Liquidi
27 Gennaio 2019Ingiustizia è fatta
27 Gennaio 2019CALDE E COMODE?
Dovrebbero essere più calde, più leggere e più veloci da asciugare di un maglione di lana. Non tutte mantengono le promesse: il nostro test vi dice quali sono le migliori.
La lana ha origini antiche, il tessuto pile molto recenti. Solo negli anni ’80 la fabbrica di tessuti americana Malden Mills ha inventato una fibra sintetica completamente nuova, chiamata pile, il cui marchio depositato è Pol’artec. Il pile è una fibra interessante, perché tiene caldo come la lana, rispetto alla quale presenta diversi vantaggi. Al contrario della lana, non è pesante e, se bagnata, non ha bisogno di molto tempo per asciugarsi. Inoltre, non necessita di particolari precauzioni per il lavaggio e non deve essere stirata. All’inizio il pile era utilizzato soprattutto per l’abbigliamento sportivo, ma gli aspetti positivi di questa fibra l’hanno resa molto popolare e ora le giacche o le bluse in pile hanno trovato un loro mercato anche tra coloro che non amano arrampicarsi sulle montagne o non sono particolarmente votati agli sport invernali. L’abbigliamento in pile è uno dei più grandi successi di vendita degli ultimi anni.
CHE COSA SIGNIFICA “PILE”?
I l successo di Pol’artec è stato tale, che in breve tempo altre fibre simili, prodotte da altre aziende, sono comparse sul mercato. La composizione precisa delle fibre che genericamente vanno sotto il nome di pile rimane spesso un segreto dell’azienda. La fibra di partenza è il poliestere, che può essere lavorato in modi diversi. In alcuni casi vengono aggiunte altre fibre sintetiche, come poliammide, acrilico, elastane. Il pile è il risultato di una lavorazione a maglia particolare, che è in grado di rendere il tessuto soffice e voluminoso. Una fibra lavorata in questo modo contiene molta aria ed è quindi in grado di essere un buon isolante termico: più il tessuto si presenta voluminoso e spesso, più terrà caldo. C’è però un limite: questa fibra non può nulla o quasi contro pioggia e vento. Per questo motivo alcuni capi vengono sottoposti ad ulteriori lavorazioni per renderli impermeabili e resistenti all’aria.
PER LO SPORT, MA NON SOLO
La maggior parte delle giacche del nostro test sono vendute nei negozi specializzati in abbigliamento sportivo; abbiamo indicato quelle che trovate nei grandi magazzini o nei negozi di abbigliamento. Come si vede in tabella, molte marche usano il Pol’artec, il nome di marca della fibra originale, in particolare quello classificato “200”. Il numero indica il grado di isolamento termico del tessuto, in parole povere quanto tiene caldo. Il Pol’artec 200 è la fibra di pile standard, con cui di solito si producono capi di abbigliamento da utilizzare tutto l’anno per attività all’aria aperta. Con il Pol’artec 100 si fanno indumenti intimi o molto leggeri. Il Pol’artec 300 serve per realizzare capi adatti a temperature molto basse.
ISTRUZIONI DI LAVAGGIO: NON SEMPRE CHIARE E SEMPLICI
Il tessuto pile si può lavare a 30 o 40°C. Si asciuga in fretta e non deve essere stirato. Il tessuto non va candeggiato e alcune marche consigliano di non usare ammorbidenti, perché sfibrerebbero il tessuto. A questo proposito c’è però una contraddizione con quanto emerso dal test: il tessuto pile di Berghaus esce dalla lavatrice molto ruvido, ma torna quello di prima se lo laviamo con un prodotto ammorbidente. Eppure l’etichetta lo vieta. In alcuni capi tra quelli acquistati dai nostri colleghi stranieri che hanno partecipato al test (non offerti sul mercato italiano) abbiamo riscontrato la presenza di più etichette sullo stesso capo, che davano indicazioni diverse e in contraddizione tra loro. Le etichette dei capi italiani sono migliori: il nostro è uno dei pochi paesi dove l’etichetta di manutenzione è obbligatoria.
Tutti i prodotti del test sono in Pol’artec 200 o hanno una composizione paragonabile; non sono trattati per essere resi impermeabili o resistenti al vento.
- Il peso indicato in tabella dimostra che il tessuto di queste giacche è molto leggero, soprattutto in rapporto allo spessore. Di solito le giacche in pile concepite per lo sport hanno un tessuto più sottile.
- Quasi tutti i modelli del test hanno una cerniera centrale che si apre completamente dall’alto verso il basso. Colmar ha una cerniera che parte dal collo e si ferma all’altezza del petto. La maggior parte delle giacche ha inserito all’interno del bordo in basso un cordone elastico regolabile. A volte lo stesso sistema è previsto per le maniche. In questo modo si possono regolare le aperture dalle quali passa l’aria fredda.
- Il taglio e la confezione dei modelli del test è stato giudicato da un gruppo di persone esperte, che hanno soprattutto esaminato se i bordi e le cerniere causano ondulazioni al tessuto. Nel nostro test solo il modello Patagonia si è meritato un giudizio pessimo dai nostri esperti. Il rischio di onde e pieghe aumenta se il modello ha una realizzazione sofisticata (ad esempio con inserti di tessuto di colori diversi).
TENGONO CALDO
Nella maggioranza dei casi le giacche tengono caldo, ma non mancano modelli bocciati dalle nostre prove. Timberland Zip-Front batte tutti.
- Si potrebbe pensare che i pile, non essendo impermeabili, facciano traspirare l’umidità corporea attraverso il tessuto. Le nostre prove mostrano che questo non avviene, tranne che con le giacche del test realizzate con il tessuto più sottile. Insomma: più i pile sono pesanti, minore sarà la traspirazione del sudore.
- Dopo un acquazzone, i pile si asciugano in fretta? Abbiamo simulato la pioggia e dopo due ore abbiamo misurato la quantità di acqua evaporata dal tessuto. Sei modelli si sono asciugati completamente nel giro di due ore. Anche dopo il lavaggio l’asciugatura è più veloce di quella di un maglione di lana.
- Lo abbiamo già visto: il pile non è un tessuto impermeabile, a meno che non sia stato trattato appositamente. Le giacche del test non hanno subito questo trattamento: i risultati in tabella lo confermano.
- La prova di resistenza al vento cui abbiamo sottoposto le giacche del test ha dato risultati sconfortanti, anche se confermano quanto atteso. Abbiamo misurato il volume di aria che passa attraverso il tessuto: tre modelli oppongono maggiore resistenza degli altri e raggiungono la sufficienza. Attenzione: un capo in pile di maggiore spessore, non protegge di più dal vento. La resistenza al vento dipende da come è stato realizzato il tessuto di pile, e non dal suo spessore.
NON SI RESTRINGONO
In primo luogo, seguite sempre le indicazione di manutenzione in etichetta.
- Dopo cinque lavaggi abbiamo esaminato il capo per capire se si era ristretto di qualche taglia. State tranquilli: non correte alcun rischio di perdere una taglia in lavatrice.
- Un gruppo di esperti ha osservato le giacche dopo i cinque lavaggi, confrontandole con modelli nuovi. Il colore non è cambiato in nessun modello del test. Purtroppo però dopo i lavaggi il tessuto di tutte le giacche perde l’aspetto vellutato e in alcuni casi diventa increspato. Il caso più eclatante è Patagonia.
- Pallini di lana: con l’uso, è spesso un tormento dei maglioni e dei cappotti. E i pile? Dopo cinque lavaggi sulle giacche in pile compaiono piccole palline di fibra? Le abbiamo trovate sulla giacca Lafuma, anche se la quantità maggiore è comparsa sulle giacche Jack Wolfskin e soprattutto Berghaus.
- Il tessuto delle giacche del test si usura facilmente? Per ben cinque modelli la risposta è sì. Queste giacche non sono adatte, per esempio, se intendete camminare per molte ore con uno zaino pesante sulle spalle: il tessuto non è resistente.
LA MIGLIORE? NON E’ LA PIU’ CARA
Abbiamo rilevato i prezzi in negozi di articoli sportivi, specializzati in un determinato settore e non, grandi magazzini e negozi di abbigliamento. I prezzi cambiano molto. Si va da un minimo di 45,50 euro per la giacca di Decathlon a un massimo di 159 euro per Patagonia. Quest’ultima è una delle giacche più care del test e occupa in tabella il penultimo posto nella classifica per qualità . Al contrario, la giacca migliore (Aigle Solok) non è la più cara.
MIGLIOR ACQUISTO
Le giacche e bluse del test sono complessivamente di buona qualità . Anche se con alcune eccezioni, che i nostri test hanno evidenziato, tengono caldo e sono comode da indossare. Si asciugano in fretta, molto prima di un maglione di lana: i migliori in due ore. Se non le sottoponete a sfregamenti pesanti, come quelli di uno zaino sulle spalle, vi dureranno per lungo tempo. Risulta confermato che il pile non tiene acqua e vento. Non mancano in alcuni casi piccoli problemi di natura estetica; la comparsa di pallini sul tessuto o di increspature dopo il lavaggio. Il Migliore del test e anche Miglior Acquisto è Aigle Solok (89 euro), che unisce alla qualità più alta del test un buon rapporto tra qualità e prezzo. Se volete spendere meno e vi accontentate di una qualità comunque più che accettabile, vi segnaliamo una Scelta Conveniente: Lafuma Tim Jacket (74 euro).