Programma annuale
27 Gennaio 2019Il 26 Settembre 2008, festeggiate
27 Gennaio 2019L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso
Kant
1. L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità , se la causa di esso non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidato da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! E’ questo il motto dell’illuminismo.
Rousseau
1. Prendi la direzione opposta all’abitudine e quasi sempre farai bene.
2. Ci stiamo avvicinando allo stato di crisi e al secolo delle rivoluzioni. Ritengo impossibile che le grandi monarchie durino ancora a lungo; tutte hanno brillato, e ogni stato che brilla si trova sulla via del declino
Voltaire
1. Una patria è un composto di più famiglie; e come di solito si sostiene la propria famiglia per amor proprio, quando non si abbia un interesse contrario, così per lo stesso amor proprio si sostiene la propria città o il proprio villaggio che si chiama patria. Più questa patria ingrandisce e meno la si ama, poiché l’amore suddiviso si indebolisce. E’ impossibile amare teneramente una famiglia troppo numerosa che si conosce appena.
2. La religione esiste da quando il primo ipocrita ha incontrato il primo imbecille
3. Dio è un commediante che recita per un pubblico troppo spaventato per ridere.
4. Chi sei? Da dove vieni? Che fai? Che diverrai? Sono domande che si devono porre a tutte le creature dell’universo, a cui però nessuna risponde.
5. La nostra miserabile specie è fatta in modo tale che quelli che camminano sulle vie battute gettano sempre pietre contro quelli che insegnano vie nuove.
Tallentyre
1. Detesto quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”.
Questa frase viene di solito attribuita a Voltaire, ma è stata scritta invece dalla sua biografa, Evelyn Beatrice Hall, che scriveva sotto lo pseudonimo S.G. Tallentyre, nella sua biografia “The Friends of Voltaire” (gli amici di Voltaire) (1906).