Giovanna Megna
27 Gennaio 2019Rosanna Mutinelli
27 Gennaio 2019di Antonio Messina
I Terrestri pensavano di portare libri e conoscenza, sicuri che gli abitanti di Nebular avrebbero tratto grandi vantaggi dalla loro venuta. Si erano illusi di migliorare l’esistenza dei nuovi fratelli, trasportando nel cuore un sogno antico; ma non immaginavano di dover lottare contro il perfido Juan e i suoi sodali in conflitto con i potenti Sacerdoti, che osteggiando il sapere, avevano fatto il bello e il cattivo tempo sulle spalle della povera gente dopo aver deturpato l’ambiente, profanato la terra e inquinando i fiumi. Sciaguratamente però, non avevano fatto i conti con l’ineffabile destino che decide le sorti degli abitanti dell’universo.
Libri? Che utilità pratica potevano avere quei maledetti libri?
Non servivano a nulla, quelle storie dovevano essere cancellate, il nuovo male non doveva propagarsi per la galassia. Al rogo quei maledetti libri terrestri custoditi nella Sacra Biblioteca dei Segni Precari… al rogo, i filosofi, i linguisti, gli storici, a loro bastavano e avanzavano le Grandi Foglie Bianche Arrotolate, per loro era sufficiente pregare gli dei affinché propiziassero la pioggia.
Nulla era più ragionevole della loro religione.
Notula Biografica – Antonio Messina è nato a Partanna (TP).
Ha pubblicato L’Assurdo Respiro delle Cose Tremule (2003), il fantasy filosofico La Memoria dell’Acqua (Il Foglio 2006), Le Vele di Astrabat (Il Foglio 2007), la silloge Dissolvenze (Il Foglio 2009), e il fantasy ambientato nel mondo dei videogiochi Ofelia e la Luna di Paglia (Il Foglio 2010) Alcune sue liriche sono state pubblicate in antologie poetiche (Parole d’Amore Giulio Perrone editore Roma).
Vive a Padova
Sito letterario Ufficiale: www.antoniomessina.com
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tel fisso 049 8955094
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