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Hanno vinto un concorso pubblico, ma sono stati tagliati fuori dalla graduatoria degli ammessi. Per ora solo 375 su 1886 entrano in servizio effettivo. Effetto spending review anche per 1500 poliziotti precari. I “beffati” si uniscono” per una class action
La spending review del governo Monti miete altre “vittime”. Questa volta a farne le spese sono circa 1500 carabinieri che dopo aver vinto un regolare concorso pubblico, vedono il loro sogno infranto a causa dei tagli esercitati dall’organo esecutivo del Parlamento.
Il provvedimento colpisce anche 1500 poliziotti della cosiddetta seconda aliquota in attesa, da anni, di una stabilizzazione, ma che visti i presupposti si allontana ulteriormente.
Per queste ragioni, gli aspiranti carabinieri e i poliziotti precari, hanno deciso di unire le forze per preparare una class action, sintomo del malessere sempre più diffuso nel Paese per via di una crisi che colpisce tutti indistintamente.
Il “Corriere dell’Università Job” ha raccolto le testimonianze di alcuni protagonisti della faccenda e intervistato uno degli avvocati che sta avviando un’azione legale collettiva: “Violato il principio dell’affidamento – spiegano dal collegio difensivo – la legge non sta tenendo conto del fatto che i vincitori di concorso hanno diritto a veder applicare le condizioni fissate dal bando”.
Le speranze dunque compattano gli aspiranti servitori dello Stato contro una legge che discrimina le loro legittime aspirazioni. Il numero di novembre del mensile, diretto da Mariano Berriola, sarà in tutte le edicole di Napoli, Roma e Milano a partire da martedì 13 novembre.
Per maggiori informazioni:
“Corriere dell’Università Job”
Redazione Roma
00186 – Piazza dell’Enciclopedia Italiana, 50
tel. 06.98181406