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27 Gennaio 2019Charles Darwin e la Rivoluzione dell’Evoluzionismo
27 Gennaio 2019Relazione su: “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” di Roy Lewis
“Il più grande uomo-scimmia del Pleistocene”, è uno dei più grandi classici della fantascienza a ritroso. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1960 e le case editrici lo esposero in seguito al grande pubblico con altri titoli. Esso racconta a grandi linee la storia dell’evoluzione socio-scientifica del genere umano, propugnata da Edwards, il protagonista del racconto, che guarda sempre al futuro. Alla sua figura è contrapposta quella di Zio Vania, che teme le ripercussioni della natura su questi tentativi di sviluppo e progresso.
Per ciò che concerne la struttura, il testo è divisibile in due parti: nei primi capitoli Ernest, il narratore, narra le vicende passate rispetto all’attualità, mentre nei capitoli successivi, racconta gli avvenimenti quotidiani.
Nella prima parte, vengono descritti i progressi ottenuti dal primo clan, nel corso del tempo. Il primo segno significativo di sviluppo si ebbe con la conquista del fuoco. Il capo- orda, dopo aver scalato il Ruwenzori, riuscì a portare ai componenti del gruppo familiare, una sostanza scintillante che di lì a poco si sarebbe resa molto utile. Infatti essa aiutò i protagonisti a combattere ad armi pari i feroci predatori, sottraendo ad essi bimbi ed adulti. Inoltre aiutò il gruppo a procacciarsi il cibo, che migliorò le condizioni di vita generali, pessime dopo la discesa dagli alberi. In breve tempo scoprirono altri utilizzi della prima fonte di energia, che poteva indurire la punte delle lance, inefficaci fino a quel momento. Oltre all’utilizzo del fuoco, i componenti della primitiva famiglia, fecero i primi studi su botanica, zoologia ed evoluzionismo. Però c’era qualcuno che riteneva il progresso negativo, Zio Vania che, appena era al corrente di qualche innovazione compiuta dai progressisti, si recava alla loro caverna e teneva loro, prolisse discussioni centrate sui problemi legati allo sviluppo.
L’invenzione delle pitture rupestri venne effettuata da William, durante uno dei dibattiti dell’oppositore del progresso. Insieme a questa si arrivò ad un’altra importante invenzione: l’addomesticamento degli animali, che però si rivelò fallimentare. Nonostante questi insuccessi, Edwards incitava tutti a continuare a cercare il progresso, a spingersi verso nuovi orizzonti.
Poco tempo dopo, arrivò a far loro visita Zio Ian, il quale comunicò al gruppo, l’evoluzione del genere umano, sparso nei vari continenti da lui visitati. Non potè però raccontare all’orda, il progresso delle popolazioni nordamericane, ancora sconosciute, perché la sua vita ebbe termine, mentre cercava di collaudare il cavallo, il mezzo che lo avrebbe portato in quei luoghi.
Seguitò a questo doloroso avvenimento, un fatto che avrebbe sconvolto la vita dei giovani: l’esogamia. Infatti Edwards, capì che lo sviluppo non poteva avvenire se il sangue non veniva mischiato: perciò un giorno portò Wilbur, Ernest, Oswald e Alexander oltre il Kilimangiaro, intimandogli di trovarsi una moglie. Allora gli adolescenti, abbandonati al loro destino si sparsero e dopo aver trovato la coniuge si ritrovarono nel luogo prestabilito. Da lì partirono verso casa. Quando arrivarono nelle vicinanze della caverna, scoprirono un fatto che al momento li lasciò perplessi, ma alla lunga li avrebbe ripagati: la cottura dei cibi.
Intanto venivano effettuate anche delle scoperte lontane dalla sfera materiale, poiché scoprirono l’introspezione e la gelosia. Di lì a breve, dopo il rapimento delle zitelle e delle vedove da parte di un altro gruppo di paleolitici, il capo- orda, fece una importante scoperta pagata a caro prezzo: l’accensione del fuoco che procurò un incendio di spaventosa portata. Al ritorno, tutta la famiglia era in contrasto con il primo piromane, che perse un po’ della sua autorità nei confronti di tutti.
Il fuoco distrusse ogni forma di vegetazione e di fauna, perciò i protagonisti dovettero traslocare. Nel luogo dove andarono a stabilirsi, vi era già un’ altro insediamento umano, quindi dovettero barattare il territorio, con delle scoperte scientifiche. Da questo punto, Ernest ed Oswald, cominciarono a non vedere di buon occhio, la divulgazione delle scoperte da parte di Edwards. Allora essi uccisero il “più grande uomo-scimmia del Pleistocene”, dopo aver appreso la sua intenzione di fare partecipi altre persone dell’arco, sua ultima invenzione.
A mio parere questo testo, è di grande efficacia narrativa e risulta ben strutturato. Oltre a lodare l’abilità dello scrittore nel creare un seguito cronologico, voglio mettere in evidenza, il registro utilizzato, semplice e molto conciso nell’ argomentare circa gli avvenimenti.
Nonostante alcune imprecisioni tecniche, il testo pare molto buono, non è “esilarante” come lo definiscono i suoi estimatori, ma comunque abbonda di significati. Aiuta a comprendere quali ostacoli il progredire e l’evolversi abbiano incontrato e quante incomprensioni si sono riscontrate contro il progresso. Io penso, concludendo, che il componimento di Lewis, possa rivelarsi utile ai conservatori che vedrebbero in discussione la loro fede incrollabile nel conformismo.
Riassunto di 300 parole su : “Il più grande uomo-scimmia del Pleistocene”
Il testo è narrato in prima persona da un componente dell’orda Ernest, figlio del protagonista del racconto, Edwards, progressista che cerca sempre di migliorare le condizioni di vita di tutti. Egli è il fratello di Vania, presumibilmente un Homo-Erectus, legato alle tradizioni e al passato. La famiglia paleolitica, nel corso del libro compie molte importanti scoperte e invenzioni, sollecitate sempre dall’entusiasmo del capo-orda. Infatti grazie alla sua spinta, si viene a conoscenza del fuoco, e delle sue applicazioni: la cottura dei cibi e l’indurimento delle lance. In questo gruppo di primitivi, nascono anche le prime pitture rupestri e i primi tentativi di addomesticare gli animali. Per rendere lo sviluppo completo, nasce anche l’esogamia, che in un primo tempo viene discussa, ma alla lunga verrà apprezzata. Intanto nasce anche il primo incendio della storia, nato da un esperimento di accensione del fuoco. Dopo che le fiamme divorano la foresta, i nostri protagonisti, devono migrare per cercare una nuova dimora. Nel luogo dove si stabiliscono, devono convivere con un gruppo di uomini scimmia, ma è lì che nasce la tecnologia primitiva più avanzata: l’arco. Questo strumento sarà per il protagonista, Edwards, la causa della morte. Infatti Oswald e il narratore, due personaggi di una certa influenza nel nucleo familiare, decidono di uccidere il primo scienziato della storia, che voleva diffondere l’arma che avrebbe reso l’orda invincibile.
Riassunto di 50 parole
Il racconto di Lewis, ha come protagonista, il primo scienziato dell’umanità, Edwards, il capo-orda, padre del narratore, che col suo spirito di progresso incide positivamente sulla storia dell’umanità. Egli muore assassinato dai suoi figli, dopo che apprendono le sue intenzioni di divulgare l’invenzione dell’arco, il narratore, racconta episodi ed avvenimenti quotidiani.
Roberto Ponciroli