“Vegliate e pregate” – di Don Savino
23 Aprile 2016Irpinia, mon amour di Federico Di Cicilia – di Lucio Garofalo
24 Aprile 2016Ma come, non viviamo già? Certo, un po’ affannati o forse preoccupati; a volte insoddisfatti e a volte adirati; un po’ contenti e un po’ tristi. Ci sono momenti di euforia e tempi lunghi di malinconia. Insomma ammettiamolo: ci manca qualcosa, ci manca Cristo. Ma non come nostalgia di un sentimento religioso legato a momenti lieti, ma ci manca quella pienezza di vita che, magari, solo per un attimo abbiamo provato nella vita. E’ stato un momento, un periodo, un’epoca della nostra esistenza: ma non si è mai più cancellata! “I DONI E LA CHIAMATA DI DIO SONO IRREVOCABILI” , diceva San Paolo. Ed ora forse riemerge come il sole che timidamente riaffiora dall’orizzonte buio della confusione, ma è l’aurora e poi l’alba, un’alba nuova che fa chiarezza su tutta la realtà: DARE LA VITA PER L’ALTRO; ACCOGLIERE L’ALTRO. Ecco ciò che ci manca; ecco ciò che veramente desideriamo, ciò di cui abbiamo bisogno; ecco Cristo che viene per me, per te, per donarsi e per accoglierci proprio tutti, uno per uno.
Articolo di don Savino pubblicato nel 2005 su “Uno sguardo in Dergano”
Si, nonostante tutto vogliamo vivere!
Nonostante il caro vita, i nostri soldati che muoiono in IRAQ, la paura degli attentati, l’incertezza del futuro….. noi ci siamo e vogliamo esserci.
“La gente che vive si incontra” ci siamo detti nel mese di ottobre e ci siamo incontrati in tanti nella Festa Patronale e continuiamo ad incontrarci in tante occasioni che la gente accoglie con simpatia perché ha voglia di vivere.
Ma come è minacciata tutti i giorni questa voglia, questo desiderio che è così più grande di noi che niente riesce ad appagarlo totalmente. Anzi spesso sembra che questo desiderio non ci sia più, sembra addirittura morto perché sotterrato sotto le macerie della delusione, dei fallimenti degli imprevisti che ci trovano semplicemente impotenti.
E se qualcosa succedesse che riaprisse l’orizzonte del nostro desiderio e ci facesse sentire veramente vivi?
Se accadesse qualcosa che ci facesse scoprire legati agli uomini, alla realtà, non più indifferenti, ma spalancata alla vita oltre i limiti che i pregiudizi di questo mondo ci impongono?
Se potessimo incontrare qualcuno che ci ricordi chi siamo veramente, che ci stimi così come siamo e ci faccia scoprire che il mondo, la storia ha proprio bisogno di te?
Se si potesse vivere insieme ad altri condividendo tutto, senza aver bisogno di essere diversi da ciò che siamo?
Se tutto ciò fosse possibile allora ci accorgeremmo di quanto grande sia il nostro desiderio, la nostra vita e il suo significato.
Il NATALE è l’annuncio che tutto ciò è realmente accaduto: DIO-GESU’ si fa incontro a ciascuno perché la gente possa vivere una vita degna di essere vissuta.
Articolo di don Savino pubblicato nel 2003 su “Uno sguardo in Dergano”