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27 Gennaio 2019Tommaso Moro (Thomas More, 1478-1535), giurista, scrittore e statista inglese, è una delle figure più emblematiche del Rinascimento europeo.
Santo per la Chiesa cattolica e autore dell’iconica opera Utopia, Moro rappresenta il modello del pensatore umanista che cerca di coniugare ideali etici e politici con una profonda fede religiosa. La sua vita fu segnata da scelte morali e politiche che lo portarono al martirio sotto il regno di Enrico VIII.
La vita e il contesto storico
Tommaso Moro nacque a Londra nel 1478, in una famiglia borghese. Studiò legge all’Università di Oxford, dove venne influenzato dagli ideali umanistici e dalla riscoperta degli autori classici. Ebbe una stretta amicizia con Erasmo da Rotterdam, con cui condivise l’interesse per una riforma etica e culturale della società.
Moro divenne un politico di spicco nella corte di Enrico VIII, ricoprendo ruoli di grande responsabilità, fino a essere nominato Lord Cancelliere nel 1529. Tuttavia, la sua opposizione al divorzio di Enrico VIII da Caterina d’Aragona e al conseguente Atto di Supremazia (1534), con cui il re si proclamava capo della Chiesa d’Inghilterra, lo portò alla condanna a morte. Fu decapitato nel 1535 e canonizzato nel 1935 come martire della fede cattolica.
Il pensiero filosofico e politico
Il contributo più celebre di Moro alla storia del pensiero è Utopia (1516), un’opera in cui descrive una società ideale come specchio critico della realtà del suo tempo. Quest’opera, scritta in latino, si inserisce nel filone delle utopie rinascimentali, inaugurando un genere che avrebbe influenzato profondamente la letteratura e il pensiero politico.
Utopia: struttura e contenuti
Utopia è suddivisa in due libri:
- Primo libro: Presenta una critica della società europea del XVI secolo, caratterizzata da disuguaglianze, ingiustizie e corruzione. Moro condanna l’avidità dei potenti, la concentrazione della ricchezza e le guerre inutili.
- Secondo libro: Descrive l’isola di Utopia, una società immaginaria organizzata secondo principi di razionalità, uguaglianza e armonia. Qui non esiste la proprietà privata, i beni sono condivisi e tutti lavorano per il bene comune. L’educazione e la cultura sono accessibili a tutti, e le istituzioni politiche sono guidate da saggi eletti democraticamente.
L’opera non è solo una descrizione di un mondo ideale, ma anche una provocazione intellettuale. Moro invita il lettore a riflettere sulle contraddizioni della propria società e sui limiti delle soluzioni utopiche, lasciando spazio a diverse interpretazioni.
Caratteristiche della società utopica
- Assenza di proprietà privata: La proprietà privata è vista come la causa principale di conflitti e disuguaglianze. La condivisione dei beni garantisce una distribuzione equa delle risorse.
- Lavoro come dovere comune: Tutti i cittadini lavorano, ma solo per il tempo necessario a soddisfare i bisogni collettivi, lasciando ampio spazio alla cultura e al tempo libero.
- Tolleranza religiosa: Nonostante alcune eccezioni, nella società utopica viene promossa una convivenza tra diverse religioni, in linea con l’umanesimo rinascimentale.
- Governanti saggi e democratici: I leader sono scelti per la loro virtù e competenza, e il governo è orientato al bene comune, evitando la corruzione.
Il rapporto tra fede e politica
Moro fu un uomo di profonda fede cattolica, ma anche un umanista convinto. Egli cercò di conciliare la spiritualità cristiana con le esigenze pratiche della politica. La sua vita e la sua opera dimostrano un costante impegno per la giustizia e la dignità umana, spesso in contrasto con il pragmatismo e il cinismo della politica del suo tempo.
La sua opposizione all’Atto di Supremazia riflette il suo rifiuto di subordinare la religione al potere temporale. Moro scelse di restare fedele alla propria coscienza e alla Chiesa, pur consapevole delle conseguenze fatali della sua decisione.
Eredità e attualità
Tommaso Moro è ricordato come un modello di integrità morale e intellettuale. La sua Utopia rimane una pietra miliare della filosofia politica, stimolando riflessioni sulle possibilità e i limiti delle società ideali.
La figura di Moro continua a ispirare, soprattutto in un’epoca come la nostra, in cui emergono con urgenza questioni legate alla giustizia sociale, all’etica politica e alla convivenza tra fedi e culture diverse.
Conclusione
Tommaso Moro è un simbolo del pensiero rinascimentale e cristiano, capace di unire gli ideali umanistici con una fede salda. La sua vita, caratterizzata da coraggio e coerenza, e la sua opera, intrisa di profondità etica e politica, fanno di lui una figura immortale nella storia del pensiero occidentale.
Materiale su Tommaso Moro su atuttascuola
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Confronto tra le utopie di Tommaso Moro e Tommaso Campanella di atuttascuola©
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Tommaso Moro: l’uomo e il pensatore di atuttascuola©
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Relazione libro: “L’Utopia” di Tommaso Moro di atuttascuola©
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Le Utopie e il Pensiero Politico, da Tommaso Moro a Hobbes di atuttascuola©
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Le tre utopie di Tommaso Moro (“Utopia”), Tommaso Campanella (“La città del Sole”) e Bacone (“La nuova Atlantide”) di atuttascuola©
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Utopia di Tommaso Moro di Teresa Vecchio
Materiale su Tommaso Moro su altri siti
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Il pensiero di TOMMASO MORO di Diego Fusaro
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Utopia, realismo, progresso di Fabio Utili
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Schemi sulle teorie dello Stato (Machiavelli, Bodin, Campanella e altri) di Fabio Utili
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