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27 Gennaio 2019Gilbert Keith Chesterton
27 Gennaio 2019Gli affreschi della Cappella degli Scrovegni di Padova, realizzati da Giotto di Bondone, presentano una palette di colori ricca e vibrante, caratteristica distintiva del lavoro di Giotto e della pittura italiana del periodo. Giotto è noto per il suo uso innovativo del colore, contribuendo a segnare una transizione dalla rigida estetica medievale alla vivacità della rinascita artistica.
Nella Cappella Scrovegni, Giotto ha utilizzato una varietà di tonalità e sfumature per creare profondità e realismo nelle sue rappresentazioni. Ha sfruttato il potenziale espressivo del colore per enfatizzare le emozioni dei personaggi e rendere le scene più coinvolgenti per gli osservatori.
I blu, i rossi, i verdi e gli ocra sono ampiamente presenti nei suoi affreschi. Giotto ha anche fatto un uso abile delle sfumature per modellare forme tridimensionali e creare l’illusione di profondità spaziale. L’uso di colori vivaci e luminosi contribuisce a rendere le scene più realistiche e ad attirare l’attenzione degli spettatori.
È importante notare che nel corso del tempo, a causa di vari restauri e del normale deperimento, i colori degli affreschi possono essere cambiati o attenuati. Tuttavia, i restauri mirati hanno cercato di preservare e ripristinare l’aspetto originale dei colori di Giotto nella Cappella degli Scrovegni.
Rosso dalmatico – cardinalizio della carità di Dio che scende dal trono di Dio e riveste Maria nell’annunciazione, letizia nel tempo, il centuplo quaggiù (Maddalena nella resurrezione)
Rosso vermiglio (tratto dai vermi schiacciati) che diviso in 4 lingue brucia nell’inferno scendendo dal trono di Cristo giudice
Bianco della fede (il ciborio)
Verde della speranza
Azzurro dell’umanità abbracciata dal Padre misericordioso, mistero buono che avvolge tutte le cose
Oro e simbolo del Divino (prezioso e lucente), felicita al cospetto del padre (nell’ascensione)
Giallo terra simbolo del tradimento disperato di Giuda, Giallo oro: giallo del tradimento pentito di Pietro
Nero melanconia, tenebra