PRESENTE INDICATIVO – verbo latino
2 Dicembre 2012Quiz preselezione per il concorso a cattedre 2012
3 Dicembre 2012
Riportiamo due interessanti articoli, il primo dal Corriere della sera e il secondo da Tuttoscuola, sul problema spinoso della “quantificazione” delle ore di lavoro dei professori. I docenti sono esasperati e stanno calcolando fino al minuto secondo il loro carico di lavoro settimanale, ma sorge allora la domanda: “se il numero delle ore di lavoro è diseguale, anche la retribuzione dei docenti non sarà più la stessa per tutti?”
Il lavoro di noi prof? Ecco il calcolo: 1.759 ore all’anno
Riportiamo due interessanti articoli, il primo dal Corriere della sera e il secondo da Tuttoscuola, sul problema spinoso della “quantificazione” delle ore di lavoro dei professori. I docenti sono esasperati e stanno calcolando fino al minuto secondo il loro carico di lavoro settimanale, ma sorge allora la domanda: “se il numero delle ore di lavoro è diseguale, anche la retribuzione dei docenti non sarà più la stessa per tutti?”
Corriere della sera – 1 dicembre 2012
C’era una volta la scuola della mattina.
Quella delle insegnanti part-time, che dopo il lavoro hanno tempo per sé. C’era, una volta, la scuola delle vacanze. Delle prof mamme che partono a giugno coi pupi e a settembre ritornano, si ricomincia. C’era ancora, una volta, la scuola dei ruoli. Dove il maestro è maestro, l’alunno è l’alunno, e il genitore è la mamma, o il papà.
C’era. Oggi non più. Oggi, la scuola è complessa. E non per i compiti da correggere, o le lezioni da preparare: quelli c’erano anche «una volta». Oggi, a scuola, si creano i progetti, tanti progetti. Oggi, alle medie, sei a scuola tutto giugno, e dal primo settembre. Tante vacanze? Sì, ma lavori di più.
Quando? I sabati e le domeniche, per esempio. Tuo marito ti guarda basito, e solo allora capisce. Protesta, ma dài usciamo. No, non si può: sono un’insegnante… se lunedì non riporto i temi, poi chi li sente? Vai a prendere i figli all’asilo? La paghi la sera: è mezzanotte, e lavori ancora. Lui, tuo marito, a chiamarti non ci prova più. Ma possibile? Le persone normali, a quest’ora…
Già. Le persone normali. Il punto è che noi, normali, non siamo. Diversamente anomali. Trattati come liberi professionisti, pagati come operai. Educatori o, all’occorrenza, baby-sitter. Mamme, papà, zii o anche nonni, se la famiglia manca. Burocrati, vigili, segretari. Psicologi, tuttologi, ignoranti. Secondo i punti di vista. Che vanno sempre bene, perché la scuola è uno di quegli argomenti di cui pochi sanno, ma tutti parlano. Come il calcio. E allora, quasi quasi, ne parliamo anche noi. Ci siamo presi la libertà di scrivere qualche numero. Abbiamo calcolato… quanto lavora un prof (Guarda la tabella).
Rossana Bruzzone Maria Antonia Capizzi