Equazioni di Maxwell
11 Marzo 2019TERZE PROVE INTERDISCIPLINARI
11 Marzo 2019piccola storia di atuttascuola
No! Non vi preoccupate. Non vi sto per lanciare qualche grido minaccioso o primordiale, né vi sto per dare un vocabolario di interiezioni ferine e bestiali. Come chi naviga in questo mar (e naufragar m’è dolce) ben sa, url è l’acronimo di URL.
Pertanto adesso volevo farvi la storia di come si può accedere al nostro sito.
Anzitutto, quando ho cominciato ad avere un modem, ho utilizzato l’accesso gratuito di TIM, la quale mi ha dato 20 MB di spazio gratuito, all’indirizzo space.tin.it/clubnet/luigierg: tutto perfetto, anche se l’indirizzo è davvero un po’ troppo lungo e difficile da ricordare.
Poi, un po’ più “sgamati” nella gestione del sito, ci siamo registrati a bravenet.com, che oltre ad offrirci molti servizi, come la mailing-list, ci assegnava un url abbreviato, ed io utilizzai allora la dicitura clix.to/atuttascuola, perché contemporaneamente stavo progettando una serie di siti che iniziavano con il titolo atutto (es. www.atuttomid.com, www.atuttokanto.com), nella speranza di ottenere una posizione alta nei motori di ricerca.
Poi navigando, sono rimasto colpito dai siti che avevano l’url che iniziava con welcome, ed ho scoperto che un’altra società americana offriva gratuitamente un link al proprio sito con questa dicitura, ed allora mi sono iscritto, anche perché mi piaceva molto intitolare il mio sito in questo modo: welcome.to/scuola. Questo è stato anche il periodo in cui il mio sito è diventato “adulto”, cioé non più un sito personale, ma un sito generalista sulla scuola.
Questi url avevano il vantaggio di essere più corti, eppure mancavano di qualcosa che poteva disorientare i navigatori meno esperti, ed allora, anche qui cercando e navigando nella rete, sono giunto a cjb.net, che questa volta mi garantiva la sopravvivenza del famoso e rassicurante www. Ed è arrivato il momento di www.docenti.cjb.net.
E infine, mi sono deciso, contravvenendo alla mia filosofia ispiratrice, a comprare un dominio, anche per il fatto che www.aruba.it fornisce un servizio a prezzi molto bassi e i suoi server supportano le estensioni di frontpage. Ma la storia è finita qui?
Luigi Gaudio