Vita di Cesare
27 Gennaio 2019A SCUOLA CON … RINNOVATA ENERGIA!
27 Gennaio 2019Noi spesso diamo per scontato il fenomeno dell’osservazione. In realtà l’osservazione è un fenomeno molto complesso.
Osservare mette in moto molto, e noi non ci accorgiamo che quando osserviamo ci mettiamo del nostro.
L’osservazione ci permette di conoscere meglio chi abbiamo di fronte.
Poi ci permette di comprendere meglio le nostre scelte formative, vedendole in azione, vedendo la corrispondenza fra le intenzioni che noi avevamo, e i fatti concreti.
Eppure siamo molto legati alle nostre intenzioni, più che ai fatti.
Chi osserva, quindi, lo fa anzitutto per sé, non per l’altro; questo gli permette di andare più in profondità .
Nella storia dell’umanità dobbiamo riconoscere che i maggiori osservatori sono i bambini e gli artisti.
“Bisogna che la previsione non annulli la visione” dice Braque, poiché il nostro pregiudizio condiziona moltissimo quello che vediamo (es. l’effetto Pigmalione).
L’altra categoria umana in cui è importante l’osservazione è quella degli scienziati.
La ragione è messa in moto da un’attrattiva, e questa attrattiva è generata dal fatto che la realtà c’è. Da questo nascono delle domande, e il desiderio di conoscere la realtà .
Questa è la prima spinta dell’uomo al conoscere.
L’osservazione ha un potere nutritivo, cioè ha il potere di rendere migliore chi è osservato.
“Un bambino osservato è un bambino migliorato” dice Blandino.
Un bambino che si sente guardato, qualora le sue manifestazioni siano eversive, se lo fa perché sente il bisogno di ricevere attenzioni, nel momento in cui è osservato, si sente meno portato a fare azioni trasgressive.
Ci sono due tipi di osservazione:
- Osservazione ricettiva, tipicamente femminile, che si predispone a ricevere il dato, l’informazione, l’accadimento, è un’osservazione che accoglie
- Osservazione sperimentale, parte da una ipotesi a va a verificarla, con una impronta maschile, determinata, assertiva.
I dati acquisiti con queste due modalità di osservazione sono differenti.
Nel primo caso (osservazione ricettiva) può darsi che io mi aspetti una cosa e me ne capiti un’altra. Questa modalità di osservazione mi permette di fare delle scoperte inattese.
Invece l’osservazione sperimentale mi permette di ottenere delle conferme, e quindi mi permette di proseguire secondo delle mappe concettuali, dei percorsi cognitivi, ma non mi permette di fare emergere nuove rivelazioni.