La peste vista da Boccaccio e da Lucrezio
27 Gennaio 2019Laboratorio di Poesie
27 Gennaio 2019
IL CAIRO
Le moschee più significative sono la Moschea del Sultano (o di Alabastro) e la Moschea di Al-azhar.
L’antico suk, o bazar, di Khan el kahalili è il più grande mercato africano e risale al XIII secolo. E ricco di numerosi negozi di ogni genere e prodotti tipici dell’artigianato locale: oggetti d’argento, oro, rame, vetro, conchiglie, profumi tessuti, tappeti e carta da papiro.
Il Museo Egizio è il più importante del mondo, con la più ricca collezione di mummie, sarcofagi, tessuti, corredi funebri e papiri.
SAKKARA
La necropoli di Sakkara si trova in un’area collinare desertica. La necropoli conserva le sepolture che erano destinare ai nobili, cioè tombe a forma di piramide tronca. La località è fra le più importanti, visto che qui ha avuto origine la monumentale architettura funebre delle piramidi, grazie a Zoser, primo faraone a farsi costruire una piramide. Egli fece realizzare la sua piramide a gradoni, una costruzione alta 60 m fatta a strati.
LUXOR
Città dei vivi: sulla riva orientale del Nilo, dove si trovano il tempio di Luxor e il Museo d’Arte Egiziana antica.
Il tempio di Luxor è un’ampia area archeologica con vari edifici sacri; il ricco complesso fu abbellito successivamente specialmente da Ramesse II, le cui due statue troneggiano l’ingresso dell’edificio principale preceduto dall’imponente obelisco. Vi era anche un secondo obelisco gemello che fu donato alla Francia e si trova ora a Parigi. Qui si trova il Museo d’Arte Egizia, con interessanti reperti archeologici.
Città dei morti: sulla riva occidentale del Nilo. E uno dei più vasti complessi cimiteriali del mondo scavato nella roccia, comprende: la Valle dei Re, la Valle delle Regine e la Tombe dei Nobili. Furono i faraoni del nuovo regno che, per nascondere i propri sepolcri dalle profanazioni, diedero inizio alla necropoli, costruendo le tombe in profondità e in una zona segreta: la Valle dei Re. In altre aree vicine sistemarono le loro spose (Valle delle Regine) e alcuni principi (Tombe dei Nobili). Nella Valle dei Re la tomba più famosa è quella di Tutankhamon, il faraone che regnò per soli tre anni ma che conquistò molta fama. Questo perché la sua tomba è stata rinvenuta intatta nel 1922, grazie al lavoro degli archeologi. Nella Valle delle Regine si impone la tomba di Nefertari, sposa di Ramesse II. A chiudere la valle si ergono i colossi di Memnon, giganti di pietra raffiguranti lo stesso faraone sul trono.
KARNAK
Karnak e Luxor erano unite anticamente da una via processionale che un lungo corteo di fedeli percorreva in onore di Ammon. Lasse terminale di questa via processionale era costituito dal Viale delle Sfingi, così detto perché fiancheggiato da statue che raffiguravano Ammon in forma di sfinge e con la testa di ariete (animale sacro). Questa lunga via veniva percorsa durante la festa dell’Akhet, la stagione che coincideva con le piene del Nilo (luglio-ottobre). Si trattava di una serie di celebrazioni volte a ringraziare gli dèi che avevano permesso la piena; le cerimonie duravano circa un mese, durante il quale tutti i lavori agricoli venivano sospesi, così da consentire al popolo di partecipare ai festeggiamenti. La statua del dio veniva fatta uscire da Karnak e portata in processione a Luxor, chiusa in un santuario posto su una barca; durante la processione venivano poi fatte diverse soste in santuari e celebrati vari riti. Chiuse le celebrazioni, l’immagine del dio ritornava a Karnak lungo il fiume.
ASSUAN-LAGO NASSER
Navigando sul lago Nasser si giunge ad Assuan dove si trovano la Grande Diga e il Tempio di Philae.
La Grande Diga è una colossale opera idraulica, che sorge vicino alla prima cataratta del Nilo e che ha creato il bacino artificiale del lago Nasser. La diga fu costruita per regolare la pericolosità delle piene del Nilo e per rifornire di energia elettrica tutto il paese. Tuttavia l’opera ha creato veri e propri sconvolgimenti ambientali, perché ha provocato l’innalzamento delle acque del lago che hanno allagato la maggior parte delle terre, compromettendo numerosi siti archeologici. Con l’aiuto dell’UNESCO interi complessi monumentali sono stati letteralmente smontati e fedelmente rimontati in zone più alte.
Il Tempio di Philae è dedicato alla dea Iside, prima sorgeva sull’omonima isola e dopo la costruzione della diga è stato rimontato su un’isola vicina. Iside, con il suo sposo Osiride, erano divinità particolarmente venerate, poiché a loro gli antichi egizi attribuivano uno dei miti più significativi.
ABU SIMBEL
Area archeologica dominata da maestosi templi scavati nell’arenaria colo ocra e fatti erigere da Ramesse II. Si tratta di due santuari gemelli orientati verso il sole, uno più grande e uno più piccolo, ma che costituiscono un unico grande insieme architettonico.
Il primo è dedicato sia allo stesso faraone, sia alle divinità di Amoonra, le cui statue, compresa quella di Ramesse, sono conservate nel santuario più interno del tempio. Sulla facciata quattro grandi statue del re deificato seduto sul trono, aprono il maestoso ingresso al tempio. Ai piedi del sovrano altre statue più piccole raffigurano la madre, la regina, i figli e le figlie.
Il secondo edificio è dedicato a Nefertari, sposa del sovrano. Sulla facciata del tempio, sei statue raffigurano la regina rappresentata in mezzo a quelle del re. Al loro fianco, in basso, le statue dei figli.
I templi salvati dalle inondazioni con l’aiuto dell’UNESCO, furono smontati e spostati in oltre cinque anni di lavoro. In questo nuovo sito furono rimontati nel rispetto dell’originaria architettura e orientamento solare e ricoperti di una montagna artificiale. Inoltre due volte l’anno si verifica un fenomeno di grande effetto: all’alba e al tramonto i raggi del sole penetrano all’interno dei templi e illuminando solo le statue dei sovrani, creano un’atmosfera di grande suggestione.
BAHARIYA
Già nota ai romani per una sorgente naturale che scaturisce dalla roccia con acqua a temperatura di 30°c, l’oasi di Bahariya è caratterizzata da grandi dune sabbiose e circondata da nere colline. Il suo sito archeologico comprende: la Valle delle Mummie, così detta perché vi è stata rinvenuta una vastissima necropoli del V secolo a.C. ricca di tombe e mummie di tutti gli strati sociali. I sepolcreti erano ricchi di oggetti in terracotta, monete e monili oggi esposti nel Museo Archeologico locale.
La Valle delle Mummie
Questa valle fu scoperta nel 1996 ma ancora oggi continuano gli scavi e gli archeologi egiziani prevedono ancora 20 anni di lavoro. La maggior parte delle tombe appartiene agli egizi, ai greci, ai romani e ai nubiani; così attestano le 205 mummie rinvenute. Sulle pareti di alcune tombe compaiono le varie fasi del procedimento per la mummificazione delle salme.
FARAFRA
Per arrivare alla seconda oasi bisogna attraversare il deserto bianco”, cosiddetto per le singolari formazioni rocciose calcaree erose dagli agenti atmosferici. Già nota ai tempi dei faraoni e dotata di calde sorgenti sulfuree, l’oasi è costituita dal singolo e omonimo villaggio, la cui parte più antica è caratterizzata da case colorate d’azzurro che, secondo le credenze locali, tiene lontano gli spiriti del male. Nella parte più nuova sono decorate con paesaggi, animali, uccelli e manufatti di artisti locali. Interessante il Museo che raccoglie testimonianze d’arte povera locale.
DAKHLA
Costituita da 14 diversi insediamenti distribuiti in un ambiente coltivato da datteri, manghi e albicocche, l’oasi di Dakhla è inserita in un paesaggio di notevole bellezza naturale.
Il villaggio principale è Mut, cosiddetto in onore della dea sposa di Ammon. Interessante il Museo Etnografico, con camere arredate con statue in terracotta a grandezze naturale. Nella località vi è anche una moschea e un piccolo lago salato.
Lì vicino c’è il villaggio di El Kars, sede di un accampamento romano, sulle cui rovine sorse Dakhla, divenendo capitale dell’oasi. Nella parte antica del villaggio c’è un vero e proprio labirinto di vicoli e stradine tortuose che si snodano a separare le case con pareti di argilla, secondo lo stile islamico. Nella zona collinare vi sono interessanti tombe romane.
EL KHARGA
E l’oasi più grande e più importante del deserto occidentale, molto popolata, ben coltivata e con due grandi sorgenti termali le cui acque sgorgano alla temperatura di 43°c e sono ricercatissime per la cura di reumatismi e allergie. La sua parte più antica presenta interessanti siti archeologici: il Tempio di Ibis, una delle rarissime testimonianze risalenti ai persiani. L’edificio è ben conservato, presenta bassorilievi sui muri esterni e volte dipinte con immagini del re Dario mentre rende omaggio alle divinità egizie.
La necropoli di Al Bagawat conserva 263 cappelle decorate in stile copto con varie raffigurazioni di temi biblici. Fra tutte spicca la Cappella della Pace, raffigurante Adamo ed Eva, e la Cappella dell’Esodo, con immagini dell’esercito faraonico mentre insegue gli ebrei che, guidati da Mosé, escono dall’Egitto.