Canto ventiquattresimo del Purgatorio, vv. 58-114
24 Gennaio 2016Poesie di Karol Wojtyla
28 Gennaio 2016Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Cesare Pavese
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Verrà la notte e avrà i tuoi occhi
Roberto Vecchioni
Quando continuerà Il tempo dove tu manchi,
Senza la nostalgia di strofinare i tuoi fianchi;
Quando ti fermerò tra i due miracoli di averti
amata e perduta, e li ti schiaccerò e li sarai finita…
Quando di questo amore saranno sparse le foglie,
E morirà l’orgoglio nel mio inventario di stelle;
Quando ti avrò battuta, cacciata sulla luna,
Dimenticata per sempre
E avrò cantato il giorno che tu non sei più niente…
Verrà la notte e avrà i tuoi occhi,
Verrà la notte con i tuoi occhi.
Io viaggerò l’inverno, io giocherò con il mio cane;
Mi vestirò di nuovo, sentirò sete e avrò fame,
Quando aprirò la stanza dov’ero chiuso a chiave
Fra le tue immagini spente
E sarò “io”: quel giorno che non sarai più niente…
Verrà la notte e avrà i tuoi occhi,
Verrà la notte con i tuoi occhi