Elisa Prearo
27 Gennaio 2019Luigi O. Rintallo
27 Gennaio 2019ricerca – operatore tecnico commerciale
di Gabriele Primativo
DEFINIZIONE
per la normativa legale e regolamentare italiana, è il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
L’imballaggio deve rispettare una serie di obiettivi:
· quali proteggere la merce, ma conservare un basso peso e poco volume per occupare il minor spazio possibile nei magazzini
· essere atossico e di facile smaltimento per non contribuire ad inquinare l’ambiente
· essere economico, per incidere il meno possibile sui prezzi di vendita
· e rispettare un equilibrio tra le sue prestazioni e il suo costo, sia dal punto di vista del materiale impiegato, sia del tempo impiegato per realizzare l’operazione di imballaggio.
· Dal punto di vista ecologico è importante che per gli imballaggi vengano usati materiali facilmente riciclabili e nella minor quantità possibile.
PACKAGING
Termine inglese, che ha però un significato più ampio, e si riferisce non solo alla materialità dell’imballaggio, ma anche agli aspetti immateriali riguardanti il processo produttivo, industriale ed estetico.
TIPOLOGIE DI IMBALLAGGIO
PRIMARIO
SECONDARIO
TERZIARIO
IMBALLAGGIO PRIMARIO
L’imballaggio primario (imballaggio per la vendita) è un imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un’unità di vendita per l’utente finale o per il consumatore.
Alcuni esempi: una bottiglia, una lattina per bevande, una scatola di piselli, una scatola per CD, un pacchetto di sigarette, una bomboletta spray.
Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l’imballaggio primario rappresenta l’unità di vendita destinata al consumatore finale
IMBALLAGGIO SECONDARIO
L’imballaggio secondario (imballaggio multiplo) è un imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all’utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche.
Alcuni esempi: una confezione contenente più bottiglie, una confezione da tre scatole di piselli, una confezione di dieci scatole per CD, una stecca di sigarette.
Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l’imballaggio secondario può costituire sia l’unità di vendita destinata al consumatore finale sia quella destinata al rivenditore.
IMBALLAGGIO TERZIARIO
L’imballaggio terziario (imballaggio per il trasporto) è un imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei..
Alcuni esempi: un pallet (bancale) di confezioni o di scatoloni, uno scatolone contenente confezioni. Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l’imballaggio terziario è riservato all’utilizzo all’interno della catena di distribuzione e, salvo casi particolari, non arriva all’utilizzatore finale
IMBALLAGGIO ALIMENTARE
Gli imballaggi alimentari sono realizzati con materiali che non dovrebbero rilasciare sostanze tossiche o pericolose. Tuttavia, l’imballaggio, specialmente se a contatto con un alimento caldo o lipofilo (contenente grassi), rilascia nell’alimento sostanze di tipo diverso e di quantità varia. Una corretta progettazione dell’imballaggio è tesa a minimizzare le cessioni da parte dell’imballaggio all’alimento, in modo da restare nei parametri definiti dal D.M. 21/3/1973.
MATERIALI USATI PER LIMBALLAGGIO
VETRO
CARTA, CARTONE
LEGNO
PLASTICA
METALLO
SISTEMI ACCOPPIATI