Il suo approccio ha rivoluzionato l’idea di insegnamento, spostando l’attenzione dai contenuti alle competenze e promuovendo una didattica pratica e individualizzata.
John Dewey, vissuto tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, ha incarnato il pragmatismo e lo spirito democratico americano, contribuendo profondamente al dibattito filosofico ed educativo del suo tempo. La sua vita attraversa un’epoca di grandi trasformazioni nella società americana, segnate dall’evoluzione della scienza e della tecnologia, nonché dalla diffusione del mito secondo cui la scienza potesse garantire la felicità.
Nel suo approccio pedagogico, Dewey sposta l’interesse dai contenuti, come quelli privilegiati dalla Riforma Gentile in Italia (1923), alle competenze. Questo cambiamento riflette la sua concezione pratica e operativa del sapere, in cui l’alunno diventa il vero protagonista del processo educativo. Con Dewey si afferma il principio del learning by doing (imparare facendo) e della didattica laboratoriale, dove l’apprendimento è un’esperienza attiva e partecipativa.
La sua visione introduce concetti innovativi, come l’individualizzazione dell’insegnamento e l’importanza della metodologia didattica. Dewey non parla di una singola scienza dell’educazione, ma di un insieme di scienze dell’educazione, sottolineando che il processo educativo nasce dall’interazione tra teoria e pratica.
Il ruolo del docente, secondo Dewey, non è più quello di semplice trasmettitore di conoscenze, ma di professionista che guida e monitora il percorso dell’allievo. L’insegnante deve creare un ambiente di apprendimento stimolante e assumere il ruolo di tutor, con competenze pedagogiche e organizzative. Utilizzando la metafora del giardiniere, Dewey descrive il docente come un investigatore che analizza le potenzialità degli studenti, adattando il proprio intervento alle loro peculiarità.
Anche la figura del dirigente scolastico cambia profondamente. Il direttore, secondo Dewey, deve essere non solo un progettista della formazione con competenze pedagogiche, ma anche un manager capace di promuovere l’innovazione e di coordinare l’organizzazione scolastica.
Per Dewey, le materie scolastiche essenziali sono la storia, la geografia e le scienze, integrando discipline pratiche che si contrappongono a quelle tradizionalmente esaltate dalla Riforma Gentile, come il latino e la filosofia. La sua visione educativa riflette una concezione moderna e democratica del sapere, che mette al centro l’esperienza e la crescita personale di ogni alunno.
Classroom with students engaged in a group project
(Alunni inpegnati in un lavoro di gruppo)