Titiro e Melibeo
27 Gennaio 2019Zaira Gangi
27 Gennaio 2019dalla Storia moderna
di Carlo Zacco
Le esplorazioni
Le esplorazioni del XV e XVI secolo
Nuove vie di commercio. Le esplorazioni furono una delle più grandi novità dell’età moderna. Gli esploratori erano spinti principalmente da alcuni fattori: certamente influirono curiosità intellettuale e volontà di convertire nuove popolazioni al cristianesimo, ma più di tutte la necessità di trovare nuovi commerci. Questa necessità era dovuta a due fattori:
1) la caduta dell’impero mongolo aveva reso insicuro il commercio via terra, e le comunicazioni con l’Asia erano quindi riservate ai mercanti arabi che viaggiavano in nave sull’oceano indiano;
2) la conquista di Costantinopoli del 1453 aveva fortemente limitato le possibilità degli europei di commerciare con l’oriente, pertanto di rendeva necessario l’uso di nuove rotte.
Esplorazioni e monarchie territoriali. Le esplorazioni erano legate allo sviluppo delle grandi monarchie territoriali:
– da un lato imprese come queste potevano essere finanziate solo da grandi compagini politiche;
– dall’altro, i nuovi stati avevano bisogno di enormi quantità di denaro che le attività tradizionali non potevano più soddisfare.
Navigatori portoghesi. I primi a lanciarsi in imprese di grande respiro furono i portoghesi: il Portogallo era uno stato piccolo affacciato sull’atlantico, e i suoi sovrani incentivarono in ogni modo il commercio coi mercanti arabi in Africa settentrionale, e le esplorazioni che avevano come obiettivo quelli di raggiungere l’India circumnavigando l’Africa. Le tappe principali:
– 1444: raggiungono Capo Verde, il punto più occidentale dell’Africa;
– 1487: Bartolomeo Diaz supera il Capo di Buona Speranza, cioè il punto più meridionale;
– 1498: Vasco de Gama raggiunge l’India circumnavigando l’Africa.
L’impresa di colombo. Anche la Spagna finanziò progetti di esplorazione. Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia si lasciarono convincere da Cristoforo Colombo che era possibile raggiungere l’Asia navigando verso occidente. Il 3 Ottobre 1492 parte la prima spedizione sulle famose tre caravelle, con un equipaggio di 90 marinai, che sbarcano alle Bahamas il 12 Ottobre successivo, credendo di essere giunti in India. Dopo quello Colombo compì altre tre viaggi, nell’ultimo dei quali credette di aver trovato la foce del Gange. Colombo infatti commise due errori:
1) aveva sbagliato a calcolare la circonferenza della terra, e immaginato un viaggio di circa 5.000 km, quando in realtà tra la spagna e l’India ce ne sono circa 20.000;
2) non aveva tenuto conto in ogni caso tra i due stati c’è di mezzo un continente di cui tutti ignoravano l’esistenza.
Amerigo Vespucci. La stessa rotta fu seguita dal altri esploratori:
– 1499/1503: da Amerigo Vespucci, il quale svelò al mondo che Colombo non era affatto giunto in India, ma aveva scoperto un nuovo, immenso, continente.
– 1497/1508: Giovanni e Sebastiano Caboto raggiungono il Canada per conto del governo inglese;
– 1500: Pedro Cabral scopre il Brasile;
– 1519/1522: Ferdinando Magellano circumnaviga il pianeta portando a termine il progetto di Colombo di raggiungere l’oriente navigando verso occidente.