Anche i preti hanno un’anima – di don Luigi Caldera
16 Marzo 2016La vita di un prete è povertà che grida – una parrocchiana di Corsico
18 Marzo 2016Nasciamo, cresciamo, viviamo… perché? Tutto facciamo perché speriamo di raggiungere qualcosa, anzi tendiamo a realizzarci con tutte le nostre forze: questo è il programma della vita. Ma subito ci scontriamo con una contraddizione: prima o poi urtiamo contro lo scoglio del limite o del dolore fino ad arrivare al baratro insuperabile della morte. Eppure siamo fatti per la vita, per la felicità, per la pienezza dell’essere. E perché la realtà a volte sembra frenare o addirittura impedire questo percorso? Come è difficile, anzi impossibile sostenere la speranza degli uomini! Ma un AVVENIMENTO, un fatto nuovo cambia profondamente i termini del problema. Dio si è inserito personalmente in questa drammatica situazione dell’uomo, si è inserito attraverso CRISTO. E Cristo rivela che il destino dell’uomo, il significato dell’esistenza e quindi la realizzazione del singolo uomo consiste nel suo rapporto personale e soprannaturale con Dio. Con Cristo tutto è possibile! Questa è la speranza cristiana che solo può sostenere la speranza dell’uomo. Non sono più io, da solo, con le mie povere forze a “sperare di riuscire” ma è un Altro che mi chiama e mi assimila a sé: “io sono la via, la verità e la vita” , Cristo vince il mio limite, la mia precarietà, la paura, il timore dell’inutilità, la morte. La Quaresima e la Pasqua sono la riproposta di questo Avvenimento: Dio è tra noi, Cristo è l’uomo nuovo che fonda la certezza della speranza. L’invito e l’augurio è di poter incontrare Cristo per incontrare la SPERANZA.
Articolo di don Savino pubblicato nel 2004 su “Uno Sguardo in Dergano”