Sante Messe in suffragio di Don Savino
2 Aprile 2016La scuola secundum legem et scientiam Alla ricerca di una professionalità perduta…
4 Aprile 2016Mai come in questo momento è vero e sentito il giudizio che la chiesa ha dato all’inizio di questa celebrazione: “mentre…” Al giudizio umano la morte, questa morte è una sciagura misteriosa e senza rimedio. Un giudizio umano che ci fa dire: “e ora come faranno questi due ragazzi! Come sarà il futuro di chi rimane, ma soprattutto perché questa sciagura proprio a loro che così tanto avevano bisogno di una mamma?” Povero nostro giudizio umano come è insufficiente, come è inadeguato!
Non è stata questa comunque la prima cosa che mi ha detto il Paolo ma: “mai come ora ho capito che nella vita nulla ci è dovuto, ma tutto è un dono” . “Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” “Non sia turbato il vostro cuore.” “La parola di Dio rianima la nostra fiducia e ci rasserena.” Il giudizio che deriva dalla Fede non toglie il dolore; siamo in una valle di lacrime! Il giudizio che deriva dalla Fede non spiega tutto subito perché la nostra mente è troppo piccola per comprendere il mistero della vita e il significato della morte. Ma solo il giudizio della Fede rianima la nostra fiducia. Rianima la tua fiducia, caro Paolo perché il Signore è vicino ai suoi figli che lo invocano con Fede; perché hai già provato nella tua pur giovane età che la vita è una croce, ma che Dio dà la forza di portarla. Perché hai incontrato la Santa Madre Chiesa che con la Sua presenza accogliente e richiamante non ti farà sentire orfano assieme al tuo carissimo Mauro. Per tutti noi per la nostra comunità cristiana il richiamo più evidente e più urgente che ci viene dalla morte di Anna è che siamo destinati a vivere da oggi una più grande intensità, una più profonda paternità e maternità nell’attesa che Paolo e Mauro si ricongiungano con i loro genitori in Paradiso.
Omelia per il funerale della mamma di Paolo e Mauro Peretti, 13 agosto 1982