Strumenti di autovalutazione
27 Gennaio 2019Nomi dei composti inorganici
27 Gennaio 2019Delta del PO
Dopo l’avvenuta bonifica dei territorio deltizio conseguente al Taglio di Porto Viro (5 maggio 1600 – 16 settembre 1604), i proprietari e nobili veneziani provvidero ad acquisire le proprietà che risultavano essere costituite da paludi e acquitrini. L’insediamento sociale su queste proprietà inizialmente era praticato ai lati dei fiumi dove stavano le terre più elevate.
La Serenissima per garantire i possidenti che acquistavano i terreni più bassi, cioè quelli più esposti allo scolo delle acque nere delle zone superiori, provvide loro emettendo e facendo, sottoscrivere agli interessati delle norme e convenzioni che tutelavano le diverse realtà agricole.
Con l’estendersi del territorio, sempre più verso il mare, le proprietà agricole diedero inizio ad un recupero dei vasti terreni costituiti da valli salse da pesca, paludi da canna e da acquitrini depressi. Le trasformazioni e la bonifica di superfici agricole di dimensioni relativamente consistenti ebbero inizio verso la metà del XVIII secolo, quando la bassa redditività delle valli da pesca e da canna consigliarono la trasformazione in risaie o in, altri tipi di coltivazioni cerealicole. Quest’opera di bonifica fu molto lenta nel progredire; la particolarità morfologica del territorio esponeva questi investimenti a gravi rischi a causa delle piene del Po e delle mareggiate: eventi naturali che periodicamente colpivano il territorio e che potevano vanificare anni di lavoro. Verso la fine dei ‘700 gli interventi di bonifica sostenuti dai diversi proprietari, avevano consolidato la coltivazione dei cereali nella parte alta del Delta e lungo le sponde dei diversi rami del Po, intervallate da valli zappatine che consentivano, per la loro particolare conformità , il pascolo e anche la semina. Complessivamente in questo periodo la superficie del Delta bonificata e trasformata, atta alla coltivazione agricola, risultava essere di circa un decimo del totale, corrispondente a 1.200- 1.300 ettari; i nove decimi dei territorio erano costituiti da valli salse, valli di alghe, giunchi e canna.
Nel XVII e XVIII secolo Venezia aveva profuso, complessivamente consistenti elargizioni economiche per mantenere e bonificare le aree del Delta del Po. Con l’inizio deL secolo XIX a Venezia si sostituì l’amministrazione francese prima e austriaca poi. I nuovi amministratori emanarono dei regolamenti più incisivi favoriti anche dall’applicazione delle macchine a vapore che nell’arco di alcuni decenni riuscirono ad apportare una modifica radicale nella realtà polesana. Il 20 maggio 1806 un decreto reale francese stabiliva l’organizzazione amministrativa dei consorzi stessi. Tale decreto stabilì che venisse riconosciuto un consorzio per ogni condotto autonomo di scolo, con tutta una struttura amministrativa di supporto al suo funzionamento. Altro decreto che regolamentava la bonifica e lo scolo delle acque venne edito il 20 maggio 1810. Agli effetti pratici risultò molto importante perché obbligava i proprietari privati ad intervenire nella bonifica dei territori di loro proprietà entro un determinato periodo. Un altro intervento legislativo fondamentale fu una circolare dell’austriaca Imperiale Reggia Delegazione Provinciale del Polesine con cui si consentì:” … per il più felice sviluppo dell’agricoltura l’uso di macchine artificiali onde levar l’acqua dai terreni”. Tale norma risulta fondamèntale.ih quanto offriva l’opportunità dell’intervento meccanico nel prosciugamento dei terreni paludosi. Il 25 giugno 1882 venne promulgata la prima legge sulle bonificazioni di terreni paludosi da parte dello Stato Italiano, da poco unito. L’istituzione nel 1556 del “Magistrato dei beni inculti” favorisce la nascita dei primi consorzi di bonifica. Nel XVII secolo nel Delta ci fu tutto un fiorire di consorzi fra proprietari che costruirono argini di difesa, canali di prosciugamento, manufatti di scarico delle acque nei fiumi con lo scopo di rendere le terre abitate, coltivate e produttive. Nel XVIII secolo – l’8 gennaio 1745 – nacque il Consorzio idraulico dell’Isola di Ariano, il più antico dei comprensori facente parte dell’attuale Delta Po – Adige. Per tutto il 1800 continuò l’opera di prosciugamento con la facilitazione nell’azione dei bonificatori portata dalle pompe e azionate a vapore – 1850 circa. E’ nei primi decenni dei XX secolo che l’opera di bonifica diventa imponente in tutto il territorio consorziale. Verso il 1950 l’area deltizia si poteva ritenere pressoché tutto modificata e idraulicamente ben arrestata. Negli anni 50 – 60 però il gravissimo fenomeno del bradisismo del terreni provocò l’abbassamento del terreno di 2 – 3 metri la grande alluvione del 1951, ma anche le 14 alluvioni del Polesine, sono esiti disastrosi di concause, tra cui non secondaria la subsidenza. Quando il territorio sembrava liberato dalle paludi e dagli acquitrini doveva riprendere l’attività del-la bonifica con l’aggravamento della compromissione o la distruzione delle strutture esistenti che dovevano essere ristrutturate o ricostruite con ulteriore sforzo finanziario pubblico e privato. Un’opera questa che impegna ancora di Bonifica ad essere “guardiani idraulici” del territorio ma non solo. Un nuovo ruolo della bonifica nel Delta, più impegnativo ma anche più stimolante perché il Consorzio di Bonifica diventa sempre più attore principale della sistemazione e delle trasformazioni di uno dei territori più singolari dell’Italia. La legislazione, sia regionale che statale individua nei consorzi gli enti che per la loro continua presenza sul territorio, la conoscenza dettagliata delle situazioni fisiche e idrografiche,e delle fonti di inquinamento possono essere in grado di dare concrete risposte alla difesa del territorio stesso e alla tutela dell’ambiente. E’ del Consorzio di Bonifica “1a visione organica del territorio […] in cui difesa dei suolo e tutela dell’ambiente rappresentino due facce della stessa medaglia, che ha come obbiettivo non solo la salvaguardia delle risorse ma anche lo sviluppo economico, sociale e culturale delle popolazioni deltizie”.