Vittorio Alfieri
27 Gennaio 2019Indice della Tesina sull’Imperialismo
27 Gennaio 2019Illustrare le realizzazioni e i limiti della forma di governo dominante negli Stati europei della metà del XVIII, la cui affermazione fu influenzata dalle idee dei philosophes e, in taluni casi, dalla loro azione diretta.
Avvertenza
La prova potrebbe essere adatta per alcuni istituti sperimentali (è il caso di vari licei) nei quali una speciale attenzione sia stata dedicata all’economia, al diritto e in genere allo sviluppo del pensiero scientifico. Ovviamente, nel caso di utilizzazione per esercitazioni in classe, è possibile eliminare o modificare gli obiettivi e le domande che non corrispondono al lavoro effettivamente svolto. Le competenze cui la prova fa riferimento non fanno parte del programma dell’ ultimo anno della scuola secondaria superiore. Quel che conta, per ora, è l’impostazione metodologica della prova. Le domande richiedono una risposta formulata. Si potrebbe, tuttavia, sui medesimi argomenti, proporre quesiti a scelta multipla, o adottare una soluzione mista.
Obiettivo |
Area disciplinare |
Delineare le caratteristiche dell’assolutismo illuminato, specificando il contributo dell’indirizzo culturale illuminista per l’affermarsi di tale esperienza politica. |
Storia, Filosofia |
Ricostruire il profilo di alcune teorie economiche (fisiocrazia, la dottrina economica di A. Smith) e giuridico-politiche (la teoria della divisione dei poteri di Montesquieu) che sono all’origine della scienza economica e del costituzionalismo moderni. |
Storia, Filosofia, Economia, Diritto, Educazione Civica |
Istituire un confronto tra il modello razionalistico-deduttivo dei sistemi filosofici secenteschi e l’approccio critico, induttivo e sistematico della filosofia illuminista. |
Filosofia |
Analizzare alcuni significativi sviluppi della ricerca scientifica settecentesca nel campo della biologia e della geologia (es. la critica del preformismo e la teoria epigenetica; la critica della geologia biblica e del catastrofismo e la concezione storica della natura di Buffon). |
Biologia, Scienze della Terra |
Ricostruire il ragionamento e il procedimento matematico attraverso il quale, a partire dagli studi sulla caduta dei gravi e dalle leggi di Keplero, Newton scoprì la legge di gravitazione universale. |
Fisica |
Rielaborare la problematica kantiana sulla fondazione della conoscenza scientifica. |
Filosofia |
Ricostruire il rapporto illuminismo-religione. |
Filosofia |
Specificare il contributo dell’illuminismo al progresso della storiografia. |
Filosofia, Storia |
Ricostruire attraverso degli apporti critici la posizione dei Romantici nei confronti della filosofia illuminista della storia. |
Filosofia |
Interpretare il significato di una figura retorica (la metafora della “luce”). |
Filosofia, Italiano |
Definire in lingua straniera il termine illuminismo. |
Lingua e letteratura straniera |
Descrivere l’origine e la struttura del racconto filosofico attraverso delle esemplificazioni. |
Italiano, Lingua e letteratura straniera, Filosofia |
Rielaborare gli aspetti del dibattito ottocentesco o novecentesco sul rapporto scienze naturali-scienze storico sociali. |
Filosofia, Scienze |
Il brano proposto è tratto da E. Cassirer, La filosofia dell’illuminismo, La Nuova Italia, Firenze, 1973.
“Per quanto riguarda il secolo XVII si può ancora nutrire la speranza di tratteggiare l’insieme del suo contenuto filosofico e della sua filosofica evoluzione, quando si segua questa evoluzione da “sistema” a “sistema”, da Cartesio a Malebranche, da Spinoza a Leibniz […] Questo metodo non ci serve più quando arriviamo al limitare del secolo XVIII. […] Il pensiero illuministico abbatte continuamente le rigide barriere del sistema e cerca di sottrarsi […] alla severa disciplina sistematica. La sua natura e la sua peculiarità non appaiono nella loro massima purezza e chiarezza là dove esso si concreta in singole dottrine e in singoli assiomi, ma dove sta ancora divenendo, dove dubita e cerca, dove demolisce e costruisce. […] La vera “filosofia” dell’illuminismo è e rimane una cosa diversa dall’insieme di ciò che hanno pensato e insegnato i suoi maggiori esponenti, Voltaire o Montesquieu, Hume o Condillac, D’Alembert o Diderot, Wolff o Lambert. Non la si può mettere in rilievo nella somma di queste dottrine o opinioni o nella loro semplice successione nel tempo: non consiste infatti tanto in determinate tesi, quanto nella forma e nel modo della disquisizione concettuale […].
All’inizio del Saggio sugli elementi della filosofia, il D’Alembert pone una descrizione, con la quale tenta di tratteggiare un quadro generale delle condizioni dello spirito umano alla metà del XVIII secolo […] “Tostoché […] si considera attentamente il secolo […], tostoché si tengono presenti gli avvenimenti che si svolgono davanti a noi, i costumi nei quali viviamo, le opere che produciamo e fin le conversazioni che teniamo, si nota senza fatica che in tutte le nostre idee è avvenuto un mutamento notevole: un mutamento che per la sua rapidità fa prevedere una rivoluzione ancor maggiore nell’avvenire […]. La nostra epoca ama chiamarsi anzitutto l’epoca della filosofia. Di fatti, quando si studi senza pregiudizi lo stato presente della nostra conoscenza, non si può negare che la filosofia abbia fatto tra noi progressi notevoli. La scienza della natura acquista di giorno in giorno nuove ricchezze; la geometria allarga il suo territorio ed è già penetrata in quei campi della fisica che le erano più vicini; il vero sistema dell’universo è stato finalmente conosciuto, sviluppato e perfezionato. Dalla Terra a Saturno, dalla storia dei cieli a quella degli insetti, la scienza naturale ha mutato faccia. E con essa tutte le altre scienze hanno assunto forma nuova […]. La scoperta e […] l’uso di un nuovo metodo di filosofare suscita ciò nondimeno per l’entusiasmo che accompagna tutte le grandi scoperte, una fioritura universale di idee. Questo fermento che agisce in tutte le direzioni ha afferrato tutto quanto gli si presentava, con violenza, come un torrente che rompa gli argini. Dai principi della scienza ai fondamenti della religione rivelata, dai problemi della metafisica a quelli del gusto, dalla musica alla morale, dalle controversie teologiche alle questioni dell’economia e della commercio, dalla politica al diritto dei popoli e alla giurisprudenza civile, tutto fu discusso, analizzato, agitato” […].
Il periodo dell’illuminismo non trae l’ideale di questo pensiero dalle dottrine filosofiche del passato; ma esso ideale gli si viene formando sul modello e sull’esempio che riscontra nella scienza naturale di quel tempo. Si cerca di risolvere il problema centrale riguardante il metodo della filosofia, anziché mediante il Discours de la Méthode di Cartesio, risalendo alle Regulae Philosophandi di Newton […] Ciò che Galilei aveva postulato era diventato realtà con Newton […] Il Keplero e il Galilei avevano compreso il pensiero della legge di natura in tutta la sua ampiezza e profondità, nella sua fondamentale importanza metodica: ma avevano saputo mostrare l’applicazione concreta di quel pensiero solo in singoli fenomeni naturali […] Rimaneva quindi ancora una lacuna nella quale poteva annidarsi il dubbio: mancava infatti ancora la prova che le rigide norme, valevoli, come si poteva dimostrare, nelle parti, fossero applicabili anche al tutto, che l’universo in quanto tale fosse accessibile ai concetti esatti della conoscenza matematica e col loro aiuto adeguatamente concepibile. Qui non si parlò più di un particolare fenomeno naturale; qui non si trattò solo di trovare per una limitata cerchia di fenomeni l’ordine e la regola, ma di scoprire e di fissare chiaramente una, anzi la legge cosmica fondamentale. Legge fondamentale che parve acquisita e assicurata con la teoria newtoniana della gravitazione […]
La filosofia del secolo XVIII considera fin dall’inizio i problemi della natura e le questioni storiche come un’unità che non si può spezzettare arbitrariamente […] Essa cerca di applicare agli uni e alle altre gli stessi mezzi di pensiero; vuol adottare lo stesso modo di impostare i problemi e lo stesso metodo universale della “ragione” per la natura e per la storia […] In entrambi i casi si esige un fondamento puramente “immanente” […] La scienza in quanto tale si rifiuta di ammettere qualcosa che trascenda la natura o la storia […].
Già il Rinascimento aveva fatto il passo decisivo; già la nuova scienza di Galileo Galilei aveva affermato e dimostrato il valore autonomo e l’indipendenza del pensiero fisico. Come Kant, così tutta la filosofia dell’illuminismo poté quindi considerare la fisica matematica come un “fatto”, del quale si poteva sì chiedere la possibilità, la cui realtà però era incontestata e incontrollabile. Di fronte alla storia, invece, si trattava di superare un altro compito, più difficile. Qui non si poteva partire da un fatto scientifico che nel mondo della sua certezza e nella solidità della sua motivazione si fosse potuto in qualche maniera confrontare con la fisica esatta. Qui bisognava invece conquistare, nel medesimo processo di pensiero, il mondo della storia e gettarne e assicurarne entro questa conquista le basi concettuali […] L’epoca della “storiografia filosofica” che incomincia nel secolo XVIII, tenta di stabilire un puro equilibrio tra questi due elementi: essa non assoggetta la storiografia alle imposizioni costruttive della filosofia; ma vuol trarre direttamente dalla storiografia, dalla quantità e dalla viva intuizione dei particolari storici, nuovi compiti filosofici e nuove impostazioni di problemi”.
da E. Cassirer, La filosofia dell’illuminismo, La Nuova Italia, Firenze, 1973.
Dopo aver letto con attenzione il brano, rispondi alle seguenti domande
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Illustrare le realizzazioni e i limiti della forma di governo dominante negli Stati europei della metà del XVIII, la cui affermazione fu influenzata dalle idee dei philosophes e, in taluni casi, dalla loro azione diretta.
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Nel testo è presente il riferimento al mutamento di prospettiva, che nell’ambito del pensiero economico andava delineandosi nell”epoca della filosofia”. Sintetizzare gli aspetti più rilevanti e i presupposti filosofici di almeno una delle dottrine economiche che si affermarono nel quadro della cultura illuminista e che furono all’origine della nascita della moderna scienza economica.
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Definire il principio fondamentale dell’organizzazione dello Stato che fu enunciato da Montesquieu nello Spirito delle leggi (1748) e che è alla base di tutte le Costituzioni moderne.
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Illustrare, anche sulla base del testo, il rapporto tra esprit de système e esprit systématique e la diversa prospettiva metodologico-concettuale che distingue le metafisiche secentesche dalla filosofia illuminista.
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Esplicitare le differenze tra l’ideale metodologico cartesiano e quello newtoniano.
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Illustrare alcuni tra i principali contributi della cultura illuminista al progresso delle conoscenze nel campo della biologia e della storia della terra.
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Nel testo si evidenzia come la nuova concezione della legalità naturale sostenuta da Keplero e Galilei fosse stata applicata dai due scienziati solo nel caso di “singoli fenomeni naturali”. Di quali fenomeni fisici si tratta nel caso, rispettivamente, di Keplero e Galilei?
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Ricostruire il procedimento logico-matematico seguito da Newton per formulare la legge di gravitazione universale.
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Illustrare come il criticismo kantiano abbia affrontato il tema della fondazione epistemologica della fisica newtoniana .
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Illustrare le innovazioni apportate dal pensiero illuminista allo sviluppo della storiografia.
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Ricostruire, alla luce della critica più recente, i termini della polemica antistoricistica nei confronti dell’illuminismo a cui diede vita gran parte della cultura filosofica romantica.
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Nel testo viene illustrata la soluzione illuminista del rapporto tra scienze della natura e scienze storico-sociali, tra comprensione dei fenomeni naturali e comprensione dei fenomeni storico-sociali. Descrivere la prospettiva da cui viene esaminato tale rapporto nell’ambito di una corrente culturale a scelta nell’ambito della storia del pensiero filosofico-scientifico del XIX o del XX secolo.
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Rielaborare in una sintesi la pluralità di posizioni critiche nei confronti della religione rivelata, presenti nella cultura illuminista.
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La metafora della “luce” è un’immagine che accomuna tutti gli “illuminismi” e che è inclusa nella denominazione di questo movimento in tutte le lingue dei Paesi in cui esso si diffuse. Illustrare il significato di tale metafora e indicare con quale espressione si traduce il termine italiano “Illuminismo” nella lingua/nelle lingue studiata/e nel corso dell’ultimo anno.
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Il racconto/romanzo filosofico fu un genere narrativo tipico della cultura illuminista. Ricostruire la genesi e le caratteristiche formali del racconto filosofico, esemplificando con l’opera di qualche autore.
Suggerimenti per la valutazione della prova.
Conviene, per procedere nella correzione in modo omogeneo, suddividere preventivamente il punteggio disponibile, riservandone una frazione per ciascuna domanda. E opportuno che i correttori predispongano preliminarmente il modello di ciascuna risposta, specificando gli elementi necessari a soddisfare la consegna, anche in relazione all’attività didattica svolta: La Commissione potrà decidere se assegnare la frazione di punteggio solo se sono presenti tutti gli elementi specificati, oppure se suddividere ulteriormente tale frazione, considerando la presenza solo di parte degli elementi che soddisfano la consegna. Una parte del punteggio disponibile (per esempio il 20%) potrebbe essere riservata all’apprezzamento di qualità complessive delle risposte, come la proprietà del linguaggio, la correttezza grammaticale e sintattica, l’efficacia argomentativa, eccetera.