosto ordinario, dalla parlata lievemente dialettale, falso agente di Scotland Yard, omicida.
SPAZIO E AMBIENTE
Il racconto si svolge in un unico luogo, utilizzando un unico scenario: la residenza di Castel del Frate. La pensione è bloccata dalla neve e il lettore sa che vi è rinchiuso non ha la minima possibilità di uscirne finché quel manto gelido non si scioglierà. L’isolamento fa della pensione un luogo altamente drammatico; il fatto che nessuno possa raggiungerla, e tanto meno lasciarla, circoscrive lo spazio e avvolge Castel del Frate in una cupa atmosfera di minaccia che prima non possedeva.
TECNICHE PRESENTAZIONE
Principalmente il discorso diretto.
TEMPO
Questa commedia gialla permette di seguire, passo per passo e in ogni suo risvolto, lo svolgimento effettivo della vicenda narrata, e affinché ciò accada, non si deve protrarre troppo nello spazio e nel tempo.
STILE
Il linguaggio è semplice e la lettura scorrevole.
La comicità in Trappola per topi fa perno quasi esclusivamente sul personaggio di Christopher Wren, un giovane debole di nervi che mal sopporta buona parte degli ospiti della pensione e si diverte a metterli in ridicolo, cacciando se stesso, e gli altri, in situazione imbarazzanti: anche il personaggio del signor Parravicini è comico ma la sua comicità è dovuta piuttosto alla maschera dello straniero”. Altri effetti comici derivano dalle incompatibilità dei personaggi e dalle loro divergenze.
La soluzione di Trappola per topi presenta un tipico finale a sorpresa” con risvolto: la scoperta che il sergente Trotter non è né in sergente né, tanto meno, il sedicente signor Trotter, conclude l’azione e allo stesso tempo rimanda il lettore all’inizio del dramma, costringendolo a ricostruirsi da capo la trama.
TEMATICHE
Il tema dominante di questo racconto è la famiglia e i rapporti interpersonali tra i suoi membri. La pensione ha unaria tranquilla e, come dice l’insegna dipinta da Giles il giorno della sua inaugurazione, familiare”. Nessuno degli ospiti però arriva accompagnato dal coniuge o dall’amante: Christopher Wren e il signor Parravicini sono scapoli; la signora Casewell è zitella, mentre la signora Boyle vive da sola e non sappiamo niente sul conto del maggiore Metcalf. L’unica altra famiglia, a parte i coniugi Ralston, è costituita dalla signorina Casewell (Katherine) e dal sergente Trotter (Georgie) che soltanto alla fine della commedia scopriamo essere fratello e sorella e la cui tragedia personale subita nell’infanzia ha prodotto gli avvenimenti verificatisi a Castel del Frate.
Gli ospiti si dividono in due categoria ben distinte: da una parte i giovani, la cui infanzia infelice ha traumatizzato la loro vita di adulti; dall’altra le figure autoritarie degli adulti, la signora Boyle e il maggiore Metcalf.
Analizzando poi le abitudini di ciascun personaggio ci si accorge che nessuno possiede dimora fissa.
Christopher Wren e Katherine hanno entrambi lasciato la loro casa per fuggire il passato: Christopher è un disertore che si è rifugiato a Castel del Frate, mentre la signorina Casewell” vive in esilio, a Majorca, dall’età di tredici anni. Il sergente Trotter, come la Casewell”, è uno dei tre topolini ciechi” e ha vissuto gran parte della sua vita in orfanotrofio e altri simili istituti. Mollie e Giles, proprietari di Castel del Frate, hanno una pensione per casa, pur non sapendola ancora gestire. Di nuovo è lenigmatico maggiore Metcalf il personaggio di cui non conosciamo, né veniamo a sapere nulla. Le sue abitudini e i suoi spostamenti restano un mistero, tutto ciò che si apprende è che ha vissuto quasi sempre in una caserma o nell’altra.
Castel del Frate dovrebbe quindi offrire un tetto accogliente a queste persone disadattate e diventare la loro nuova dimora; ma si rivela invece essere una tomba di neve. Infatti la signorina Casewell dice che la neve non porta oblio e pace e quando finalmente si sarà sciolta, avrà lasciato dietro di sé il ricordo di una nuova tragedia. E la Morte a dominare il paesaggio
Veniamo a scoprire poi che gli orfani” sono orfani soltanto di madre: Christopher, Giles, Georgie e Katherine affermano che se avessero goduto di un amore materno nella prima infanzia non avrebbero poi sofferto tanto da adulti.
E stata una donna, la fattoressa” della sadica canzoncina infantile, ad aver mutilato i tre topolini ciechi”, così com’è stata un’altra donna, la signora Boyle, a mandarli a Montelungo. Tutte e tre le vittime designate sono donne, ritenute da Georgie responsabili della sua infelicità: la fattoressa” uccisa a Londra, la signora Boyle ed infine Mollie.
COMMENTO
La suspense di questo libro mi ha portato a leggerlo senza quasi fermarmi in quanto ero curioso di sapere se le mie idee erano giuste o sbagliate. Gli indizi vengono messi in evidenza poco per volta, man mano che ci si inoltra nel romanzo. Pagina dopo pagina la scrittrice inglese ci fa conoscere i personaggi e ci si rende conto dei segreti che ognuno di loro nasconde gelosamente.
Si puo avere la sensazione che una determinata situazione sia una mera accumulazione di coincidenze, ma, in realtà, niente è stato concesso al caso. Ogni sequenza è stata programmata in anticipo per dare al momento giusto quell’effetto particolare in cui tutto sembra casuale e naturale, per niente artefatto o calcolato.
La Christie tratta in questo romanzo argomenti veramente scottanti (la violenza verso i minorenni, il ruolo della coppia e la funzione della famiglia nella società) ma fa in modo che il lettore li dimentichi. Il personaggio che mi è piaciuto di più è il falso ispettore Trotter, un giovane vulnerabile rovinato da una società ipocrita di adulti. E lui il colpevole perché è il diverso e non gli altri che hanno privato la sua infanzia, e la sua successiva vita di adulto.
Jacopo Rava – IIF