Una scuola da democratizzare
27 Gennaio 2019Geert Wilders. Immagini
27 Gennaio 2019di A. Lalomia
L’eccezionale ritrovamento archeologico annunciato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, conferma per l’ennesima volta la straordinaria quantità e qualità dei reperti di cui è ricca la capitale.
La maestosità della struttura scoperta -in diversi punti discretamente conservata- rappresenta motivo di orgoglio per quanti hanno lavorato all’impresa e darà ancora più lustro ad una città già sufficientemente famosa nel mondo per una storia che affonda le sue radici in un passato plurimillenario.
A questo punto, però, si pone un interrogativo: come si possono conciliare la ‘vocazione archeologica’ di Roma (1), l’imponente mole di reperti già venuti alla luce o ancora nascosti nel sottosuolo, con le esigenze di una moderna capitale di circa sei milioni di abitanti, moltissimi dei quali devono affrontare ogni giorno battaglie campali in primo luogo per accompagnare i figli a scuola, raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa ?
Credo che tale interrogativo debba essere preso in seria considerazione dai politici nazionali e dagli amministratori capitolini, perché, a fronte di una rete di trasporti che continua ad essere in gran parte disastrata e di un sistema di viabilità urbana ormai fuori controllo (per non dire allo sbando), gli atteggiamenti elettorali di quanti hanno espresso finora una certa linea politica rischiano di subire dei ripensamenti.
Moltissimi romani non ne possono più, non ne possono letteralmente più, di un traffico apocalittico e di un sistema di viabilità che è lontano anni luce da criteri di efficienza e di tutela dei cittadini e dell’ambiente. Alcune amministrazioni precedenti hanno ridotto questa città in una condizione pietosa sul piano della mobilità urbana ed è quindi assolutamente necessario che quella attuale ponga mano a soluzioni quanto più possibile rapide e concrete, accantonando progetti (2) che risulterebbero funzionali alla circolazione urbana solo parzialmente.
Posto che, proprio per la sua natura, Roma non potrà mai dotarsi di una rete adeguata di metropolitane (3) -come Parigi, Londra e New York (per limitarci soltanto a questi esempi)-, che cosa chiede la maggioranza dei romani ? Tenterò di presentare un elenco sintetico (4) :
a. vigili autentici nelle strade (5) , che dirigano il traffico con competenza, equilibrio e garbo e facciano rispettare i divieti di accesso (attualmente quasi sempre ignorati) ad alcune zone della città (ZTL) e le corsie preferenziali per il trasporto pubblico;
b. una vera e ampia rete di tram (6), un mezzo che non inquina, che è in grado di risolvere in buona parte i problemi del traffico e degli spostamenti e tra l’altro è a misura anche delle persone con difficoltà fisiche;
c. molti più stazionamenti di taxi, almeno altre diecimila licenze e l’introduzione di tariffe agevolate (con abbonamenti e card ricaricabili) per chi ha necessità di servirsene spesso, soprattutto a causa della sue infermità fisiche;
d. tapis roulant coperti di interi km, che colleghino diversi punti del centro, ma anche della periferia.
Non mi sembrano richieste velleitarie.
Dimenticavo. La maggioranza dei romani chiede un’altra cosa: di poter mantenere la fiducia verso l’Amministrazione attuale.
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Note
(1) Per un approccio alla storia di Roma antica, cfr. il prezioso materiale presente su questo portale e soprattutto su www.gaudio.org/ (ad esempio
i file “Nerone” -in wma e in mp3- e “Tacito e Svetonio su Nerone” -in wma-).
Possono rivelarsi utili: anche http://www.museociviltaromana.it/ e .
(2) Come quello di un altro stadio fuori dal G.R.A., che oltretutto richiederebbe ingenti risorse finanziarie.
(3) E la scoperta sul Palatino lo conferma ancora una volta.
(4) Cfr. anche i testi “Roma e i taxi”, presenti nella mia pagina personale.
(5) Non gli ‘ausiliari del traffico’, i quali peraltro si occupano soltanto di contravvenzioni, in base a criteri che hanno prodotto non pochi contenziosi.
(6) Fino ad una trentina di anni fa, Roma possedeva una rete tranviaria di assoluto rispetto, ricca di convogli che collegavano punti distanti tra loro
decine e decine di km. Tutto (o quasi tutto) questo è stato smantellato dalle ultime amministrazioni, con il risultato che la capitale, oggi, è una delle città più povere di tram, che tra l’altro non rispettano gli orari (come d’altronde quasi tutti i mezzi pubblici capitolini). L’aspetto forse più incredibile della situazione è che le linee di certi tram esistono solo sulla carta (una delle realtà che più fa inferocire i turisti) e sono coperte da autobus (troppe volte sgangherati, sporchi, con sedili semidistrutti dai vandali, con sospensioni che rendono un dramma il viaggio -a causa anche delle numerosissime buche, che rappresentano uno dei primati negativi di Roma- e con finestrini manomessi, per cui non si possono né chiudere né aprire, con conseguenze, sul piano della salute personale e collettiva, facilmente intuibili), che percorrono il tragitto sulle medesime rotaie che erano state predisposte (a fior di miliardi di lire) per i tram stessi. E’ normale tutto questo ?
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Immagini del ritrovamento archeologico. *
N. 1
Langolo del Palatino in cui è stata scoperta l’imponente struttura archeologica.
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* Quasi tutte le immagini provengono dal portale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (www.beniculturali.it), da cui si possono scaricare anche i seguenti servizi giornalistici relativi sempre alla scoperta.
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Menu-Utility/Video/index.html_397295159.html
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Menu-Utility/Video/index.html_397295130.html
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Menu-Utility/Video/index.html_397295133.html
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N. 2
Lo scavo.
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N. 3
Uno sguardo dall’alto.
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N. 4
Il pilone di quattro metri di diametro.
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N. 5
Un’altra immagine del pilone.
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N. 6
Le cavità semisferiche.
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N. 7
Finestra appartenente alla struttura circolare.
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N. 8
Due dei sette archi attualmente visibili.
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