L’aquilone
9 Febbraio 2016Il dolore è il biglietto da visita dell’amore
10 Febbraio 2016Ciò che ci ha sempre più commossi nella vita è stata la scoperta della tenerezza della Sua misericordia che abbraccia il nostro niente.
La vita infatti è la documentazione di questa ostinata fedeltà di Dio che, appunto con infinita tenerezza continua a riprenderci per farci capire che ci stima, ci vuole bene e siamo importanti per Lui.
Così è stato per voi carissimi Claudia e Paolo. Chi di voi infatti può negare questa evidenza:
” Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi; non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi.”
Ha scelto te Claudia donandoti dei dolci affetti familiari che ti hanno reso subito buona, quella bontà che chi ha fatto gioire, in una letizia pacata, della tua appartenenza alla nostra piccola, ma dolce e preziosa amicizia.
Ma è soprattutto la bontà con cui sei sempre stata guardata innanzitutto dalla tua grande mamma, dai fratelli, dalla sorella e da tutti noi.
La bontà infatti non è un sentimento morale, ma è un giudizio su quello che c’è, che è accaduto: e ciò che è accaduto fra noi è una cosa buona per la nostra vita e niente al mondo la potrà cancellare; si, proprio niente perché la misericordia di Dio consiste nell’abbracciare il nostro niente.
Tant’è vero che proprio nel momento in cui siamo tentati di pensare di essere definiti da questo niente, riaccade qualcosa di imprevedibile e impensabile.
E’ accaduto Paolo, buono anche lui, ma bisognoso come e come tutti noi di scoprire che il proprio destino è buono perché un Altro ce lo comunica e ce lo fa incontrare.
Ringraziate tutti i giorni Gesù e Maria perché vi hanno fatto incontrare, perché voi incontraste il mistero che vi ha fatti e vi ha chiamati.
In che modo siete chiamati a scoprire e a manifestare questo mistero, il Signore ve lo farà scoprire giorno dopo giorno.
Ma una cosa l’avete già scoperta insieme nel prepararvi a dire di sì a questo grande amore. Avete scelto il Vangelo in cui Gesù raccomanda ai suoi ciò che più gli sta a cuore:” rimanete in me e io ho in voi”.
Non è un semplice proposito, ma è la decisione della vostra esistenza che affonda le sue radici nella certezza che il vostro amore crescerà quanto più appartenete a Cristo.
Questo è già documentato dal miracolo della nostra amicizia che è diventata più profonda di una parentela; siamo diventati familiari perché siamo di Cristo!
Così vi auguriamo e preghiamo per voi:
Di cercare Cristo e i suoi amici.
Di domandarlo senza stancarvi di pregare.
Di riconoscere Cristo nei luoghi che più lo manifestano
Di seguirlo più di ogni altra cosa al mondo, proprio per trovare voi stessi.
Di amarlo più di voi stessi perché così potrete sorprendervi ad amarvi sempre più.
” questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.
Ma non come sforzo, altrimenti sfocia nella pretesa e nel lamento, ma come gratitudine per ciò che ricevete e riceverete sempre di più.
Si può amare infatti solo se si scopre di essere amati; e si può cercare Cristo solo se ne riconosciamo la mancanza.
” Rivestitevi come eletti di Dio… E siate riconoscenti…”