Elisa Prearo
27 Gennaio 2019Luigi O. Rintallo
27 Gennaio 2019Tema svolto di Simone Re sotto forma di articolo di giornale
Simonelli: «Addio carta, addio biblioteche»
Nel corso degli ultimi quattro secoli sono stati creati vari strumenti in grado di migliorare la comunicazione tra luoghi e persone. Il primo mezzo di comunicazione di massa nacque nel corso del Settecento e corrisponde ad uno strumento di cui molti di noi usufruiscono nel corso delle proprie giornate, ossia il quotidiano. In seguito, nell’Ottocento, si ebbero nuovi avanzamenti tecnologici. In primis ci fu il telefono, invenzione del grande Alexander Graham Bell, ma oltre a questo, nel corso dei medesimi anni, fu creato il telegrafo. Successivamente si arrivò alla radio e alla televisione. Ognuna di queste invenzioni ha una sua funzione specifica: la radio per ascoltare musica e notizie, il telefono per comunicare a lunghe distanze e la televisione per rimanere aggiornati sugli avvenimenti di tutto il mondo in prima persona, e non solo. Per quanto riguarda la lettura, nel corso del nostro secolo, sono nati gli eBook, libri in formato digitale che si possono inserire all’interno dei nostri smartphone o eReader. Appronfondiamo soprattutto il discorso su qeusti ultimi, perché rappresentano una novità ancora non assimilata da tutti. Come ci dice il giornalista Simonelli nel suo articolo Tuttoscienze” del 23 febbraio 2000, grazie a questi strumenti si può dire «Addio carta, addio biblioteche con chilometri di scaffali dal pavimento al soffitto». Gli eBook hanno funzionalità varie che però sono sempre, ed in ogni caso, legate alla lettura. Si possono leggere quotidiani, libri, fumetti e anche manga provenienti dal Giappone. La comodità di questo strumento sta nella sua capacità di integrare al suo interno un vasto numero di libri o altre letture di nostro piacimento. Ciò ci evita di riempire scaffali con un gran numero di libri e ci permette inoltre di poter portare con noi più riviste e più letture. Nonostante questa sua grande utilità, leBook viene in ogni caso visto di malocchio da tutti quei lettori che potremmo definire cartacei”. Questi difendono le proprie abitudini mettendo in campo pensieri del tipo «La carta ha il suo fascino» oppure «Un libro è meno complicato di questi nuovi strumenti». Questi pensieri sono tutti degni di rilievo perché ognuno di essi ha un fondo di certezza e di verità. In effetti un libro ha una maggiore semplicità d’uso e non si può certo negare che sfogliare le pagine di carta ruvida che compongono un libro dà completamente un altro effetto rispetto al premere un pulsante per voltare pagina. Non si può però mettere da parte la possibilità di poter avere con sé più di una lettura, un intera biblioteca in mano, grazie a questi eReader. I pensieri e le idee sono entrambe valide ed entrambe giuste. La scelta tra eReader e libro è totalmente personale ed individuale: da una parte abbiamo la comodità, dall’altra il fascino della lettura. Voi cosa preferite?
Destinazione editoriale: giornalino scolastico.