La follia secondo Virginia Woolf
10 Marzo 2019La follia
11 Marzo 2019
Giovanni Pascoli di Alberto Bairati
Pascoli si è formato fuori del Risorgimento, è cresciuto cioè in un periodo in cui alle contraddizioni della società borghese si stava cercando una soluzione nel socialismo emergente, che in Italia si presentava nella variante anarchica, mentre la grande borghesia, alleata con gli agrari del Sud, la cercava in un governo forte e reazionario. Quando il Pascoli rinuncia alle idee del socialismo anarchico (politicamente impegnato, approda progressivamente alla convinzione che il mondo e la nuova società borghese sono dominati da forze negative troppo superiori per essere vinte. Al massimo – pensa il Pascoli- è possibile attenuare l’impatto di queste forze sugli uomini, mediante una sorta di socialismo umanistico e filantropico (nel senso che tutte le classi sociali devono trovare ai loro conflitti una relativa conciliazione nella consapevolezza di sentirsi reciprocamente indispensabili), e mediante una sorta di patriottismo-nazionalistico, per il quale le classi oppresse hanno il diritto a un’espansione coloniale verso l’Africa e di conquistare le terre irredente del nord-Italia, al fine di dimostrare le loro grandi capacità lavorative e civilizzatrici.- in tal modo il Pascoli sperava di attenuare le forti tensioni sociali che erano scoppiate in tutta la nazione. Il suo discorso La grande proletaria si è mossa, pronunciato nel 1911, al tempo dell’impresa libica, destò grandi entusiasmo nella stampa e nei teatri.
Egli però definì la propria poetica con l’espressione “poetica del fanciullino”. Il poeta cioè è un fanciullo che sogna e vede cose che gli altri non vedono né possono vedere, essendo abituati ai nessi Logica razionali delle cose. Il “fanciullino” privilegia l’intuizione alla ragione, il sogno al vero, l’invenzione alla riproduzione, l’arbitrarietà della parola alla normalità comunicativa (grandissimo, in questo senso. fu il contributo stilistico di Pascoli).
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