Linda De Benedictis
27 Gennaio 2019Mario Falanga
27 Gennaio 2019SCHEDA LIBRO di Biglia Elena – III B Prog. – Compiti vacanze, sul romanzo La gita a Tindari di Andrea Camilleri
AUTORE: Andrea Camilleri
TITOLO: La gita a Tindari
CASA EDITRICE: Sellerio Editore
ANNO: 1995
CITTÀ: Palermo
GENERE: Romanzo poliziesco
TRAMA:
Il commissario Montalbano, investigatore di polizia palermitano, avvia le indagini riguardanti il caso dell’assassinio di un ragazzo, Nené Sanfilippo, e contemporaneamente della misteriosa scomparsa di una coppia di anziani coniugi, i signori Griffo. L’unica connessione tra i due casi consiste nella residenza delle persone, che abitavano nello stesso palazzo.
I coniugi Griffo erano stati visti l’ultima volta in pubblico durante una loro gita a Tindari, aggregandosi infatti all’ultimo minuto a un gruppo organizzato, in seguito alla quale non si erano più avute notizie di loro.
Montalbano prosegue con le sue indagini, nel corso delle quali vengono ritrovati i corpi dei due pensionati che, dopo essere stati assassinati, erano stati rinchiusi in un cascinale al quale era poi stato appiccato il fuoco. In questo modo, se tutto fosse andato secondo i piani degli assassini, dei due corpi non sarebbe rimasta traccia e nessuno avrebbe mai saputo niente. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco però ha invece permesso il recupero e l’identificazione dei cadaveri.
Successivamente il vecchio boss mafioso don Balduccio Sinagra, uno dei più forti boss locali, contatta Montalbano, e fa in modo che egli arrivi nel luogo dove il boss ha fatto assassinare il nipote Japichinu Sinagra. Così facendo il vecchio boss ha la speranza che il commissario attribuisca ingenuamente la responsabilità del delitto ai nemici di Sinagra. Montalbano intuisce però che si tratta di una trappola e riesce a non caderci e a non rimanere coinvolto.
Unendo gli indizi raccolti a dei a files informatici e cassette modificate appartenuti a Nené Sanfilippo, il commissario Montalbano riesce poi finalmente a ricostruire la vicenda per intero. Proprio a Vigàta era situata una delle basi di una nuova mafia internazionale dedita al contrabbando di organi. Questa organizzazione, ramificata in tutto il mondo, operava per lo più tramite Internet. La base di Vigàta era in una casupola di piccole dimensioni di proprietà dei signori Griffo, che affittavano la casa all’organizzazione mafiosa. Sanfilippo, esperto di computer, lavorava per l’organizzazione così come ne era entrato a far parte anche Japichinu Sinagra, diventando un rivale e un pericolo per il nonno che lo in seguito lo fa eliminare.
Il dottor Ingrò era a suo modo coinvolto in quanto costretto dalla mafia a operare trapianti illegali per ripagare i suoi debiti con l’organizzazione.
Un elemento sospetto si aggiunge poi alle indagini del commissario: Vania Ingrò, moglie del chirurgo Ingrò e amante di Nené Safilippo. Improvvisamente lascia la lussuosa casa del marito per tornare nel suo povero paese di origine in Romania.
La moglie Vania era infatti all’oscuro di tutta la faccenda e nel momento in cui viene alla luce la sua relazione con Sanfilippo la donna diventa una bomba ad orologeria per la mafia. Diventa quindi necessario smantellare la base di Vigàta e far sparire i coinvolti. Vengono dunque eliminati i Griffo e Sanfilippo, mentre Vania viene allontanata per non far ricadere i sospetti sul chirurgo e su una sua eventuale vendetta contro la moglie e il suo amante.
Montalbano riesce quindi ad ingannare il chirurgo e a farlo confessare davanti al Questore. Temendo la possibilità di eventuali interventi della mafia per nascondere la confessione o ritorsioni contro lo stesso Montalbano, il commissario ha poi cura di tenere il suo nome fuori dal caso e di far pubblicare la notizia della confessione da un suo amico giornalista.
TEMA: il tema centrale è la lotta alla criminalità; in questo libro, come in altri libri di Camilleri si affronta il problema della mafia ovvero l’eterna questione meridionale”.
LUOGHI: Montalbano lavora a Vigàta, un paesino siciliano in provincia di Montelusa, non molto lontano da Montereale e da Marinella, dove egli abita, Ma un paese piuttosto distante dalle grandi città di Trapani e Messina e il santuario di Tindari.
TEMPO: il romanzo è ambientato alla fine degli anni Novanta. La vicenda è emozionante perché tutto succede nell’arco di qualche settimana.
PERSONAGGI:
Protagonista:
Salvo Montalbano è il commissario di Vigata, un paesino della Sicilia, dotato di lucida capacità di giudizio su fatti e persone,. Egli è un uomo sulla cinquantina, onesto, non corrotto dai politici locali e sempre pronto ad aiutare i deboli. Montalbano è un anticonformista che non ama le regole, non viene mai descritto fisicamente. Uomo solitario e indipendente, ama il nuoto e il mare. Con i suoi collaboratori è posato, a volte nervoso e scorbutico, altre volte è malinconico. Tuttavia si riscontra in lui una certa ritrosità nei confronti della tecnologia e della modernità.
Antagonista:
una nuova mafia internazionale;
il dottor Ingrò un famoso chirurgo con la mania della collezione dei quadri molto costosi; a suo modo coinvolto in questa storia in quanto costretto dalla mafia a operare trapianti illegali per ripagare i suoi debiti con l’organizzazione.
Personaggi secondari:
Livia è la fidanzata di Montalbano ma abita a Boccadasse In Liguria. E fedele e paziente, e non viene svelato alcun particolare fisico. Si sente spesso troppo trascurata rispetto alle indagini che lamato affronta con sveltezza.
Catarella lavora al centralino del commissariato. E una persona piuttosto ignorante e confusa ma dotata di un arguto senso pratico.
Fazio, un uomo fedele ma talvolta lento e intrappolato nella sua mente logica e rigorosa. Fa parte della squadra di Montalbano, insieme a Gallo o Galluzzo” e Mimì.
Mimì Augello, il vice di Montalbano, dai risvolti, complessi e delicati casi, ma indispensabile confidente per Montalbano e punto fermo della squadra. Si innamora in questa storia di Beba.
Don Balduccio Sinagra, è il vecchio boss della mafia palermitana, uno scheletro vestito” che non ha perduto il carisma benché la nuova mafia faccia oscillare la sua autorità.
Nicolò Zito, l’amico giornalista di Montalbano, che riceve sempre da egli gli scoop a condizione che dica quello che lui vuole.
Comparse:
Beatrice chiamata anche Beba, una bella ragazza alta, bionda e snella. E la rappresentante di casalinghi e guida che era sul pulman della gita a Tindari. Si innamorerà di Mimì.
Nené Sanfilippo, è il giovane assassinato, amante dei computer e donne. Un ragazzo sulla ventina, con codino e orecchino.
Il Questore Bonetti-Alderighi, sebbene usasse un tono rigido nei dialoghi, non aveva mai intimorito Montalbano.
I coniugi Griffo, l’anziana coppia di pensionati uccisi; il figlio Davide;
L’avvocato Guttadauro, legale prediletto dai mafiosi.
Don Saverio Crucillà, patre spirituale” del nipote di don Balduccio, Japichinu Sinagra il giovane che faceva parte dell’organizzazione del commercio di organi e che incominciava a dar fastidio al nonno che lo farà assassinare.
Ingrid Sjostrom, è l’amica svedese di Montalbano; è una donna molto bella, considerata di facili costumi in quanto straniera, leale e sincera.
Vanja Titulescu, trentunenne rumena e sposata con il ricco chirurgo Ingrò. Tradisce il marito mediante la relazione pericolosa con Nené Sanfilippo.
I vari anziani che si erano recati a Tindari con i Griffo, e che invadono il commissariato.
COMMENTI: questo poliziesco, come tutti i libri di Camilleri, mi ha appassionato molto, soprattutto perché ad un certo punto i fatti cominciano ad ingarbugliarsi a tal punto da confondere il lettore ed allo stesso tempo da spingerlo ad immedesimarsi nel commissario per cercare di trovare una soluzione al caso. Lo scrittore ha però poi la capacità di portare tutto a posto, permettendo al lettore di riuscire a ricostruire la vicenda partendo da un’ipotetica soluzione che poi si dimostra essere quella autentica.
Il libro ad ogni modo è bellissimo, emozionante. Tocca anche un tema importante come il commercio di organi umani. Molto scorrevole, avvincente, tiene vivace l’interesse.
Lo stile e le tecniche narrative di Camilleri sono uniche, non manca mai di inserire nella narrazione molti termini in dialetto siciliano rendendo così il racconto più confacente all’ambientazione in cui si svolge la vicenda. Il narratore è onnisciente ma il punto di vista è interno alla narrazione.
di Elena