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15 Maggio 2011
Giorgio Gaber in una sua canzone diceva: ” Il desiderio […] è il primo impulso per conoscere e capire / è la radice di una pianta delicata / che se sai coltivare / ti tiene in vita”.
Sappiamo che nell’indagine CENSIS pubblicata nel dicembre 2011 sulla situazione sociale del paese, emergeva una mancanza di desiderio che sta alla base della mancanza di motivazione e di spinte al miglioramento che si segnala nella nostra società (e non solo tra i giovani). Di fronte a questi atteggiamenti, sintomo di una depressione che trascina tutto, dobbiamo riconoscere che ciò che manca è un adulto che sappia indicare prospettiva di vita.
Se noi siamo i primi a deprimerci, che senso ha dire “i ragazzi di oggi non si impegnano e non studiano più come una volta”, oppure “è una generazione fiacca e asfittica, che si accontenta di cose superficiali ed esteriori”?
Vale la pena invece che noi li educhiamo al desiderio, cioè li educhiamo a volare alto, a non tenere compresse le proprie aspirazioni più profonde.
Attenzione: educare al desiderio non vuol dire educare all’onnipotenza. Non dobbiamo far credere ai nostri ragazzi che sono immortali o semi-dei. Dobbiamo educarli, però, a volere approfondire quello che fanno.
Riporto qui sotto il testo integrale della canzone che ho citato all’inizio: “Il desiderio” di Giorgio Gaber, il mio cantante preferito
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