Inno a Venere
27 Gennaio 2019Ad Angelo Mai
27 Gennaio 2019di Carlo Zacco
Velimir Chlebnikov (1885 – 1922)
La vita. Nasce a Astrakhan, una città sul Volga al confine col Kazakistan, nel 1885; studia matematica all’università e si trasferisce poi a San Pietroburgo e a Mosca frequentando il gruppo di Majakovskij. Il fatto più importante della sua carriera di poeta è stato la creazione della cosiddetta «lingua transmentale»: con una profonda conoscenza della lingua russa, Chlebnikov gioca con le parole creando una moltitudine di neologismi utilizzando le stesse radici. Conduce una vita povera ed errabonda; elabora teorie strampalate sull’evoluzione storica; partecipa alla guerra e alla rivoluzione; scrive per tutta la vita sempre utilizzando un linguaggio originale e fantasioso, finché la sua vita disgraziata non si conclude con la morte per setticemia a Novgorod.
Il futurismo
Il futurismo nasca in Italia (vedi Gioanola) ma si espande presto in Germania e in Russia, dove si mescola con correnti precedenti, e dà risultati migliori. Chlebnikov e Majakovskij sono due esponenti del Futurismo russo.
Esorcismo col riso, 1910
Pubblicato nel 1910 sull’almanacco Lo studio degli impressionisti. E un nonsense famosissimo, paradossale, esempio del suo sperimentalismo linguisti (lingua transmentale).
Dato di realtà. Ridotto all’osso, ovvero si tratta di un invito al riso. Il lettore vie apostrofato con l’appellativo di Ridone; tutte le parole, verbi, aggettivi, nomi, sono basati sulla radice –rid-. E una celebrazione del riso; il titolo richiama anche alla funzione liberatoria di questo atto del ridere.
Siamo di fronte ad una sorta di nonsense, che riflette il senso di quella logica segreta che regge l’inconscio, che non si può esprimere tramite un discorso normale. Il linguaggio stesso crea la situazione che vuole comunicare, cioè crea, con i suoi neologismi, un effetto comico (tal messaggio, tal codice).