
Levommi il mio penser in parte ov’era, sonetto 302 del Canzoniere di Frances…
4 Agosto 2015
I vo’ piangendo i miei passati tempi, sonetto 365 del Canzoniere di Francesc…
4 Agosto 2015E’ nettamente diviso in due parti: quartine (parte euforica), terzine (parte disforica).
modificarsi di vari elementi naturali: clima, piante, animali, disposizioni dei
pianeti, gli elementi fondamentali;
stato d’animo: al ritorno della primavera, ritorna anche il dolore provato da
Petrarca pensando sia al giorno dell’innamoramento, sia al giorno della morte
dell’amata, avvenuta il 6 Aprile, in primavera appunto.
Zephiro torna, e ‘l bel tempo rimena, e i fiori et l’erbe, sua dolce famiglia, et garrir Progne et pianger Philomena, et primavera candida et vermiglia. Ridono i prati, e ‘l ciel si rasserena; Giove s’allegra di mirar sua figlia; l’aria et l’acqua et la terra è d’amor piena; ogni animal d’amar si riconsiglia. Ma per me, lasso, tornano i più gravi sospiri, che del cor profondo tragge quella ch’al ciel se ne portò le chiavi; et cantar augelletti, et fiorir piagge, e ‘n belle donne honeste atti soavi sono un deserto, et fere aspre et selvagge. |
Zephiro: vento occidentale; ?l bel tempo rimena: riporta il fiori..vermiglia: motivo topico dolce famiglia: perché da lui (Zephiro) garrir..pianger: infinitive – garrir: lamentarsi; – Progne: si trasformo in Philomela: in usignolo; Giove..figlia: allude alle si riconsiglia: torna a volere; del cor..tragge: dal profondo del quella..chiavi: Laura, che porto atti soavi: atteggiamenti pieni di deserto: corrisponde a piagge, |
Philomena: figlie di Pandione, Re d’Atene. Al tempo della guerra contro Tebe
questi chiamò in soccorso Tereo, il Re di tracia. Come ricompensa Tereo ebbe in
sposa una delle figlie di Pandione, Procne.
Philomela: Tereo accetta. Ma quando vede Philomela di innamora di lei.
violenta, e per non farla parlare le mozza la lingua, e la nasconde; a Procne
dice che la sorella è morta.
le scene su un abito, che fa portare a Procne da una serva.
ne fa cucinare la carne, e la fa mangiare al marito. Alla fine del pranzo le due
sorelle escono allo scoperto, mostrando a Tereo la testa mozzata del figlio che
ha appena mangiato.
Upupa; Procne in rondine; Philomela in usignolo.
Il sonetto è fondato su un’antitesi:
tutta la natura;
la sua sofferenza;
avversativa: «ma» del v. 9.
classiche:
(XLVI, 1-3): «Iam ver egelidos refert tepores, / iam caeli furor aequinoctialis,
/ iocundis Zephiri silescit aureis» (già la primavera porta con sé dolci tepori
/ già la furia del cielo equinoziale / si placa ai soavi soffi di Zeffiro);
(Odi, I, 4): «Diffugere nives, redeunt iam gramina campis» (si sono
sciolte le nevi, e già torna l’erba dei campi);
del plazer; inoltre il motivo del ritorno della primavera come metafora
dell’innamoramento è spiccatamente provenzale.
tradizione consolidata.
Questa antitesi si riflette non solo sul piano tematico, ma anche su quello
stilistico, e differenzia i due blocchi delle quartine e delle terzine:
nelle lo stile è equilibrato e sereno, dà senso di simmetria ed equilibrio:
(e…e…);
coincidenza sintassi/metro;
il ritmo cantabile si interrompe bruscamente, e lo stile si fa più spezzato e
nervoso:
che separano elementi strettamente collegati («gravi/sospiri»: aggettivo-sost.;
«tragge/quella»: predicato-compl.ogg);
(vv. 12-13), che è però troncato improvvisamente alla fine nell’ultimo verso:
forte cesura (sono un deserto // e fere..) e da parole con suoni aspri:
«deserto», «fere», «aspre», «selvagge».
La disposizione degli elementi nella frase è simmetrica, fondata su
procedimenti binari:
predicato-nome;