L’erotismo fa parte dell’esperienza umana, è in fondo una ricerca di felicità, uno dei modi, forse il più immediato, con cui si cerca la felicità. L’erotismo da un punto di vista religioso, è una tentazione, e così Cézanne raffigura La tentazione di Sant’Antonio”. Egli riprende, come fa spesso all’inizio della sua carriera pittorica, un modello precedente. In questo caso riprende Delacroix e lo esaspera. Nei nudi di Cézanne non c’è l’interesse morboso per il particolare erotico. I corpi sono quasi brevi apparizioni in mezzo al bruno intenso che prevale. La prospettiva tradizionale, presente nell’opera di Delacroix, viene bloccata dal corpo in primo piano.
Delacroix “Morte di Sardanapalo” 1827-1828
Cézanne “La tentazione di Sant’Antonio” 1870
Ne “Il ratto” la scena in primo piano, della protagonista senza vita sorretta da un uomo, viene inserita in una prospettiva ambigua, perché l’occhio è condotto in modo bifocale sulla scena sinistra e sul monte a destra. Insomma, sia in questo dipinto che ne “L’assassinio” le figure umane sono in primo piano, direttamente in rapporto con chi guarda il quadro, mettendo in secondo piano le preoccupazioni di resa prospettica. A Cézanne, come a Caravaggio, (anche lì c’erano spesso sfondi scuri) non interessa la prospettiva, perché la prospettiva non è nella realtà, ma è solo un modo nostro per misurare la realtà.
Paul Cézanne “Il ratto” 1867
Paul Cézanne “L’assasinio” 1867
La novità dirompente de “Le dejeuner sur l’herbe” di Manet è il fatto che quella donna nuda è vera, non è una dea, un personaggio mitologico, ma una donna vera che chiacchiera con degli uomini. Il quadro che Cézanne compie reinterpretando quello di Manet ne stravolge la tecnica pittorica, mettendo al centro della scena non la donna, ma una natura morta attorno a cui ruotano persone e alberi. La prospettiva, si diceva prima, è un trucco. Noi vediamo le cose focalizzando ciò che è al centro e poi scorgendo le cose a lato, proprio al contrario della prospettiva, dove la visione è concentrica. Anche le linee e i contorni non ci sono nella realtà, nelle fotografie non c’è una linea di contorno. Pertanto prospettiva e linea nei quadri di Cézanne non ci sono. Confrontiamo la dejeneure sur l’erbe di Manet, in cui ancora la prospettiva rinascimentale è presente, con quella di Cézanne dove è evidente che la visione parte dal centro (non a caso una natura morta con mela) e poi si svolge verso l’esterno coinvolgendo i personaggi (tra cui è dipinto lo stesso Cézanne disteso e Zola che fuma la pipa) e gli alberi che “sparano” verso la parte che è fuori dal dipinto
Manet “Le déjeuner sur l’herbe” 1863
Cézanne “Le déjeuner sur l’herbe” 1870
Andando al Louvre, Cézanne sviluppa sensazioni artistiche profonde. Le “Nozze di Cana” sono un altro modello ripreso da un artista del passato. In questo caso è Paolo Veronese. L’oggetto di rappresentazione nelle mani di Cézanne, diventa un’orgia. Egli è attratto dalle tonalità calde della tela di Veronese. Groviglio e colore sono gli spunti esasperati dal pittore di Aix en Provence.
Paolo Veronese “Le nozze di Cana” 1562-1563
Cézanne “L’orgia” 1868-1870
Cezanne ammira il “Baccanale con la suonatrice di liuto” di Poussin, perché esprime un tema classico, ma è attento alla natura più che alla perfezione formale. Ne “La battaglia dell’amore” Cézanne ci fa capire che il suo interesse è per la realtà tutta, senza censure o moralismi (ma anche senza attenzione pornografica).
Poussin “Baccanale con la suonatrice di liuto” 1628-1630
Cézanne “La battaglia d’amore” 1875-1876
Rispetto all’ “Olympia” di Manet i due quadri omonimi di Cézanne pongono la donna più in lontananza e non in primo piano, anche se aggiungono il voyeurismo del personaggio maschile.