Titiro e Melibeo
27 Gennaio 2019Zaira Gangi
27 Gennaio 2019dalla Storia contemporanea
di Carlo Zacco
L’Italia tra Ottocento e Novecento
Dalla Destra alla Sinistra storica
La Destra Storica. Durante i primi quindici anni dopo l’unificazione l’Italia fu governata dai partiti della cosiddetta Destra Storica, cui apparteneva lo stesso Cavour:
– Politica economica. essi rappresentavano gli interessi dei proprietari terrieri, imprenditori e commercianti del Nord; la loro politica favorì pertanto il libero scambio internazionale, che consentiva grandi guadagni provenienti dalle esportazioni.
– Politica interna. La Destra affrontò alcuni importanti problemi:
1) portò a termine l’unificazione con l’annessione di Roma e Veneto, ed estese le leggi piemontesi in tutto il paese;
2) favorì lo sviluppo economico e investì in infrastrutture (ferrovia);
3) mise in ordine i conti
– Problemi irrisolti. D’altro canto lasciò irrisolte molte importanti questioni:
1) non attuò una riforma agraria che avrebbe potuto migliorare le condizioni del Sud;
2) la percentuale di analfabeti restò ovunque altissima;
3) per risanare i conti aumentò troppo le imposte indirette;
La Sinistra Storica. Per queste ragioni, alle elezioni del 1876 salì al governo la cosiddetta Sinistra Storica guidata da Agostino Depretis: un raggruppamento politico liberale costituito soprattutto da industriali del Nord e proprietari terrieri del Sud.
– Politica economica. Attuarono una politica commerciale protezionista, introducendo dazi che aumentarono il prezzo dei prodotti importati. Ciò avvenne per due motivi:
1) anche gli altri paesi stavano attuando politiche simili;
2) per favorire lo sviluppo delle grandi industrie del Nord, ancora troppo deboli;
– Politica sociale. Ma per favorire lo sviluppo dell’industria occorreva che una parte più ampia di popolazione potesse disporre di denaro sufficiente ad acquistarne i prodotti, fu così che i governi di Sinistra attuarono importanti politiche sociali:
1) Legge Coppino (1877): l’istruzione obbligatoria saliva da uno a tre anni;
2) Legge elettorale (1882): estensione del diritto di voto di più di quattro volte (restavano escluse le donne e gli analfabeti);
3) Abolizione della tassa sul macinato (1884): la più impopolare delle tasse, che faceva crescere il prezzo di pane e pasta, base dell’alimentazione italiana;
– Politica estera. Dopo l’unità d’Italia per circa vent’anni gli italiani continuarono a considerarsi alleati di quei paesi che avevano favorito l’indipendenza e l’unificazione, cioè Francia e Gran Bretagna; l’Austria era considerata ancora nemico storico, anche perché continuava a possedere alcune regioni rivendicate dall’Italia, Trentino e Friuli. La Sinistra Storica cambiò direzione, e nel 1882 decise di aderire alla Triplice Alleanza insieme a Germania e Austria. Il motivo di questo voltafaccia era la decisione di Depretis di partecipare alla cosiddetta «corsa alle colonie», ecco le tappe principali:
1) 1881. La Francia occupa la Tunisia, obiettivo delle conquiste italiane, per questo Depretis scelse di allearsi con la Germania, nemica della Francia,
2) 1885. Le truppe italiane conquistano Massaua, Eritrea, e puntano in Etiopia;
3) 1887. Gli italiani vengono sconfitti a Dogali, in Etiopia.
Audio Lezioni di Storia moderna e contemporanea del prof. Gaudio
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