Orgoglio di essere italiani
27 Gennaio 2019Angelo Stummo
27 Gennaio 2019Testimonianza a scuola sulla prima guerra mondiale di Silvia Sorrentino
Venerdì 17 Aprile 2009 tre esperti della Delegazione Lombardia sono venuti a scuola a presentarci la Prima Guerra Mondiale con foto, diapositive e oggetti.
Nelle settimane prima abbiamo studiato la Prima Guerra Mondiale in Storia e questo incontro ha avuto lo scopo di approfondire quest’argomento.
Noi della 3^d e altre classi ci siamo riuniti in Sala Maddalena, dove si svolgeva la conferenza. Inizialmente, hanno raccontato della Prima Guerra Mondiale, dei confini dell’Europa prima e dopo e in particolare del perché a volte diamo come data d’inizio il 1914 e a volte 1915. Il 1914 è infatti la data d’inizio della Grande Guerra in Europa, mentre l’Italia entra in guerra un anno dopo, nel 1915.
La guerra diventa Mondiale con l’ingresso nel conflitto degli Stati Uniti, nel 1917, mentre viene anche detta Grande Guerra perché conta un numero infinito di vittime, feriti e mutilati. Attraverso una cartina ci hanno mostrato che alla fine della guerra i confini europei erano cambiati, come quelli italiani che hanno aggiunto Trento e Trieste.
In uno schema hanno elencato le caratteristiche della vita in trincea. La vita era molto difficile perché mancava il cibo, distribuito giornalmente chiamato rancio, mancava l’acqua e quindi l’igiene era molto scarsa. I soldati erano così esposti a più malattie e inoltre non esisteva ancora l’antibiotico. Le trincee erano corridoi scavati nel terreno dove i soldati si proteggevano durante gli attacchi. Al di fuori c’era il filo spinato che veniva tagliato quando era il caso da soldati addetti che usavano guanti e attrezzi particolari.
Le foto, diapositive e gli stessi oggetti lì presenti erano in particolare armi oppure borracce di soldati, elmetti, maschere antigas, ecc…
Una delle immagini che rimane più impressa è quella di Francesco Baracca, un pilota della Prima Guerra Mondiale. In una sua foto, vicino all’aereo, si vedeva il simbolo del cavallino rampante, presente sulle Ferrari. Il fondatore di questa società infatti era amico della madre di Baracca e quando morì decise di usare questo simbolo per la sua piccola officina non ancora famosa come oggi. Un altro personaggio che abbiamo visto in una foto è Enrico Toti, un ferroviere che perse la gamba, ma nonostante tutto è riuscito a combattere in prima linea e a fare il giro d’Europa in bicicletta. Questo, infatti, era uno dei mezzi più usati per camminare, oltre ad autocarri, motociclette, muli, cavalli e venivano usati anche i cani per il trasporto di acqua.
Come armi militari invece si diffusero molto i sommergibili, usati insieme a motoscafi armati e altri nuovi ingegni.
Durante la presentazione c’erano anche alcune foto di treni-ospedale, dove i feriti venivano portati e curati da infermiere che lavorarono molto in quegli anni.
Il contributo della donna infatti viene sempre ricordato perché oltre che le crocerossine, molto mogli hanno preso il posto dei mariti in fabbrica.
Alla fine della presentazione abbiamo potuto fare domande e ci siamo avvicinati agli oggetti presenti su un tavolo nella sala e li abbiamo anche toccati.
Durante queste due ore abbiamo fatto una specie di ripasso di ciò che abbiamo studiato, vedendo e toccando oggetti di quegli anni e spiegazioni brevi ma chiare del periodo.