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11 Gennaio 2015“Centochiodi” è un film del 2007 diretto da Ermanno Olmi, regista italiano noto per il suo stile realistico e la sua attenzione ai dettagli quotidiani. Il film è stato presentato fuori concorso alla 64ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
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Centochiodi è un film del 2007 di Ermanno Olmi. Esso affronta in maniera alternativa il tema della religione. Per questo è stato soggetto a molte critiche. Se però lo si esamina con più attenzione si arriva alla conclusione data da Morando Morandini, egli affermò: «un film straordinario, soltanto in apparenza semplice e scandaloso. (…) E’ [una parabola] trasgressiva con passione e lucidità. Con grazia. Non dissacra, come qualche spettatore penserà, ma desacralizza la cultura, la dottrina, i libri».
Il film parla di un giovane professore dell’università di Bologna, che inspiegabilmente “inchioda” molti libri importanti della biblioteca e scappa sulle rive del Po dove inizia una nuova vita, conoscendo nuove persone e creando una comunità. Il gesto iniziale rappresenta la ribellione del professore verso il Libro, che raffigura uno strumento di potere. Si possono notare delle analogie tra il professore nel film e la figura di Gesù, entrambi infatti raccontano parabole alla comunità, vivono in maniera umile e come Gesù anche il professore viene sottratto alla comunità e non torna più da essa, che lo attendeva, scomparendo. Tutto ciò può essere visto come un ritorno di Cristo a condannare l’attaccamento ai libri e a una cultura atrofizzata, ma può anche non suscitare tutto ciò e essere visto come un film senza riferimenti alla religione. Si potrebbero dire molte cose riguardo a Centochiodi: critiche, apprezzamenti…, sicuramente è un film che non lascia passivi e indifferenti, ma fa prendere una posizione, pro o contro.
Personalmente il film a me non è piaciuto, a causa della mancanza di un’introduzione alla visione. A posteriori però mi accorgo che non è un film così scandaloso e banale come lo credevo, anzi è un film che se capito può piacere anche molto, per questo concordo solo ora con le parole di Morando Morandini. Ciò che critico però e l’uso di attori inesperti (tranne De Gan) e incapaci di recitare, questo sicuramente non ha aiutato a far emergere la tematica proposta da Olmi.
Simone Feneri IIIC