Sebastiana Fisicaro
27 Gennaio 2019Baudelaire
27 Gennaio 2019
L’8 marzo è una di quelle date che segnano la storia del mondo e quella dei diritti umani, ma la retorica, l’abitudine e l’usura, per uso smodato e ipocrita di mimose da parte di capuffici maschilisti e boriosi, secondo me ha portato questa data al ridicolo. E invece è un giorno serio, un giorno di riflessione, un giorno che deve farci ripensare al cammino percorso.
Tutto vero: la pillola, gli studenti, il ’68, “le streghe son tornate”, i collettivi, il femminismo e, più indietro, George Sand, le suffragette, il diritto al voto, gli scioperi per il lavoro, i soprusi e le umiliazioni subiti.
Oggi per me, il giorno della donna dovrebbe avere il volto bello e intenso di tutte quelle donne che incontriamo sull’autobus, sui treni, nelle strade, nelle scuole, negli uffici, nelle fabbriche, negli ospedali. Donne che fanno, votano, lottano, pensano, sopportano, cambiano, amano, accettano. Donne vere che vogliono che la loro esistenza non passi invano e che cercano un equilibrio (proprio come gli uomini) per essere un po’ più soddisfatte nella vita di tutti i giorni, nel sesso, nel lavoro, nelle aspirazioni, nella voglia di incidere anche il loro segno nel quadro della vita.
di Alice Fusé