Giuseppe Salluzzo
27 Gennaio 2019Disegna I personaggi sulla base
27 Gennaio 2019Ricerca di geografia di Silvia Sorrentino
Scuola media
Superficie: 1 958 201 kmq
Popolazione: 103 460 000
Densità: 5,3 ab./kmq
Ordinamento: repubblica federale
Capitale: Città del Messico
Moneta: peso messicano
Lingua: spagnolo, idiomi amerindi
Religione: cattolici
POSIZIONI E CONFINI
Il Messico si trova nell’America Centrale, confinando a Nord con gli Stati Uniti, a Est è bagnata dall’Oceano Atlantico, confina a Sud con il Guatemala e il Belize ed infine è bagnata a Ovest dall’Oceano Pacifico.
ASPETTO FISICO E CLIMA
Il Messico è prevalentemente montuoso, è infatti costituito da una
serie di catene montuose chiamate sierre” e si sviluppano parallelamente alle coste. Esse sono affiancate da una pianura costiera sul lato atlantico, mentre su quello pacifico scendono a precipizio o a gradoni, quindi rocciose.
Altra caratteristica del Messico è la mesa”, l’Altopiano del Messico che si estende fra la Sierra Madre Orientale e quella Occidentale.
Al confine con gli Stati Uniti, scorre il Rio Grande: uno dei pochi fiumi importanti di tutta l’America Centrale, solitamente a regime irregolare e interrotti da cascate. All’interno degli altipiani, diversi bacini lacustri si alternano come quello di Chapala.
Il clima è generalmente tropicale, con umidità e alte temperature, particolarmente arido nelle aree desertiche o steppiche del Nord dello Stato.
POPOLAZIONE E CITTÀ’
La popolazione messicana è costituita da 103 460 000 abitanti, il cui 60% Meticci (coloro che sono nati da un bianco europeo e un amerindo) e il 30% di Amerindi, nativi del posto. Entrambe le etnie praticano prevalentemente la religione cattolica, diffusasi durante il periodo della colonizzazione.
Il Messico ha subito, come tanti altri stati, un aumento demografico elevato: dai 30 milioni ai 100 attuali. Contemporaneamente si è ingrandita anche la capitale, testimonianza del forte squilibrio urbanistico. Città del Messico, infatti, è prevalentemente urbana (genericamente i ¾ della popolazione abita le città), ma ci sono contrasti fra il ricco centro e la periferia costituita da baracche. Città del Messico, fra ricchezza e povertà, si candida fra le città più popolose del mondo con centri politici, della finanza ed economia. Guadalajara è, invece, un importante centro industriale, mentre Veracruz è la più antica città coloniale e porto principale dello Stato ed infine Acapulco è un centro turistico, conosciuta come località balneare.
ATTIVITÀ’ ECONOMICHE
La privatizzazione delle imprese statali, l’aumento dei commerci con gli Stati Uniti (80%), Unione Europea, Brasile e Cile, hanno portato a un incremento del PIL e un conseguente maggior benessere dello Stato.
Il Messico gode di importanti materie prime: è ricca di giacimenti di idrocarburi nel Golfo del Messico e nel sottosuolo produzioni di argento e piombo.
In agricoltura prevalgono produzioni di mais e fagioli (consumo interno), mentre per l’esportazione si coltivano piante industriali tessili, caffè, banane, cacao e canna da zucchero.
Il settore secondario (26%) ha sviluppato le industrie siderurgiche, petrolchimiche e meccaniche, nonostante sia diversificata in molti campi. Una delle novità sono le maquiladoras, cioè fabbriche che assemblano componenti elettriche, meccaniche o tessili.
Il settore terziario (56%) è poco sviluppato rispetto ad altri stati e si basa principalmente sul turismo.
PROBLEMI ED INFORMAZIONI PECULIARI DELLO STATO
Il Messico è una repubblica federale di tipo presidenziale formata dal Distretto federale della capitale (Città del Messico) e da 31 stati. Solo negli ultimi anni, dopo una profonda crisi, lo Stato sta iniziando a modernizzarsi con riforme in campo sociale, economico e politico. Purtroppo però, esistono tuttora: lo squilibrio evidente fra ricchi e poveri, l’impoverimento dei contadini e la diffusione della criminalità. Molti cittadini messicani si sono trasferiti negli Stati Uniti, ma non regolarmente. La maggior parte della povertà colpisce le comunità indigene e si è voluto tutelarle con la Ley Indigena (2001) che lascia maggior autonomia agli Stati in cui esse sono presenti.
Se prima il Messico politicamente era legato agli Stati Uniti, ora lo è per commercio: insieme al Canada, infatti, i tre stati hanno dato inizio a un progetto di libero scambio costituendo la NAFTA.
E così mantiene ancora contatti con gli antichi stati che lo governavano; il Messico, infatti, diventa indipendente nel 1821 combattendo una guerra contro la Spagna che l’aveva colonizzato nel 1513 con Hernàn Cortès e i suoi conquistadores. All’epoca lo stato era abitato dalle civiltà precolombiane (Mayas e Aztecas) che vennero sottomesse e combattute con le armi, fino ad arrivare alla situazione attuale di pochi gruppi di amerindi sparsi.
Dopo l’indipendenza, però, il Messico rimane instabile socialmente e politicamente. Attorno al 1876 scoppiarono diverse rivolte nel territorio e quell’anno Diaz attuò un colpo di Stato dando inizio a guerriglie rivoluzionarie guidate da Emiliano Zappata e Pancho Villa.
Nel secolo successivo, precisamente nel 1938, nacque il Messico moderno, caratterizzato dalla riforma agraria e dalla nazionalizzazione dei comparti produttivi. Nonostante tutto, però, ancora oggi si trova in una situazione non florida che nemmeno i diversi governi succedutesi hanno saputo risolvere.
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