Studia unamuniana
27 Gennaio 2019Agostino G. Carbognin
27 Gennaio 2019
Grande Fratello o Grande Sfracello? di Gennaro Capodanno
Mia figlia Sheila, giovane giornalista, laureata in scienze delle comunicazioni e con un master in comunicazione, marketing web e nuovi media, tra i partecipanti all’attuale edizione del Grande Fratello, ” per mettermi alla prova come persona e per far conoscere me e il mio mondo ” si trova questa settimana a competere nelle scelte del pubblico che, col proprio voto, dovrà decidere chi dovrà lasciare la casa, con un uomo separato, alla soglia dei quarant’anni, definito sul sito ufficiale ” sciupafemmine ” , con alle spalle un matrimonio fallito dal quale è nata una figlia, e con una nuova “compagna” , con la quale “convive” e che, al settimo mese di gravidanza, si ritrova ad affrontare senza il “compagno” l’esperienza dell’attesa e della nascita del primo figlio. Nella presentazione di questo personaggio si parla di una “storia d’amore non vista di buon occhio dai genitori di lei, soprattutto per il suo passato da seduttore doc “. E ci credo! Quale padre e quale madre farebbero i salti di gioia di fronte ad un “compagno” , non marito, che, peraltro, alla vigilia di un evento così importante per una donna, come la nascita del primo figlio, la lascia sola “per dare un futuro migliore a mia figlia e al bambino che nascerà”, come egli stesso dichiara. Se passasse la tesi che assicurare un futuro migliore ai propri figli non significa costruire giorno per giorno una famiglia, che sia tale sotto tutti i punti di vista, principalmente con l’affiatamento e la condivisione dei momenti importanti di crescita e di sviluppo, ma, abbandonare lavoro e persone care per lunghi mesi, privandosi anche della gioia di partecipare al momento unico e sublime della nascita di un figlio, al solo scopo di vincere una sorta di lotteria con un premio finale in soldoni, vorrebbe solo dire che il messaggio che arriva dal Grande Fratello ai telespettatori, e ai giovani, in particolare, è del tutto sbagliato. Ad un giornalista che nei giorni scorsi mi chiedeva di spendere qualche parola per gli altri ragazzi della casa ed per i giovani, in generale, ho dichiarato, sulla scorta anche dell’esperienza di 35 anni d’insegnamento, che innanzitutto i giovani devono amare le esperienze che vivono e che portano avanti, cercando di trovare la strada giusta nel mondo del lavoro. C’è chi invece, ad un’età non certo giovane, con un lavoro da svolgere ed una famiglia da crescere con la propria assidua presenza e con il proprio impegno quotidiano, decide di lasciare “compagna” e figli, uno dei quali in arrivo, per tentare la sorte e portare a casa una somma di danaro. A mio avviso il dilemma è proprio questo: ci troviamo di fronte ad un “Grande Fratello” che cerca di contribuire all’educazione ed alla crescita delle nuove generazioni o ad un “Grande Sfracello” , che spinge i giovani sempre di più verso il baratro dei facili guadagni, avulsi da un contesto lavorativo? Naturalmente l’auspicio è che si propenda per la prima soluzione.
Gennaro Capodanno – Napoli