Perché la scuola italiana è chiusa in se stessa e autoreferenziale? La causa di questo potrebbe essere individuata nei seguenti fattori di stallo: la politica, il sindacato, la burocrazia ministeriale e la mancanza di stima dei docenti.
Potrebbe essere utile, in vista di un miglioramento, non in vista di una lamentela sterile e fine a se stessa, elencare alcuni problemi che impediscono nella scuola italiana una trasformazione in senso positivo.
Sicuramente la politica ha le sue responsabilità, per la ristrettezza di vedute, che subordina le esigenze della cultura e della riforma della scuola, alle ragioni dell’economia. Insomma, occorre che ci siano dei politici esperti della scuola, che guardino un po’ in avanti, investendo nella innovazione e nel rinnovamento.
Poi, il sindacato spesso si limita ad un rivendicazionismo fine a se stesso, che in realtà non aiuta la professione. Paradossalmente, spesso, proprio alcuni di quelli che dicono di difendere i precari, spesso creano i presupposti per contrastare la valutazione dei docenti, necessaria per lo sviluppo della professione e la selezione dei più meritevoli.
La burocrazia ministeriale tende ad affossare e rendere inutili l’autonomia e la responsabilità delle scuole, favorisce lo status quo e la credenza (sbagliata) che il potere sia ancora nelle mani degli uffici ministeriali, e che le circolari siano il vangelo.
La mancanza di stima e di considerazione del lavoro docente da parte non solo dell’opinione pubblica, ma, paradossalmente, da parte dei docenti stessi, che giocano al ribasso, che si accontentano di una difesa sindacale generica, che non si danno un codice deontologico e professionale.
Quindi, a mio parere, la causa dei mali della scuola non è, come pensa la maggior parte dei miei colleghi, negli alunni e nei genitori.
Non è vero che gli alunni sono di una generazione ingestibile, anzi, essi mostrano, magari in modo diverso da quello che vorremmo, un desiderio di maestri e di adulti che li guidino.
I genitori, infine, non sono la controparte, ma sono (o dovrebbero essere) degli alleati sulla strada della crescita educativa del figlio (almeno come tensione, essendoci purtroppo, sempre di più delle famiglie in difficoltà su vari fronti).
Terminata la pars destruens, incomincia la pars costruens, cioè la sfida quotidiana del cambiamento, che è faticosa da affrontare, ma affascinante
mi sono lasciato influenzare da un altro male inguaribile della scuola italiana (e non solo): quello di addossare le colpe sempre sugli altri, e di non partire da se stessi.
2 Comments
Enrico, ho letto, infatti, il tuo articolo qui sotto:
http://atuttascuoladuepuntozero.blogspot.com/2011/04/la-certificazione-delle-competenze.html
Cosa vuoi,
mi sono lasciato influenzare da un altro male inguaribile della scuola italiana (e non solo): quello di addossare le colpe sempre sugli altri, e di non partire da se stessi.
Perchè dare sempre la colpa agli altri: il problema è focalizzato su "la certificazione delle competenze, indicazioni operative".