Equazioni di Maxwell
11 Marzo 2019TERZE PROVE INTERDISCIPLINARI
11 Marzo 2019Nel Trecento, il secolo spesso visto come una fase di declino per la filosofia scolastica, Guglielmo di Ockham emerge come una figura chiave.
In passato, si riteneva che il secolo precedente, il XIII, rappresentasse l’età d’oro della scolastica con autori come Tommaso e Bonaventura. Tuttavia, la ricerca recente ha rivelato il XIV secolo come un periodo speculativo elevato. Guglielmo di Ockham, nato nel 1280 circa a Ockham nel Surrey, entra nell’ordine francescano e svolge studi filosofici e teologici. Nel 1324, accusato di eresia, si trasferisce in Francia, dove diventa un fervente sostenitore della povertà francescana. Nel 1328, scomunicato per aver lasciato Avignone senza permesso, si rifugia a Pisa, seguendo l’imperatore Ludovico il Bavaro. Muore nel 1347 a Monaco di Baviera.
Ontologia
Ockham sviluppa una ontologia radicale. La sua tesi fondamentale è che la realtà è costituita solo da enti singolari, riducendo drasticamente le entità ritenute reali. L’applicazione del “rasoio di Ockham” implica una parsimonia ontologica, riducendo al minimo gli enti reali. Tradizionalmente etichettato come nominalista, Ockham è ora definito “concettualista”.
UNIVERSALI
Per Ockham, gli universali non sono enti reali; esistono solo enti singolari. Tuttavia, riconosce l’universalità nel pensiero e nel linguaggio, sviluppando una teoria linguistica dei tre livelli: linguaggio scritto, parlato e pensato. Gli universali sono concetti del linguaggio mentale, naturali e universali per tutta l’umanità.
Teoria della conoscenza
Ockham adotta il principio del “rasoio” anche nella teoria della conoscenza, rifiutando le specie sensibili e intelligibili come non strettamente necessarie. La conoscenza inizia con l’esperienza di realtà individuali. La cognizione intuitiva, basata sull’evidenza di ciò che è presente, e la cognizione astrattiva, che prescinde dalla presenza, caratterizzano la sua teoria.
Discorso scientifico
Nonostante la centralità del singolare nella sua ontologia, Ockham sostiene che la scienza fisica si occupa degli universali. Introduce una svolta linguistica, definendo la fisica come una “scienza di termini”. La conoscenza scientifica si basa su termini universali, ma Ockham riconosce i limiti della scienza naturale, sottolineando la sua natura probabilistica.
Nesso causale e limiti delle scienze naturali
Ockham trasforma la nozione di causalità, collegandola esclusivamente alla cognizione intuitiva di eventi singolari. Svincola la causalità da profonde strutture metafisiche e riconosce i limiti della fisica. Le conclusioni della scienza naturale sono condizionali e probabilistiche, non possedendo una necessità assoluta.
Materiale didattico su Guglielmo di Ockham
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Compito di Filosofia su San Tommaso e Guglielmo di Ockham di Alissa Peron
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La rottura del rapporto fede-ragione e la dissoluzione della Scolastica in formato doc per word della prof.ssa Scalini del Liceo Malpighi di Bologna
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Note sul problema degli universali e la logica occamista di Fabio Utili
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Traccia di una Intervista a Guglielmo di Ockam con svolgimento di Maria Elena Ballarini
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Guglielmo di Ockam di Atuttascuola