Orgoglio di essere italiani
27 Gennaio 2019Angelo Stummo
27 Gennaio 2019di Silvia Sorrentino
Le auto a idrogeno non hanno avuto successo per diversi motivi:
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l’idrogeno non esiste allo stato libero;
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un’auto alimentata a idrogeno produce solo il 30% in energia, mentre il restante 70% è sprecato;
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ha un costo elevato;
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perde efficienza durante il suo uso.
Analizziamo i problemi punto per punto.
1) l’idrogeno non si trova allo stato libero. Esso viene ricavato dall’elettrolisi, la cui macchina è però alimentata a petrolio. Quindi ciò che risparmieremmo nella commercializzazione di macchine a idrogeno, viene usato per produrlo. A Napoli, in un centro di studi, si sta cercando di trovare una soluzione e un’ipotesi si fa maggiormente largo fra le altre.
Si vuole, infatti, ricavare l’idrogeno dalla fermentazione batterica di rifiuti organici.
Con ciò non abbiamo emissioni di Co e non si usano altre sostanze inquinanti, anzi si eliminano i rifiuti.
2) Si è constato che un’auto alimentata a idrogeno, investe solo il 30% di energia nel motore, mentre il restante 70% viene disperso in calore.
3) Ha un costo molto elevato poiché non è prodotto in larga scala, mentre avrebbe un prezzo minore se prodotto più largamente. Inoltre, nel motore a idrogeno occorrono parti in platino, anch’esso caro.
4) Le auto a idrogeno perdono efficienza durante l’uso e quindi sono destinate a un uso strettamente cittadino, per compiere pochi chilometri.
Quindi per la costruzione di auto a idrogeno non si è ancora trovato una soluzione definitiva.
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