Le Muse nell’ arte
27 Gennaio 2019La similitudine
27 Gennaio 2019di Tomasi di Lampedusa
di Luca Manzoni
Nome Cognome Classe N°
1) Il Principe aveva troppa esperienza per offrire a degli invitati siciliani in un paese dell’interno, un pranzo che si iniziasse con un potage, e infrangeva tanto più facilmente le regole dell’alta cucina in quanto ciò corrispondeva ai propri gusti. Ma le informazioni sulla barbarica usanza forestiera di servire una brodaglia come primo piatto erano giunte con troppa insistenza perché un residuo timore non palpitasse in loro all’inizio di ognuno di quei pranzi solenni. Perciò quando tre servitori in verde, oro e cipria entrarono recando ciascuno uno smisurato piatto d’argento che conteneva un torreggiante timballo di maccheroni, soltanto quattro su venti persone si astennero dal manifestare una lieta sorpresa: il Principe e la Principessa perché se l’aspettavano, Angelica per affettazione e Concetta per mancanza di appetito. Tutti gli altri (Tancredi compreso, rincresce dirlo) manifestarono il loro sollievo in modi diversi, che andavano dai flautati grugniti estatici del notaio allo strilletto acuto di Francesco Paolo.
Dove ci troviamo? Chi è Francesco Paolo?
2) Il frack di don Calogero, gli amori di Concetta, l’infatuazione evidente di Tancredi, la. propria pusillanimità, financo la minacciosa bellezza di quell’Angelica. Brutte cose, pietruzze in corsa che precedono la frana. E quel Tagcredi! aveva ragione, d’accordo, e lo avrebbe anche aiutato; ma non si poteva negare che fosse un tantino ignobile. E lui stesso era come Tancredi. “Basta, dormiamoci su.”
Bendicò nell’ombra gli strisciava il testone sul ginocchio. “Vedi, tu Bendicò, sei un po’ come loro, come le stelle: felicemente incomprensibile, incapace di produrre angoscia.” Sollevò la testa del cane quasi invisibile nella notte. “E poi con quei tuoi occhi al medesimo livello del naso, con la tua assenza di mento è impossibile che la tua testa evochi nel cielo spettri maligni.”
Di chi era infatuato Tancredi?
Che esito avranno gli amori di Concetta?
Bendicò compare anche nelle ultime pagine del romanzo, cioè
Di che razza di cane si tratta?
3) Preannunziato ventiquattr’ore prima da Tancredi, verso il venti Giugno si era presentato a villa Salina un generale in giacchettino rosso con alamari neri. Seguito dal suo ufficiale di ordinanza aveva urbanamente chiesto di essere ammesso ad ammirare gli affreschi dei soffitti. Venne accontentato senz’altro perché il preavviso era stato sufficiente per allontanare da un salotto un ritratto di re Ferdinando II in pompa magna ed a farlo sostituire con una neutrale “Probatica Piscina,” operazione che univa i vantaggi estetici a quelli politici.
Il generale era uno sveltissimo toscano sui trent’anni, chiacchierone ed alquanto fanfaronesco; beneducato peraltro e simpatico, si era comportato con il dovuto ossequio dando financo dell”`Eccellenza” a Don Fabrizio, in netta contradizione con uno dei primi decreti del Dittatore; l’ufficiale di ordinanza, un pivellino di diciannove anni, era un conte milanese che affascinò le ragazze con gli stivali lucidi e con la “erre” moscia.
A quale milizia apparteneva il generale?
Quale fatto storico rilevante è appena capitato?
Chi è Ferdinando II?
Cosa si intende dire con Vantaggi politici”?
4) Dai più frequenti contatti derivati dall’accordo nuziale cominciò a nascere in Don Fabrizio una curiosa ammirazione per i meriti di Sedàra. La consuetudine fini con l’abituarlo alle guance mal rasate, all’accento plebeo, agli abiti bislacchi ed al persistente olezzo di sudore, ed egli fu libero di avvedersi della rara intelligenza dell’uomo; molti problemi che appariva-no insolubili al Principe venivano risolti in quattro e quattro otto da don Calogero; liberato come questi era dalle cento pastoie che l’onestà, la decenza e magari la buona educazione impongono alle azioni di molti altri uomini, egli . procedeva nella foresta della vita con la sicurezza di un elefante che, svellendo alberi e calpestando tane avanza in linea retta non avvertendo neppure i graffi delle spine e i guaiti dei sopraffatti.
Chi riguarda questo accorso nuziale?
Chi è don Calogero Sedara?
Dove abitava?
Quali sono i suoi meriti ammirati dal Principe Salina?
5) Odorava di can bagnato e da tre giorni non si era tolto gli stivali, ma era lui, per Don Fabrizio che lo abbracciava,: il ragazzo più amato che non i propri figli, per Maria Stella il” caro nipote perfidamente calunniato, per Padre Pirrone la pecorella sempre smarrita e sempre ritrovata, per Concetta un caro fantasma rassomigliante al suo amore perduto; anche
mademoisélle Dombreuil lo baciò con la bocca disavvezza alle carezze e gridava, la poveretta: “Tancrède, Tancrède, pensons à la joie d’Angelica,” tante poche corde aveva il proprio arco, sempre costretta a raffigurarsi le gioie degli altri. Bendicò pure ritrovava il caro compagno di giochi, colui che come nessun -altro sapeva soffiargli dentro il muso attraverso il pugno chiuso, ma, caninamente, dimostrava la propria estasi galoppando frenetico attorno alla sala e non curandosi dell’amato.
Fu un momento davvero commovente quello del raggrupparsi della famiglia attorno al giovane che ritornava, tanto più caro in quanto non proprio della famiglia, tanto più lieto in quanto veniva a cogliere l’amore insieme ad un senso di perenne sicurezza. Momento commovente, ma anche lungo. Quando i primi impeti furono trascorsi, Don Fabrizio si accorse che sul limitare della porta stavano due altre figure, gocciolanti anch’esse ed anch’esse sorridenti. Tancredi se ne accorse pure e rise. “Scusatemi tutti, ma l’emozione mi aveva fatto perdere la testa. Zia” disse rivolto alla Principessa “mi sono permesso di portare qui un mio caro amico il conte Carlo Cavriaghi; del resto lo conoscete, è venuto tante volte alla villa quando era in servizio presso il generale. E quell’altro è il lanciere Moroni, il mio attendente.” Il soldato sorrideva nella sua faccia ottusamente onesta, se ne stava sull’attenti mentre dal grosso panno del pastrano l’acqua gli sgocciolava sul pavimento. Ma il contino non stava sull’attenti: toltosi il berrettino fradicio e sformato baciava la mano alla Principessa, sorrideva e abbagliava le ragazze con i baffetti biondi e l’insopprimibile erre moscia. “
Chi odora di can bagnato? Perché non si era tolto gli stivali da tre giorni?
Chi è Maria Stella? Chi è padre Pirrone?
A quale ordine religioso apparteneva?
Chi è mademoisélle Dombreuil?